ATTENZIONE: questo articolo contiene SPOILER sulla 1×01 di Loki
Loki è sicuramente una delle serie tv più attese del 2021: terzo prodotto Marvel cronologicamente uscito quest’anno, la prima puntata uscita su Disney+ ha stabilito un tono assolutamente diverso e personale rispetto a WandaVision e The Falcon and The Winter Soldier, dimostrando ancora l’enorme potenziale del dio dell’inganno più amato del Marvel Cinematic Universe.
Saper bilanciare bene un primo approccio televisivo a un personaggio così amato sul grande schermo non è stato certo facile: bisognava mantenere le caratteristiche peculiari di Loki – tenendo conto anche che questa versione è quella fuggita da 2012 – per poi traslare il personaggio in un’avventura completamente diversa, innovativa e riuscire comunque ad attirare il pubblico. Il primo episodio sarà riuscito a tener testa all’hype che si è susseguito in questi mesi?
La serie riprende la narrazione a partire da Avengers: Endgame (2019). Loki, riuscendo a raccogliere il suo amatissimo Tesseract, fugge dall’arresto dei Vendicatori. Dopo l’uscita del film questa scena è stata l’unica flebile speranza per i suoi fan di poterlo rivedere: la versione più recente del suo personaggio, è sempre bene ricordarlo per chiarezza, era stata uccisa da Thanos nel film precedente Avengers: Infinity War (2018).
La sua fuga ha però vita breve: dopo essere atterrato nel deserto del Gobi in Mongolia viene repentinamente raggiunto e catturato da un’associazione completamente sconosciuta e, per chi non ha letto i fumetti, misteriosa che nell’arco dell’episodio scopriamo si chiama la Time Variance Authority (o TVA).
L’assurdità della situazione contrasta bene con il modo di fare teatrale e leggermente pomposo di questo Loki: Tom Hiddleston in questo è magistrale. Riesce infatti a recuperare i tratti più superbi e “divini” che il personaggio aveva perso nelle sue apparizioni successive al 2013 nei film MCU. Qui invece è lampante come questa versione sia ancora lontana dall’autoconsapevolezza raggiunta nel futuro. La serie, in questo senso, sarà sicuramente un percorso di riscoperta e ricostruzione della propria vita.
L’inizio di un diverso arco di redenzione viene espresso perfettamente anche a livello visivo: l’atterraggio del dio nel deserto assomiglia molto a quello fatto da Tony Stark durante le prove nel primo film di Iron Man (2008), dove il protagonista deve accettare i propri limiti per trasformarsi da cattivo venditore di armi a vero e proprio eroe e leader.
Loki è comunque molto lontano dall’inizio della propria espiazione: nonostante venga trattenuto, analizzato e portato innanzi a una giuria per i propri crimini le uniche persone che crede di dover accusare per la sua fuga sono gli Avengers, colpevoli di avergli dato la succosa occasione di fuggire. Molto caratteristica del pre-Thor Ragnarok Loki è sicuramente la reazione di fronte all’approfondimento sulla nascita e la spiegazione riguardante la TVA.
Gli spettatori vengono così a scoprire che inizialmente l’intero Marvel Cinematic Universe era un multiverso dove infinite linee temporali lottavano tra di loro per ottenere l’egemonia. Nel caos provocato da tutto ciò tre esseri chiamati Time Keepers hanno unito le forze per creare un’unica, sacra linea temporale per ristabilire l’armonia. La TVA ha il compito di controllare che non ci siano anomalie – o, come vengono chiamate nell’episodio, variazioni – non previste ed eliminarle prima che raggiungano un livello di criticità rischiando di innescare l’avvento di un nuovo multiverso.
