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Angel è rosa antico

Angel è il personaggio malinconico della serie Pose, che vive il mondo una lacrima per volta e subisce ogni colpo inferto dalla vita. É il simbolo della complessità esistenziale delle persone transgender nella loro transizione. Lei è bianco o nero ma si muove per sfumature, vive agli estremi del dolore e della gioia ma si nutre dell’ombra nel mezzo. La sua è una lenta metamorfosi da bruco a farfalla. É una bambina che cerca se stessa in mezzo alle grigie strade di New York, è una donna che osserva le vetrine perlate e sogna il futuro.

Angel è rosa antico

Quando pensiamo ad Angel la ricordiamo sotto la pioggia. Difficile associarla a una giornata di sole.
La vediamo camminare nel crepuscolo o piangere di notte tra le coperte. La sua è una dolce melanconia che sa di rosa, ma il dolore la sbiadisce donandole una tristezza antica. Spesso cammina nel molo insieme alle altre ragazze interrotte per pochi centesimi e tanti rimpianti. Indossa piume blu elettrico e verde smeraldo per attirare l’attenzione nei punti giusti del suo corpo. Eppure Stan Bowes non nota nulla di tutto ciò, il giovane Stan cerca qualcosa che dia forma alla sua piatta esistenza e incontra Angel un contrasto di colori indefiniti. Il loro è un rapporto tossico fatto di chiaroscuri, a volte è una presenza decisa come il rosso altre volte è un’assenza incolore.

Angel e Stan sono vittime del mondo e cercano di trovare nell’altro la risposta ai propri dilemmi esistenziali. Alla fine si danneggiano e tra loro finisce, ma Angel inizia ad accettare la pioggia virando per un rosa meno sbiadito.

Nella seconda stagione Angel è una sognatrice, sempre malinconica ma con voglia di sperimentare. Capisce le sue potenzialità e smette di frequentare il molo. La sua vita si alterna tra pioggia e sole e adesso crede in qualcosa che non sia solo dolore. La sua crescita è fisica e intima percepisce il suo corpo di donna e alterna momenti tra grigio e rosa, tra nubi e bellezza. Angel incontra anche l’amore o forse è l’amore che bussa alla sua porta ed è Papi suo fratello nella casa Evangelista. L’amore tra Angel e Papi è limpido senza tossicità bluastre che intaccano la loro sensibilità anzi si nutrono della stessa linfa, i sogni. Alla fine sono due ragazzi molto giovani che ogni tanto inciampano, ma la loro madre Blanca li riporta sui giusti binari ogni volta. Blanca è il perno della casa Evangelista e con la sua determinazione aiuterà Angel ad accettare la propria unicità fisica e interiore.

La metamorfosi di Angel si tinge di esperienze positive. Il suo corpo danza nella pioggia e guardandosi allo specchio vede una vera donna. Ma la sua sensibilità amplifica il dolore e quando incorre nella droga le giornate di pioggia si fanno temporale. Il percorso è lungo, non è facile per Angel stare in equilibrio in una società che rifiuta la diversità. E se la crudeltà avesse un colore sarebbe petrolio, l’antico odio primordiale che inquina il mondo. Ma il cambiamento arriva inevitabilmente nella New York anni ’80. Dalla massa incolore nascono arcobaleni di consapevolezza e diversità is the new black. La canzone Vogue di Madonna rende popolari le Balls frequentate dalla casa Evangelista e Angel inizia un nuovo percorso di crescita. La solitudine non è più emarginazione per Angel che si è sempre sentita abbandonata, come la sensibilità non è più fragilità. La sua rinascita riparte dall’accettazione e il rumore bianco della sua anima diventa una melodia rosa antico.

Angel è una giornata di pioggia senza temporale

Angel sarà sempre una ragazza da pioggia, quella pioggia rosea al calar del crepuscolo fra le strade di New York. É una sognatrice malinconica che assorbe il dolore del mondo senza farsi abbattere. Ed è rosa antico perché la sua fragilità è come un pomeriggio di pioggia senza temporale.

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