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10 Serie Tv che sono state stravolte radicalmente nel corso delle stagioni

Rimanere identici a se stessi è impossibile e lo è anche per le serie tv, che nel corso del tempo – vuoi per naturale evoluzione, vuoi a causa di tentativi di svecchiamento – tendono spesso a mutare. A volte l’evoluzione dei prodotti audiovisivi è sottile e diventa evidente solo quando si confrontano le prime e le ultime stagioni; in altri casi, invece, i cambiamenti sono più repentini e radicali. Queste modifiche hanno colpito serie come 13 Reasons Why, la cui protagonista ha abbandonato lo show dalla terza stagione, oppure come Black Mirror, la cui perdita di smalto è stata sempre più evidente stagione dopo stagione.

Ovviamente, non sempre i cambiamenti sono stati negativi: alle volte le novità hanno salvato le serie tv, dando loro nuova linfa a cui attingere per non annoiare lo spettatore. Parliamo di cambi di tono, di focus, oppure anche di genere; modifiche che, in alcuni casi, sono state anche conseguenza dell’incredibile longevità di alcuni prodotti. Alcune serie tv sono cambiate più di altre nel corso del tempo e oggi vorremmo focalizzarci su quelle che hanno subito dei grossi stravolgimenti.

Da 13 Reasons Why a Mom, ecco quindi 10 serie tv che sono state stravolte radicalmente nel corso delle stagioni.

1) Twin Peaks

13 reasons why
Twin Peaks – The Return

Twin Peaks è una di quelle serie che non ha bisogno di presentazioni, avendo compiuto una piccola rivoluzione nel mondo seriale (e qui abbiamo cercato di stilare una classifica dei suoi dieci migliori episodi). La serie di David Lynch, però, è cambiata moltissimo nel corso degli anni, seguendo l’evoluzione stilistica del suo regista, e quand’è tornata sui nostri schermi nel 2017 era profondamente cambiata rispetto al prodotto a cui tantissimi si sono appassionati negli anni ’90.

Quando Twin Peaks ha visto la luce, infatti, il genere poliziesco aveva un ruolo predominante, legato alle indagini sull’omicidio di Laura Palmer, e anche se l’elemento onirico ha sempre caratterizzato la serie, è rimasto più ai margini nelle prime due stagioni, emergendo soprattutto nei sogni di Cooper e nell’ultimissimo episodio, ambientato in parte all’interno della Loggia Nera. Nei 25 anni che hanno separato la seconda e la terza stagione, però, l’arte di Lynch si è evoluta, virando ancor di più verso l’onirismo, tanto che Twin Peaks – The Return è molto più “sconnessa”, molto più simbolica e sospesa “tra questo mondo e l’altro”.

2) Mom

13 Reasons Why
Mom

Quando Mom, la sitcom con protagoniste Anna Faris e Allison Janney, è iniziata il focus della storia era il rapporto disfunzionale tra Christy e sua madre Bonnie, che si trovano per caso allo stesso incontro degli Alcolisti Anonimi. Fin da subito la storia ha coinvolto anche i figli di Christy, con i quali la donna tenta di non ripetere gli errori fatti dalla madre, anche se ben presto i due ragazzini escono di scena, e la serie rimane incentrata soprattutto sui personaggi di Bonnie e Christy.

Con l’avvento dell’ultima stagione, conclusasi da pochissimo, però la storia è stata stravolta radicalmente a causa del trasferimento di Christy per frequentare la scuola di specializzazione. Anche se, nel tempo, l’evoluzione ha un po’ snaturato la serie e, soprattutto, la sua premessa, secondo alcuni fan di Mom rendere Bonnie il focus principale è stato un elemento a favore che ha reso il prodotto più godibile, svecchiando una dinamica che rischiava di venire a noia. In generale, con serie molto longeve è più che normale che possano avvenire cambiamenti così radicali, dato che molti attori decidono di abbandonare i progetti per misurarsi con altre interpretazioni.

3) 13 Reasons Why

13 reasons why
13 Reasons Why

13 Reasons Why è approdata sui nostri schermi come la storia di Hannah Baker, una giovane che si toglie la vita dopo essere stata vittima di varie forme di bullismo e molestie. La prima stagione della serie voleva essere uno sguardo all’interno della psiche degli adolescenti, un modo per capire quanto e quale peso ha qualsiasi nostra azione, anche la più piccola e insignificante: quello che ai nostri occhi potrebbe sembrare uno scherzo innocente, potrebbe invece essere il mattone di troppo su un carico già molto pesante.

Anche se 13 Reasons Why cerca di continuare a parlare di maltrattamenti e abusi, nel corso delle stagioni il focus si è drasticamente spostato.

