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Outlander 5×11 – Un addio improvviso e commovente

Se le puntate precedenti avevano narrato momento per momento gran parte della quotidianità dei personaggi, limitando così la dinamicità della storia, Outlander 5×11 spicca per motivazioni opposte. Infatti, durante l’episodio sono molti gli eventi importanti e stravolgenti che si incastrano e susseguono determinando il capovolgimento di molte sotto trame. Si tratta di una scelta narrativa frutto della mente e della penna di Diana Gabaldon, che ha scritto e curato la sceneggiatura di questa undicesima puntata.

L’evento principale di Outlander 5×11 è l’addio di Brianna, Roger e Jemmy.

Outlander 5x11

Improvvisamente i protagonisti, quasi per caso (perché, ricordiamolo, nel corso della stagione loro non hanno agito ma hanno solo detto di voler capire se Jemmy potesse viaggiare attraverso le pietre) scoprono grazie all’opale dei Mohawk posseduto da Ian che il bambino ne ha le capacità. Assodato che la famiglia MacKenzie possa tornare nel presente, cercano di capire come giustificare la loro partenza. Infatti il loro addio si dipana lungo tutto l’episodio mostrandoci la tenerezza del rapporto tra Jamie e Bree e tra lei e Lord John.

Jamie, dopo aver ricevuto da John un ritratto del figlio, William, lo mostra a Brianna rivelandole l’esistenza del suo fratellastro. Ma vi è un segreto ben più grande che Claire e Jamie eliminano dalla loro coscienza: rivelare a Ian che Claire e gli altri provengono dal futuro.

Ian desidera viaggiare nel tempo per fuggire dal suo passato.

Outlander 5x11

Sin dalla sua apparizione nella 5×08, il ragazzo aveva tentato il suicidio credendo che solo in questo modo avrebbe potuto recidere il legame tra lui e la donna sconosciuta e, forse, amata. Tuttavia ancora non ci è dato sapere cosa si celi dietro questo mistero che Ian si rifiuta di rivelare. Ed ecco che in Outlander 5×11 il ragazzo desidera contrastare le leggi spazio temporali per poter allontanare l’idea di dover un giorno rincontrare questa figura del suo passato. A suscitare dubbi è anche il mistero per cui tra le mani di Jemmy l’opale sia andato distrutto, ma anche in tal caso sembra che non avremo risposte per un po’ dato che il dramma e la tragicità si sostituiscono subito alla dolce e patetica atmosfera dell’addio.

Infatti, se da un lato i Fraser credono di essere al sicuro e di potersi dedicare solo alla famiglia, dall’altro non immaginano che il pericolo sia ancora dietro l’angolo. Vi sono infatti due campanelli d’allarme che rendono le terre circostanti nuovamente pericolose.

Il primo riguarda i recenti incendi che stanno distruggendo case e famiglie e che gli scozzesi e gli inglesi attribuiscono agli indiani.

Eppure Jamie resta dubbioso: tagliare via lo scalpo delle vittime non è più il tipico modus operandi degli indiani, proprio perché molti inglesi se ne sono appropriati.

Ma ciò che ci turba, di queste scene, è sapere che secondo il necrologio Jamie e Claire moriranno nello stesso modo e che dunque quel momento sia più vicino di quanto si creda.

In Outlander 5×11 chi era alleato adesso si rivela il nemico principale.

Il secondo campanello d’allarme sono invece i Brown, che avevano aiutato Jamie nella battaglia contro i regolatori. Loro tornano da Mac Dubh chiedendogli aiuto e alleanza. Si tratta sempre di sommosse e colpi di Stato che condurranno alla guerra civile, ma Jamie rifiuta. Questa, come minaccia Lionel, non sarà una risposta ben accetta.

Outolander 5×11 narrativamente rivela ancora quanto predominante sia quell’effetto farfalla di cui si è parlato nell’episodio cinque e di cui spesso Claire è protagonista. Nel momento in cui cerca di aiutare la moglie di Lionel Brown, visibilmente ferita dalle percosse del marito, Claire viene implicitamente esaltata dalla donna, che rivela quanto i consigli del Dottor Rowlings le siano stati utili. Purtroppo, e questo passaggio appare quasi una forzatura, questa scena è anche il momento in cui Brown sospetta più concretamente del fatto che Claire sia proprio quel Rowlings di cui tutti parlano. Egli intravede infatti la targhetta con il nome del dottore in un cassetto lasciato aperto all’interno di uno studio in cui spesso sono presenti molti pazienti e aiutanti. Ma non ci è dato sapere come sia stato possibile che prima di lui non ci siano stati altri ad essersene accorti.

E non è l’unica domanda che ci porteremo nella prossima puntata.

Raramente gli sceneggiatori, per questa quinta stagione, hanno optato per un finale cliffhanger. Eppure, forse proprio perché siamo agli sgoccioli, hanno deciso di tenerci sulle spine chiudendo l’undicesima puntata con un avvenimento, anzi con ben due avvenimenti che ci hanno fatto desiderare la prossima settimana. Se infatti Roger e Brianna erano sicuri e felici di approdare negli anni ‘60 del Novecento, è molto probabile dalla loro reazione che siano capitati forse in un altro luogo, in un’altra epoca oppure siano rimasti sempre nella stessa.

Ma è la vicenda a Fraser’s Ridge che pietrifica. Con un attento stratagemma gli ‘uomini cattivi’, per citare il piccolo Germain, hanno fatto esplodere la distilleria per allontanare gli uomini e poter così attaccare la casa e rapire Claire. Che sia perché hanno scoperto che dietro il famoso dottore si nasconda lei? Che sia per semplice vendetta contro Jamie che ha rifiutato di allearsi per una causa non sua? Questo lo scopriremo proprio nel finale.

Si prepara un ritorno alle origini per una dichiarazione di guerra.

Molto apprezzata è stata la scelta strategica e poetica di ricondurre gli ultimi eventi della stagione alla prima vera azione che Jamie copie all’inizio: dare fuoco alla croce per dichiarare guerra. Questa volta però il nemico ha un volto ben più chiaro e Mac Dubh non è restio sul da farsi. Hanno rapito Claire e l’unica opzione possibile è la guerra per difendere ciò che ama. Così ancora una volta emerge quel lato di Jamie che tanto amiamo e che probabilmente ci sorprenderà ancora nell’ultimo appuntamento di questa stagione.

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