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Kung Fu Panda 4 – La Recensione del quarto capitolo: le avventure di Po continuano

Dopo oltre un decennio dall’ultimo film, DreamWorks Animation riporta al cinema le avventure di Po con Kung Fu Panda 4. Diretto da Mike Mitchell e Stephanie Ma Stine e basato su una sceneggiatura di Jonathan Aibel, Glen Berger e Darren Lemke, già a firmare i primi 3 film, Kung Fu Panda 4 ci mostra Po alle prese con un difficile compito: diventare la nuova guida spirituale della Valle della Pace. Per adempiere a questo incarico, dovrà scegliere il suo successore e trovare il prossimo Guerriero Dragone.

Kunf Fu Panda 4 – La trama

Tutto è sereno e perfetto nella Valle della Pace e Po (Fabio Volo) si gode il successo e gli onori del suo status di Guerriero Dragone. Il panda trascorre il tempo combattendo i pochi nemici che osano sfidarlo e inaugurando nuove attività commerciali in famiglia, come un vero vip. Ma quando il Maestro Shifu (Carlo Valli) gli affida un compito importante, la sua vita cambia nuovamente. Ora che la saggia tartaruga Oogway non c’è più, Po dovrà diventare la nuova guida spirituale della Valle e trovare il prossimo Guerriero Dragone.

Kung Fu Panda 4 (640x360)
Ping, Zhen e Li in Kung Fu Panda

La notizia sconvolge Po, che non si sente pronto a vivere questa nuova fase della sua vita e vorrebbe che tutto restasse com’è. Quando, però, la minaccia di una potente maga, La Camaleonte (Laura Romano), sorge a minacciare la serenità della Valle, a Po non resta che mettersi in viaggio per salvare il mondo. Ad accompagnarlo, questa volta, non ci saranno i 5 Cicloni, ma la volpe ladruncola Zhen (Alessia Amendola).

In ognuno di noi c’è il potenziale per diventare chi siamo davvero

Kung Fu Panda 4 sceglie di veicolare un messaggio importante: il cambiamento non deve spaventarci, ma dobbiamo accoglierlo con gratitudine. Perché tutti noi siamo un nocciolo di pesco che cela il potenziale per fiorire in un alberto rigoglioso. Un messaggio potente che, tuttavia, non viene approfondito adeguatamente, ma è solo un pretesto per spingere Po fuori dalla sua comfort zone. Non solo metaforicamente, con il tentativo di salire di livello, ma anche dal punto di vista spaziale.

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Il maestro Shifu e Po in Kung Fu Panda

Nel quarto capitolo della saga animata, infatti, Po lascia la Valle della Pace e si reca a Juniper City, metropoli sotto il controllo di La Camaleonte. L’ambiente della città è completamente diverso da ciò a cui Po è abituato e il panda si ritrova a fare i conti con bande di ladri e funzionari governativi corrotti. Il tutto mentre i suoi genitori Ping e Li lo inseguono di nascosto per proteggerlo dai pericoli. A Juniper City, Po fa la conoscenza di diversi personaggi e qui c’è il primo tasto dolente del film.

Personaggi deboli e gestiti in maniera frettolosa

Per quanto Zhen sia accattivante e gli altri membri della banda di ladri divertano, nessuno di loro ha una propria storia o è degnamente approfondito. Neppure La Camaleonte è una villain credibile e non raggiunge le vette di Shen, antagonista del secondo film. Il suo piano di conquista di tutti i poteri dei maestri del kung fu presenta delle dinamiche già viste e non crea la giusta dose di minaccia.

Lo stesso discorso si può applicare a Po: l’intero film gioca sulla metafora del nocciolo di pesco che ha in sé tutto ciò che occorre per poter sbocciare. Ma nessuno sembra considerare il fattore fondamentale per questo miracolo della natura: il tempo. Per quanto Shifu si ostini a persuaderlo, per Po non è ancora il tempo di ritirarsi e di scegliere il suo successore. Il suo percorso, che aveva avuto una degna conclusione nel terzo film, non è in linea con ciò che accade nel quarto film.

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Po e Zhen

Eppure, attraverso tutti i 90 minuti, non si fa che spingere Po ad accettare il suo destino, forzando così il personaggio stesso. Inoltre, grande assente in questa pellicola è proprio il kung fu, o almeno la spiritualità connessa a esso. La stessa Camaleonte vuole rubare i poteri dei maestri di quest’arte, sottolineando che non è il corpo, ma lo spirito che ne contiene i segreti. Eppure, nel film non si vede che il kung fu inteso come acrobazie e momenti di azione, ma privo della componente più intima e spirituale.

Kung Fu Panda 4 era necessario?

In sintesi, questo quarto capitolo delle avventure di Po era davvero necessario? Di certo, non rientrerà nella lista dei 20 migliori film animati di sempre! Alcune scene d’azione sono ben riuscite e Po è un personaggio che abbiamo amato e che ha fatto la fortuna di DreamWorks. Ma si ha quasi l’impressione che Kung Fu Panda 4 abbia risentito di una certa crisi di idee e che per ritornare alle vestigia di un tempo abbia bisogno di una svecchiata… o di un passaggio di testimone, come lascia intendere il finale del film. Vi lasciamo con una lista delle migliori serie tv animate snobbate dal pubblico italiano!