Dopo il definitivo abbandono di Katherine Langford, infatti, si è chiuso anche il capitolo di Hannah Baker e nelle ultime due stagioni 13 Reasons Why diventa quasi un thriller, costruito un po’ alla How To Get Away With Murder. Nelle stagioni conclusive della serie, infatti, vengono uccisi prima Bryce Walker e poi Montgomery de la Cruz e gli episodi s’incentrano sulla ricostruzione di questi omicidi, alla ricerca del colpevole: in ogni episodio i vari personaggi sono passati al microscopio, bollati come papabili assassini per questo o quel dettaglio.

4) Baywatch Nights

13 reasons why
Bayewatch Nights

Forse non molti sapranno che Baywatch ha avuto un meno fortunato spin-off, intitolato Baywatch Nights. La serie ruotava attorno al personaggio di Mitch (David Hasselhoff) che, nel tempo libero, decide di diventare un investigatore privato, indagando su una serie di crimini spesso connessi al lavoro di guarda-spiaggia a cui si dedica nella serie madre. La ragione per cui probabilmente non avete mai sentito parlare di Baywatch Nights, è che la serie non ebbe grande successo e per questa ragione i suoi autori decisero di rischiare il tutto per tutto per tenerla a galla.

Erano gli anni del grande successo di Twin Peaks e di X-Files, perciò gli autori dello spin-off di Baywatch decisero di dare alla serie un twist paranormale, orientandola verso il genere paranormal drama. Nella seconda stagione, infatti, i casi di cui si occupa Mitch, con l’aiuto dell’esperto di del paranormale Dorian Gregory (Diamont Teague), iniziano a vedere coinvolte creature soprannaturali come vampiri e mostri marini.

5) Family Matters

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Family Matters

Family Matters, nota in Italia come Otto sotto un tetto, è una sitcom andata in onda a cavallo tra anni ’80 e ’90 e con protagonista la famiglia Winslow, seguendo un tema assai ricorrente tra le comedy di quegli anni: gli episodi, infatti, erano incentrati sui rapporti tra i membri della famiglia, via via messi a repentaglio e rinforzati da vari avvenimenti. Ben presto, però, Family Matters ha spostato drasticamente il proprio focus su Steve Urkel (Jaleel White), il bizzarro vicino di casa dei Winslow, follemente innamorato della giovane Laura.

Inizialmente, Urkel doveva essere solamente un semplice vicino e doveva comparire in pochi episodi, ma fin da subito il suo personaggio ebbe un grandissimo successo tra il pubblico e, sulla scia di quanto accaduto anche a moltissimi altri personaggi di serie tv, entrò presto a far parte del cast regolare della sitcom. Col passare degli episodi e delle stagioni, Family Matters ha iniziato a incentrarsi sempre di più sul personaggio di Urkel e sulle sue bizzarre invenzioni tecnologiche – tra le quali vi sono anche una macchina del tempo e la creazione di un suo clone – anziché sulle vicissitudini della famiglia Winslow, facendo di Steve il personaggio-simbolo della sitcom.

6) The Mentalist

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The Mentalist

Ci sono tre ingredienti principali che compongono The Mentalist: il falso mentalista Patrick Jane, che aiuta la polizia a risolvere i crimini; il serial killer John il Rosso, che disegna faccine sorridenti col sangue delle sue vittime; la faida tra Jane e l’assassino, iniziata off screen e portata avanti episodio dopo episodio. Le prime stagioni della serie sono fortemente incentrate su questi personaggi e su queste dinamiche che, però, con il prolungarsi delle stagioni vanno diluendosi con altri elementi.

Se prima quasi ogni episodio aggiungeva un tassello al mosaico dell’identità di John il Rosso o, comunque, portava avanti la partita di scacchi tra lui e Jane, con il progredire delle stagioni gli episodi in cui il serial killer è completamente assente sono diventati sempre di più, così come le abilità da mentalista di Jane hanno sempre più spesso lasciato spazio a protocolli più tradizionali. Il cambiamento definitivo di The Mentalist, però, è avvenuto con la sua ultima stagione, realizzata anche se John il Rosso era stato catturato e il CBI non esisteva più: snaturata completamente, The Mentalist si trasforma in uno spin-off di se stessa, con tre dei protagonisti che diventano agenti dell’FBI, gli altri non pervenuti e nessun John il Rosso a cui fare scacco matto.

7) Grey’s Anatomy

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Grey’s Anatomy

Grey’s Anatomy deve avere ufficialmente deciso di voler battere Beautiful in quanto a longevità, soprattutto dopo l’annuncio della sua diciottesima stagione. Il fiore all’occhiello di ShondaLand, però, è cambiato tantissimo nel corso degli anni, un cambiamento che spesso ha scatenato anche le critiche dei fan, che non riconoscono più nel prodotto che va in onda oggi su ABC quello a cui si erano appassionati tanti anni fa. Negare che la serie sia diventata un po’ uno spin-off di sé stessa equivarrebbe a negare l’evidenza: l’unico legame rimasto con la Grey’s Anatomy di un tempo, infatti, sono tre medici – Meredith Grey, Miranda Bailey e Richard Webber – e l’ospedale. Quest’ultimo, però, con i cambi di nome e i makeover, non del tutto.

