Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » RECENSIONI » The Legend of Vox Machina – La recensione (senza spoiler) della roboante seconda stagione

The Legend of Vox Machina – La recensione (senza spoiler) della roboante seconda stagione

Dopo quasi un anno dal debutto della sua prima stagione, eccoci finalmente ritornati nell’incredibile mondo di Exandria, pronti a seguire le nuove avventure del fantastico gruppo di mercenari (ma che forse dovremmo incominciare a chiamare eroi) che avevamo imparato ad amare nel corso dei primi 12 episodi dello show. Ebbene sì, The Legend of Vox Machina, serie animata distribuita da Amazon Prime Video in quattro tranche da tre episodi l’una e tratta dalla prima campagna di Dungeons & Dragons dell’acclamato gruppo di Critical Role è tornata, e lo ha fatto con gran stile, mantenendo il livello della season 1 e alzando ancora di più la posta in gioco. Promossa dall’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes con il 100% di opinioni positive da parte della critica (come avvenuto anche per la precedente), questa seconda stagione non delude infatti le aspettative e regala fantastiche ore di intrattenimento che approfondiscono la mitologia del suo mondo e i suoi protagonisti, introducendo al contempo nuove dinamiche e sottotrame che conferiscono grande freschezza alla narrazione.

Ecco a voi la nostra recensione no spoiler della seconda stagione di The Legend of Vox Machina. Buona lettura!

The Legend of Vox Machina

Si parla sempre troppo poco di The Legend of Vox Machina, soprattutto in Italia, un paese in cui lo show è ancora appannaggio solo di una piccola nicchia di fandom hardcore e che si dimostra ancora troppo poco attento a serie animate occidentali che non siano di stampo prettamente comico. Un vero peccato questo, soprattutto se parliamo di serie animate che, d’altra parte, stanno donando nuova linfa a un genere di intrattenimento che, soprattutto dal punto di vista del fantasy, presenta infinite opportunità (molto più dei prodotti live action) nella resa di scene d’azione che coinvolgano ambienti visivamente impattanti, strambe magie e tanta azione. Ebbene, la seconda stagione di The Legend of Vox Machina, sotto questo e altri punti di vista, rappresenta un piccolo gioiellino dell’animazione seriale capace di sfruttare al meglio tutto ciò che il media ha da offrire alla sua narrazione. Ma andiamo con ordine.

La seconda stagione della serie si apre esattamente dove l’avevamo lasciata, con l’attacco da parte del cosiddetto Conclave Cromatico, un’alleanza tra quattro temibili e potentissimi draghi, alla città di Emon, capitale del Regno di Tal’Dorei. Un inizio scoppiettante che proietta i nostri protagonisti in quello che sarà il fulcro dell’arco della stagione: la ricerca di un modo per contrastare il nemico ed evitare il realizzarsi del suo piano. Pur ricalcando stilemi e topoi narrativi consolidati tipici del racconto di genere fantastico e del “viaggio dell’eroe“, la serie, tuttavia riesce a risultare pienamente originale, introducendo spunti narrativi sempre interessanti e che non sappiano di usato, aspetto ancora più incredibile se si pensa che la stragrande maggioranza delle scene a cui andiamo ad assistere sono il risultato della mera improvvisazione dei giocatori rispetto alla storia narrate dal Dungeon Master e del volere del fato che si esprime attraverso tiri di dado.

The Legend of Vox Machina

Ecco quindi che, tra sequenza adrenaliniche e frenetiche ritroviamo i gemelli mezzelfi Vax’ildan e Vex’ahlian, la giovane druida Keyleth, gli gnomi Pyke e Scanlan, il geniale Percy e il tanto forzuto quanto ingenuo goliath (mezzogigante) Grog, protagonisti a cui risulta davvero impossibile non affezionarsi. Dopo l’introduzione del gruppo e l’arco dedicato alla riconquista di Whitestone della prima stagione che aveva visto il personaggio di Percival come grande protagonista, la seconda stagione si pone l’obiettivo di esplorare al meglio anche la caratterizzazione dei personaggi che, seppur già ben presentati e riconoscibili con i loro pregi e difetti, non avevamo ancora potuto approfondire al meglio. Tra flashback che richiamano le origini dei protagonisti, nuovi incontri e un passato che ritorna a galla, ecco che la trama della serie si infittisce di numerosi colpi di scena e di sequenze capaci di cambiare notevolmente il tono in base all’occorrenza.