Questa premessa di per sè apre moltissimi dubbi su tutto ciò che abbiamo saputo finora sul MCU: considerando le prossime uscite al cinema, probabilmente in Loki verrano poste le basi per la ri-nascita del multiverso. La serie è infatti creata da Michael Waldron, già sceneggiatore di serie assurde come Rick & Morty, ma soprattutto autore del futuro Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Il viaggio nel tempo, quindi, sarà uno dei temi principali che verrà spiegato ed esplorato nelle prossime puntate (ciò si capiva chiaramente già dai trailer).
Molto interessante è la costruzione del TVA: da ciò che si è potuto intravedere nella puntata si tratta di un universo a parte completamente ignoto anche a esseri sovraumani come lo stesso protagonista e la loro unica motivazione di esistere sta nel tenere a bada le variazioni temporali. Questo lavoro richiede però una quantità impressionante di dipartimenti, personaggi e tecnologie: una rappresentazione molto burocratica – e un po’ kafkiana – che viene messa a soqquadro dal tentativo di fuga di Loki.
Divertente in questo frangente è il suo incontro con Casey, il responsabile della reception della TVA, mentre è sconvolgente anche la scoperta dell’esistenza di molteplici – e, a quanto pare, inutili – gemme dell’infinito.
Il punto nevralgico dell’episodio, però, è il lungo incontro tra Loki e Mobius: Owen Wilson ha stupito un po’ tutti con la sua bravura in un contesto così Marvel, ben lontano dai prodotti in cui ha recitato prima d’ora.
I dialoghi di questa prima puntata sono già ad altissimi livelli e non possono che farci sperare per il meglio negli appuntamenti successivi. Mettere Loki di fronte ai propri successi – e soprattutto di fronte ai propri fallimenti – è sicuramente una tecnica d’urto per scuotere il dio dell’inganno: andare a fondo nei più intimi desideri e nella considerazione più privata di sè è un lavoro quasi psicologico e, se è vero che tutto ciò in primo momento infastidisce e mette a disagio il protagonista, è l’unica chiave per ottenere da lui ciò che Mobius vuole, ovvero la verità:
Mobius: Do you like hurting people?
Loki: I don’t enjoy hurting people. It’s a part of the illusion. It’s the cruel, elaborate trick conjured by the weak to inspire fear.
Mobius: Ti piace far male alla gente?
Loki: Non mi piace far soffrire le persone. È tutto parte di un’illusione. Un trucco crudele ed elaborato creato dalla debolezza per incutere paura.
Ecco dunque che Loki ha la possibilità di riflettere non solo sul proprio passato, ma soprattutto sul proprio futuro: avere l’occasione di scoprire gli errori fatali che compirà assetato di vendetta e, soprattutto, i punti salienti del suo lungo cammino di redenzione permette al personaggio di capire che il cambiamento è possibile, è vitale ed è soprattutto già parte di sè.
Tornare indietro è impossibile senza dover accettare un percorso precostituito. Ciò che invece può risultare in una (forse temporanea?) via di uscita è prestare le proprie capacità alla TVA e aiutare Mobius nella caccia a un’altra Variante molto più pericolosa.
Il colpo di scena che chiude così il primo episodio riguarda la scoperta dell’identità dell’antagonista a cui bisogna dare la caccia: Loki stesso. Questa rivelazione fa sorgere moltissime domande sul come, sul quando e – soprattutto – sul perchè nessuno sia stato ancora in grado di catturarlo vista la facilità con cui, a inizio puntata, hanno individuato il Loki del 2012.
Molto interessanti le teorie riguardanti l’identità del dio dell’inganno antagonista: secondo alcune indiscrezioni – complice anche alcuni piccoli dettagli notati dai fan nei teaser della serie – la versione di Loki a cui daranno la caccia sarà interpretata non da Tom Hiddleston, ma da un altro attore. O meglio, attrice.
Ecco dunque che le pedine narrative sono state tutte posizionate, le domande e i dubbi sono stati instillati. I fan sono pronti a rimanere col fiato sospeso settimana dopo settimana alla scoperta della caotica, esilarante e avvincente avventura di Loki Laufeyson.