Ciò che è cambiato più di tutto, però, è il focus della serie: inizialmente incentrata su un gruppo di specializzandi, intenti a destreggiarsi tra turni di lavoro sfiancanti e relazioni sentimentali, la serie è cresciuta insieme ai suoi personaggi e se nelle prime stagioni gli strutturati avevano dei ruoli marginali, col tempo Grey’s Anatomy si è focalizzata sempre di più sulla professione di medico più in generale, dando sempre meno spazio a quegli specializzandi che erano inizialmente i suoi protagonisti.

8) Doctor Who

13 reasons why
Doctor Who

Doctor Who è una serie talmente longeva che alcuni dei suoi primissimi episodi sono quasi introvabili. La maggior parte di voi ne conoscerà le stagioni più recenti, che hanno visto susseguirsi sullo schermo vari Dottori, da David Tennant a Jodie Whittaker. Nonostante la figura del Signore del Tempo sia stata una costante della serie fin dai suoi albori, il personaggio e il suo ruolo sono cambiati radicalmente nel corso degli anni.

Ovviamente ogni Dottore è diverso dall’altro, ma il cambiamento più radicale che riguarda la figura del Signor del Tempo è legato al suo ruolo nella serie. Il primo Dottore, infatti, un anziano la cui identità era avvolta nel mistero (tanto che non se ne conosceva neanche il nome), non solo era scontroso e belligerante, ma non faceva del proteggere i più deboli la sua missione e le sue avventure non avevano lo stesso “spessore” che hanno quelle svolte dai Dottori successivi. Inizialmente, infatti, lo show aveva un ruolo prettamente educativo, il cui proposito si realizzava tramite i viaggi nel tempo del Dottore.

9) M*A*S*H

13 reasons why
M*A*S*H

M*A*S*H, spin-off dell’omonimo film del ’70, a sua volta ispirato a un romanzo dallo stesso titolo, è una serie di difficile classificazione: alcuni parlano di sitcom, altri di dramedy, altri ancora di black comedy. Probabilmente i dubbi sul genere a cui associarla sono legati al tono che la serie ha assunto nel corso degli anni. Ambientata in un Ospedale Chirurgico da Campo dell’Esercito statunitense durante la guerra in Corea, la serie era inizialmente molto leggera e s’incentrava su tematiche futili, slegate dallo scontro che fa di sfondo alla storia.

Alla fine della terza stagione però, con l’abbandono di McLean Stevenson e la conseguente morte del suo personaggio, il colonnello Blake, la serie si è fatta più seria ed è emerso l’intento di utilizzare il mezzo della commedia per mandare un messaggio, riflettendo soprattutto sul ruolo giocato dagli Stati Uniti nella Guerra Fredda. Con il passare degli anni, quindi, M*A*S*H ha messo da parte la leggerezza delle prime stagioni per fare spazio a toni più seri e impegnati, influenzata anche dal fatto che la tv anni ’60 che le ha dato la luce ha ceduto il passo a quella degli anni ’80.

10) Supernatural

13 reasons why
Supernatural

La prima stagione di Supernatural si apre con i fratelli Winchester che, a bordo della Chevrolet Impala di Dean, partono alla ricerca del padre scomparso misteriosamente. I fratelli, come il padre, sono dei cacciatori di demoni e durante le ricerche si ritrovano più volte a fronteggiare fantasmi e altre creature, fino a scontrarsi con il demone Azazel, figura tratta dalla mitologia ittita, mesopotamica e mazdea. Nel corso degli anni, però, la trama di Supernatural si è intrecciata anche con il racconto biblico e i due fratelli si sono trovati di fronte ad angeli, demoni e a Lucifero in persona.

La sottotrama biblica è diventata sempre più centrale con il procedere delle stagioni, arrivando a costituire il fulcro della storia, tanto che l’angelo Castiel è entrato a far parte del cast regolare della serie ed è oggi il volto dello show tanto quanto i fratelli Winchester. Anche il focus sul legame tra Dean e Sam è cambiato nel corso degli anni, intensificandosi a partire dalla seconda stagione, nella quale la serie inizia a indagare di più sul loro rapporto. Data la lunghezza di Supernatural, gli autori hanno dovuto cercare di reinventarla più e più volte, ma molti fan hanno apprezzato l’inserimento di angeli e demoni, che ha reso la serie qualcosa di più di un semplice monster movie.

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