Momenti più spensierati e goliardici (elemento derivante dalla convivialità tipica del gioco di ruolo), che non esitano a introdurre elementi scurrili e più volgari poco adatti al pubblico più giovane, si alternano a sequenze che come nella prima stagione hanno ben poco di sereno. Situazioni dark e mature introducono infatti a scene dal grande impatto sia dal punto di vista visivo che emozionale: messi di fronte a scelte importanti e a situazioni estreme i nostri amati personaggi mai come prima d’ora mostrano la loro umanità, le loro debolezze e la loro fallibilità, aspetto molto spesso ignorato da altri prodotti di simile genere che privilegiano eroi forti e gloriosi. Non che la serie manchi di epicità: se già nella prima stagione avevamo potuto assistere a scontri violenti e fantasiosi nella loro resa, nella seconda stagione di The Legend of Vox Machina l’azione si fa sentire ancora di più. Grazie a un grande lavoro sulle animazioni e a una grande fantasia dal punto di vista della resa delle più folli idee dei protagonisti e delle loro abilità e capacità magiche, i combattimenti risultano non solo coinvolgenti, ma anche capaci di fomentare lo spettatore, soprattutto se accompagnato da una simile colonna sonora.

Percy e Vaex (640×360)

Se infatti già la musica era stata molto importante nelle prime dodici puntate dello show, grazie al personaggio del bardo Scanlan, essa assume nella seconda stagione un’importanza ancora più centrale, andando a ricoprire un ruolo diegetico fondamentale per la narrazione stessa oltre che a fungere d’accompagnamento alle scene più concitate e più emozionanti.

Perché anche questa seconda carrellata di episodi di The Legend of Vox Machina trasuda grande passione da tutti i pori.

Un grande regalo a tutti i fan di un marchio divenuto leggenda, nato a sua volta dal mero desiderio di divertirsi e divenuto con il tempo una realtà capace di far appassionare spettatori da tutto il mondo. Una passione e una dedizione riscontrabile nell’incredibile lavoro di adattamento rispetto alla campagna di gioco originale, riproposta fedelmente ma con modifiche che rendessero la narrazione più adatta e appetibile per uno show televisivo, ben diverso dalle lunghe sessioni di gioco di ruolo. Ecco così che, tra piccoli tagli, rimaneggiamenti e interi dialoghi esattamente identici a quelli improvvisati in campagna da parte dei membri del party, l’anima originale dei Vox Machina non è mai venuta meno, soprattutto grazie alle grandi interpretazioni da parte dell’affiatato gruppo di doppiatori professionisti che, oltre a riprendere i propri ruoli hanno supervisionato con cura l’intera operazione, dalla produzione alla sceneggiatura fino alla resa finale.

Vax e Keyleth (640×360)

Se la visione in lingua originale è quasi d’obbligo visti i nomi di rilievo coinvolti nel cast vocale, a partire dai sette protagonisti (Sam Riegel, Travis Willingham, Laura Bailey, Taliesin Jaffe, Ashley Johnson, Marisha Ray e Liam O’Brien) passando per il grande Matthew Mercer, che nella serie doppia molti personaggi, fino alle guest star di alto calibro che popolano gli episodi (da Billy Boyd a Henry Winkler), anche la versione italiana risulta molto apprezzabile. Molto fedele all’originale sia in quanto ad adattamento che per la scelta dei suoi interpreti, consigliamo ai fan della serie di dare una seconda visione a The Legend of Vox Machina anche in italiano per scoprire la resa dei dialoghi, delle espressioni idiomatiche e delle canzoni.

Che dire dunque?

La seconda stagione di The Legend of Vox Machina conferma quanto di buono vi era stato nella prima, aumentando la posta in gioco con una trama orizzontale di più vaste proporzioni e più ambiziosa, e regalando grande intrattenimento per un pubblico adulto, tra scene splatter, tanta azione e un divertimento maturo, sì sboccato, ma anche capace di sottigliezze e arguzie. Una serie adatta agli appassionati ma a anche a chiunque ami il fantasy e sia in cerca di un prodotto fresco, capace di divertire e di far riflettere. In attesa dell’arrivo della terza stagione, i fan del brand potranno dormire sogni sereni: una nuova serie legata al Marchio di Critical Role, Mighty Nein è stata da poco annunciata da Amazon Prime Video! Noi, sinceramente non vediamo l’ora. E voi?