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Vita da Carlo – Abbiamo visto in anteprima la nuova Serie Tv di Amazon su Carlo Verdone: la recensione

Vita da Carlo è la nuova serie tv originale Amazon Prime Video, con protagonista il Maestro Carlo Verdone che, insieme a tante altre novità, sarà disponibile online sulla piattaforma di Amazon a partire da venerdì 5 Novembre (qui tutte le novità di questa settimana). Carlo Verdone è letteralmente un pezzo di storia del cinema italiano, nonché uno dei più efficaci ritrattisti della nostra società, artefice di pellicole senza tempo da ‘Bianco, Rosso e Verdone‘ sino a ‘Compagni di Scuola’. Questa volta, per la prima volta, Verdone si sposta dal mondo del cinema a quello delle serie tv, territorio per lui inesplorato. Quello che vediamo in scena è un nuovo Carlo che, però, risulta riconoscibile sia davanti che dietro la macchina da presa.

Nei 10 episodi della serie tv impariamo a conscere una versione più intima dell’attore, non rinunciando però alla vena tragicomica che lo caraterizza. Al fianco di Verdone in Vita da Carlo hanno lavorato anche Nicola GuaglianoneMenottiPasquale PlastinoCiro ZeccaLuca Mastrogiovanni alla scrittura, e Arnaldo Catinari alla regia (insieme a Carlo Verdone). Qui potete vedere il trailer della serie tv.

Inoltre, la serie si impreziosisce con comparse illustri come Rocco Papaleo, Antonello Venditti e Morgan.

Vita da Carlo
Carlo Verdone e Max Tortora, Vita da Carlo

Il protagonista di Vita da Carlo è il Carlo uomo, intrappolato dietro un coacervo di personaggi. La sua vita si srotola in silente solitudine tra un selfie e un “Carlo me rifai quel personaggio”. Al centro di tutto c’è un uomo che si sente stanco ma che, nonostante tutto, sente la pressione di voler cambiare. Tra realtà e finzione, ogni puntata scava più a fondo nella psiche dei personaggi, i quali in un primo momento ci sembrano delle semplici macchiette stereotipate, ma che alla fine assumono per lo spettatore un sapore familiare.

I 10 episodi, che abbiamo avuto il piacere di vedere e recensire in anteprima, ci riportano uno spaccato di vita ricco della “malincomicità” tipica di Verdone. Un ritratto nitido di una solitudine ricca di familiarità, e di un uomo a tutto tondo, con le sue debolezze e le sue peculiarità.

Vita da Carlo è una serie che, nel complesso, ci permette di esplorare i vari aspetti della quotidianità del Maestro Verdone, ma sempre con la freschezza e la leggerezza che lo caratterizzano. Si transita con intelligenza dalla sua notoria ipocondria, sino alla sua incapacità quasi ingenua di dire di no, anche di fronte all’insistente maleducazione di alcune persone, ognuna con la propria opinione (di sovente non richiesta).

Tutto ha inizio con un caso fortuito: un ragazzo che fa un incidente con il suo motorino incappando in una delle tante buche di Roma. Nella preoccupazione generale, intervallata da richieste del tutto fuori luogo di selfie e autografi, Carlo si lascia andare a un discorso sulla sua Roma, e sulla necessità di un sindaco del posto trainato principalmente dall’amore per la Capitale. Un monologo che fotografa una città decadente, sporca e abbandonata a se stessa. Carlo, tuttavia, non si accorge di un passante intento a riprenderlo con il cellulare. Il video del discorso su Roma diventa immediatamente virale. Da quel momento in poi si susseguono una serie di vicissitudini che culminano nella proposta per Carlo, da parte del presidente della regione Lazio, di candidarsi come sindaco di Roma. Da “lo famo strano” a “lo famo sindaco”.

A dire il vero, lo stesso Carlo Verdone ha rivelato che la vicenda della candidatura a sindaco, di cui si parla in Vita da Carlo, trae spunto da un evento realmente accaduto.

Vita da Carlo
Vita da Carlo – Amazon Prime Video

“Mi è successo per davvero, avevano fatto un sondaggio che mi dava al 70%, senza ballottaggio. Ma nella vita si può fare un mestiere soltanto, perché abbandonare il lavoro che ho cominciato nel ’71 in un teatrino romano?”

Carlo Verdone

Ha raccontato Carlo in un’intervista. Proprio la politica diviene un tarlo nella mente dell’attore e regista, il quale è attanagliato da dubbi e incubi ricorrenti in merito alla piega da dare alla sua vita. Senza contare la costante pressione di familiari perennemente scontenti, produttori ancorati ai personaggi di un tempo, e politici pronti a sfruttare a proprio vantaggio l’immagine di un uomo amato da tanti italiani e romani.

Anche l’amore, in senso strettamente sentimentale, in questo contesto assume una sfumatura malinconica. Ritroviamo un Carlo perso tra le mura di una farmacia di quartiere, con la goffagine tipica del gentiluomo a tratti timido, intento a corteggiare la sua farmacista di fiducia.

Impossibile non citare, inoltre, la partecipazione di Max Tortora, anche esso interprete di una romanzata versione di se stesso, in qualità di amico fidato e consigliere di Carlo Verdone.

Ma il punto di forza di questa serie, che può tranquillamente accomodarsi tra le migliori serie di produzione italiana, è nello spessore dei personaggi. D’altronde, da Carlo Verdone non potevamo aspettarci niente di meno. Dietro il suo occhio attento riesce ancora una volta a dipingere personalità tremendamente realistiche, in cui non è difficile scorgere un nostro caro amico, una zia, un’amica di nostra madre o un conoscente dell’università. Basti pensare al fidanzato di Maddalena, figlia di Carlo, che convive con la ragazza nella casa del padre e che inizialmente appare come un parassita buono a nulla. O alla governante storica, che battibecca di continuo con il padrone di casa, ma che cela un affetto ormai familiare per l’attore e per i suoi figli.

L’unica pecca, che lascia trapelare l’inesperienza di Verdone in campo seriale, è il ritmo della narrazione. Nonostante ogni puntata risulti appassionante e leggera, ogni episodio sembra seguire un ritmo propriamente cinematografico, mancando quella componente tipica delle serie tv in cui una puntata tira l’altra. Fattore che potrebbe indurre molti spettatori ad abbandonare la serie dopo un paio di episodi, il ché sarebbe un vero peccato considerando il livello generale della serie e la bellezza del finale che, in un climax ascendente, ci regala delle perle di scrittura davvero imperdibili e dal sapore quasi Sorrentiniano.

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