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Soulmates: replicare Black Mirror non è semplice

Uno dei creatori di Black Mirror ( e di Stranger Things) è tornato con Soulmates, una nuova Serie Tv disponibile su Amazon Prime Video. Solo poco tempo fa abbiamo tessuto le sue lodi grazie all’incredibile documentario Death To 2020 (di cui abbiamo parlato qui) andato in onda sulla piattaforma streaming Neflix, ma ci dispiace avvisarvi che adesso non faremo la medesima cosa.

Con sei episodi da circa quaranta minuti ciascuno Soulmates racconta sei diverse storie che però hanno una linea comune: in un futuro non molto lontano un test riesce a individuare l’anima gemella per tutte le persone. La tecnologia regge il peso di tutta la serie e diventa la nemica comune che si insidia nella vita di ogni individuo.

Soulmates suona come un imperativo, un obbligo di far tornare in vita Black Mirror ma stavolta con un tono più romantico, più introspettivo e delineato nei confini dell’amore. Purtroppo qualcosa, però, è andato storto.

Soulmates

La tecnologia, come accennato, è l’indiscussa protagonista della serie. È lei che in tutti gli episodi si insidia all’interno della vita di ogni personaggio e lo riduce come una pezza da pavimento. Tutti vivranno una forte crisi che li confonderà non facendogli comprendere cosa vogliano davvero. Ed è qui che iniziano i primi problemi.

Il primo episodio – che è uno dei meglio riusciti – racconta la storia di un matrimonio che è nato naturalmente senza l’ausilio della tecnologia. I due coniugi, accerchiati da matrimoni nati grazie al test, inizieranno a vivere un momento di crisi che li porterà a interrogarsi sul loro rapporto e sulla possibilità di provare a scoprire, tramite la nuova scienza, la loro vera anima gemella. Questo primo episodio parte lentamente ma riesce a sviluppare, comunque, in quarantacinque minuti una storia che ha un inizio, uno sviluppo e una fine. Non è privo di difetti, ma essendo il primo atto si tende fin da subito a chiudere un occhio e a pensare che sia solo una presentazione, che il meglio debba ancora arrivare.

Purtroppo non è così.

Già dalla seconda puntata si inizia a capire che le cose non andranno meglio. Riusciamo quasi a comprendere fin da subito perché tutti i protagonisti siano così soggiogati dalla tecnologia: sono personaggi deboli. Non esiste alcun tipo di caratterizzazione, nessuna intimità individuale. Tutto naviga nell’incertezza e nella scienza che, ovviamente, di fronte a questi elementi trova una strada più che spianata.

Soulmates

Quel che appare imperdonabile è che l’idea di base è perfetta, intrigante, curiosa. Ma quello che ci rimane tra le mani quando premiamo il tasto play è la consapevolezza che gli autori di Soulmates siano stati in grado di sprecare un’occasione. Chiariamoci: non stiamo parlando di una Serie Tv brutta o di poca qualità, ma di qualcosa che ha sprecato la possibilità di essere davvero grande solo per cercare di seguire un copione già scritto. Riscrivere Black Mirror non è semplice. Certi capolavori possono vivere una volta sola e, non appena finiti o messi in pausa, devono essere lasciati stare senza la presunzione di poterli confezionare in altri modi.

Dopo il primo episodio le cose, come preannunciato, si fanno più difficili: gli episodi, spesso, risultano senza anima e quello che ci si tende a chiedere è se siamo troppo stupidi noi nel non afferrare la profondità di Soulmates. Perché alla base la sensazione tipica di queste Serie Tv è sempre quella di sentire un senso profondo anche nelle più piccole cose e in questo senso Black Mirror è sempre stata impeccabile, ma qui non sembra esserci la stessa sorte.

L’obiettivo di base c’è ed è chiaro, ma tutto il resto lascia a desiderare.

Soulmates

Indubbiamente Soulmates si pone l’obiettivo di raccontare come la tecnologia sia in grado di influenzarci talmente tanto da mettere in dubbio tutto quello che abbiamo costruito, ma poi cos’altro vuole dirci?

Le puntate raccontano storie di tradimenti, confusione, poliamore. Tutto ha a che fare con con questo sentimento d’amore che viene maltrattato e utilizzato solo come un’equazione da risolvere in maniera tale da avere sempre la risposta giusta. Nella serie vedremo spesso come questa equazione, nonostante il risultato, alla fine non riesca davvero a essere la scelta adatta da fare: molte saranno le coppie che, insieme alla propria anima gemella, falliranno. Senza dubbio ogni finale di episodio in questo senso è abbastanza chiaro: nulla può essere quantificato o analizzato nei rapporti umani, siamo noi a scegliere. Eppure ciò che frega Soulmates è lo sviluppo delle storie che a fatica riescono a risultare veramente interessanti.

Strano perché anche in questo caso il materiale c’era eccome e poteva essere trattato impeccabilmente. Originale? Si. Interessante? A tratti. Sviluppato? No. Queste sono le domande e le risposte che più riescono a sintetizzare chiaramente l’impressione che si avrà di fronte a questi sei episodi che, tra le altre cose, godono anche di un cast niente male che coinvolge Sarah Snook, Betsy Brandt, Malin Åkerman e Charlie Heaton direttamente da Strangher Things.

La boccata d’aria fresca arriva solo con l’ultimo episodio della stagione, l’unico che vanta di essere davvero interessante.

Soulmates

Nel sesto episodio “Indole Nascosta” Soulmates pone una domanda corretta e interessante da analizzare: cosa succederebbe se la tua anima gemella fosse una persona orribile, che fa cose orribili?

Caitlin, una donna infelice, aspetta con ansia l’esito che le riveli chi sia davvero la sua anima gemella. Finalmente la risposta arriva e tutto sembra andare per il meglio: la persona che ha di fronte è affascinante, distinta, un dottore che sembra proteggerla da tutte le sue fragilità. Purtroppo ben presto scoprirà la parte inquietante dell’uomo che – come vedremo – è un serial killer. Questa scoperta metterà in crisi Caitlin che non riuscirà a comprendere per quale motivo la sua anima gemella debba avere un’anima così brutale. Forse è così anche lei?

Insomma, le premesse per una grande Serie Tv c’erano tutte. Il catalogo d’amore alternativo di Amazon Prime Video poteva avere davvero una nuova figlia di cui andare fiero, ma troppe cose sono andate storte e purtroppo questa esigenza di rievocare il fantasma di Black Mirror è stata deleteria. Che sia chiaro: anche Upload – Serie Tv disponibile su Amazon – cerca di prendere spunto dalla famosa serie, ma riesce a costruire attorno a sé una propria identità che al massimo richiama quella vecchia storia che conosciamo tutti. Qui ogni cosa è Black Mirror, anche la costruzione degli episodi e dell’intera serie.

In ogni caso, Soulmates è stata già rinnovata per una seconda stagione. La cosa ci è parsa davvero strana perché l’impressione era che ormai questa Serie Tv non avesse più nient’altro da dire, ma a quanto pare qualcosa per i creatori rimane in sospeso. Noi rimarremo comunque qui, pronti a darle una nuova possibilità nella speranza che stavolta riesca a raccontarsi un po’ di più senza dover dar conto ad alcun fantasma del passato.

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