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Petra 1×03 – Per raggiungere la felicità

Petra 1×03 solletica l’attenzione del suo spettatore sfoderando un episodio ricco di toni macabri e misteriosi. Peccato per il finale, reso imbarazzante da un discorso fuori campo tenuto dalla protagonista, che usando l’evirazione come pretesto giunge a parlare di libertà. La trama, infatti, pone al centro della vicenda una setta ortodossa russa conosciuta storicamente come Colombe bianche. Gli adepti praticavano la mutilazione del corpo esportando seni e peni, perché così sarebbero divenuti angeli ottenendo il diritto di entrare nel regno di Dio. Proprio per queste pratiche coloro che ne facevano parte erano chiamati anche Skopcy, cioè castrati. Se la 1×02 di Petra poneva al centro della narrazione l’esaltazione dell’istinto animale e del sesso, nella puntata di questa settimana la sessualità diventa un tabù, qualcosa di profano che bisogna letteralmente staccare dal corpo per raggiungere la purezza.

Petra 1×03 cerca di essere avvincente ma fallisce in partenza.

Petra 1x03

La scelta di raccontare la realtà della setta, realmente esistita, preannunciava un episodio interessante e ricco di colpi di scena, nutrito anche dalla decisione di trattare la contrapposizione tra sacro e profano. Tuttavia, della setta ci viene riassunta solo rapidamente la storia come se stessimo leggendo una pagina dell’enciclopedia, eliminando comunque molti dettagli per parlarne in modo approssimativo attraverso quei quattro personaggi che la rappresentano nella puntata. Dunque la credibilità dell’episodio inizia ben presto a vacillare, chiarendo ancora una volta che l’intento della sceneggiatura è quello di realizzare una trama fatta solo di spunti, limitandosi a spiegazioni semplici e a tratti scontate.

Petra 1×03 si apre con la protagonista che appare in tv indossando la divisa, pronta a tranquillizzare i cittadini dichiarando che per qualsiasi cosa le forze dell’ordine saranno pronte ad aiutarli. Questa comparsa in televisione è il pretesto per far in modo che Petra abbia dei fan e che tra i vari pacchi, lettere, disegni e fiori sbuchi il primo pene di quattro, contenuto in un barattolo.

La considerazione pignola riguarda anzitutto il comportamento incoerente della protagonista. Petra sin da subito è stata rappresentata come una donna asociale, ormai lo sappiamo, che non vuole avere troppi contatti, che odia i giornalisti e che non ama essere sotto i riflettori.

Lo dimostra proprio nella prima puntata, in cui risponde con toni coloriti alle domande che una giornalista le pone all’entrata della centrale di polizia, peraltro in un servizio che, una volta trasmesso, la costringe ad essere declassata a causa delle critiche del pubblico. Inoltre, nella 1×03 non sarà certo la scena in cui Petra si mostra consapevole della sua incoerenza davanti a Monte a risolvere questi buchi di trama, perché più che legittimare il repentino cambio di carattere, ad essere legittimata è la superficialità con cui sono costruiti i personaggi.

Petra 1x03

Parlando anche del vice ispettore Antonio Monte, in Petra 1×03 appare sereno, gioviale e pronto ad agire sul campo come se non avesse subito una grave perdita. Allora mi chiedo: la violenta morte di Valentina ce la siamo forse sognata? Dunque, tutto ciò che potrebbe farci comprendere meglio i protagonisti e magari farceli apprezzare di più viene dimenticato. Ma torniamo all’episodio introducendo un nuovo personaggio: Egor. Si tratta di un poliziotto russo che da tempo indaga sulla setta e che per questo si rivela un’ottima risorsa per i due protagonisti. Ma lui è anche il nuovo interesse amoroso di Petra che improvvisamente si abbandona all’amore e quasi desidera che lui non la lasci alla fine del caso. A tal proposito forse il veterinario dell’episodio precedente avrebbe qualcosa da ridire, ma per non infierire ancora sulla sceneggiatura diremo che la mente dell’essere umano è volubile.

In Petra 1×03 centrale è la scena in cui la protagonista e Monte interrogano un prete.

Durante il dialogo Petra flirta con l’uomo di chiesa, mettendo poi a tacere le considerazioni di Monte dichiarando che prima di essere prete si tratta pur sempre di un uomo. Questa breve battuta andrebbe a riprendere quel conflitto tra sacro e profano accennato in precedenza ma che riemerge a macchie, attraverso queste scene un po’ ironiche e fugaci e che strappano un sorriso allo spettatore.

Perno del dialogo è il discorso sulla ricerca della felicità e della libertà, che Petra riprenderà alla fine dell’episodio. Il prete, infatti, spiega che gli adepti non possono rivelare nulla della setta a cui appartengono altrimenti perderebbero il diritto di raggiungere la felicità, in tal caso perseguito anche attraverso la mutilazione del corpo. Nonostante gli indizi raccolti e la risoluzione del caso, Petra e Monte non riusciranno a salvare gli adepti ingannati. Ottimo spunto di riflessione è il fatto che gli adepti fossero in gran parte giovani studenti e figli di buona famiglia, le cui scelte mettono in luce quanto non conti lo status sociale ma la condizione mentale della persona.

Ma sono gli ultimi minuti dell’episodio a chiudere in modo imbarazzante la vicenda.

Il sollievo di Monte è infatti spezzato da Petra che gli fa notare che dei quattro peni ricevuti solo di tre conoscono l’identità. Ed ecco che da questa consapevolezza ne consegue il famoso discorso sulla felicità e sulla libertà accompagnato da una musica di sottofondo che sembra anticipare l’arrivo di un supereroe alla Daredevil:

Non sappiamo a chi appartiene. Forse a qualcuno che non chiederà mai il nostro aiuto. Qualcuno che proprio in questo momento cammina qui fuori accanto a noi, che ha rinunciato a vivere pur di credere in qualcosa. Ma forse è quello che vogliamo tutti: credere in qualcuno… o in qualcosa per stare bene, per provare ad essere felici.

Petra Delicato

Si conclude così il penultimo episodio di questa miniserie che speriamo possa risollevarsi un po’ con il season finale, affinché venga rinnovata per farci conoscere meglio dei protagonisti che hanno davvero del potenziale, esternato magistralmente dalle capacità attoriali degli interpreti. Basti pensare all’interesse che ogni volta si palesa quando Petra chiude all’interno di una scatola un oggetto che riguarda il caso protagonista. Lei risolve ogni mistero, sì, ma riportando sempre qualche fallimento. Sarà per questo che chiude tutto in una scatola esposta in bella vista su uno scaffale vuoto in fondo alla stanza? Forse per ricordarsi di essere fallibile, forse…

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