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I molti santi del New Jersey – La Recensione del prequel de I Soprano

Dopo due anni dalla sua uscita, da alcuni giorni è disponibile su Netflix il film I molti santi del New Jersey (titolo originale: The Many Saints of Newark), prequel della leggendaria serie tv HBO I Soprano. Il film fa un grosso salto indietro nel tempo per raccontarci la figura di uno dei principali membri appartenenti alla cosca della famiglia DiMeo: Dickie Moltisanti, ex mentore di Tony, nonché padre di Christopher. La pellicola, tra i cui autori figura l’immancabile David Chase, è ambientata a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, e si concentra su quelle che erano le dinamiche criminali nella Newark di quel periodo, tra vecchi e nuovi affiliati, drammi familiari e gang afroamericane avversarie. I molti santi del New Jersey dà la possibilità ai fan di trascorrere ancora qualche ora di tempo insieme ai grandi protagonisti de I Soprano, dato che sono presenti praticamente tutti gli uomini di Tony, seppur molto ringiovaniti, ma ciò che viene raccontato è in grado di cambiare drasticamente l’opinione su alcuni di loro. Insomma, non si tratta soltanto di una romanticheria, ma di un vero e proprio focus ravvicinato sulle dinamiche della famiglia Soprano, con particolare riferimento alle figure di Johnny (padre di Tony) e gli indimenticabili Livia e Corrado, oltre che il protagonista, lo zio Dickie. La nostra recensione.

Il seguente articolo contiene NUMEROSI SPOILER, sia sul film I molti santi del New Jersey sia su I Soprano.

Benvenuti nella disfunzionale famiglia Soprano

i molti santi del New Jersey
I molti santi del New Jersey (640×360)

I molti santi del New Jersey (The Many Saints of Newark) racconta di uno dei personaggi più importanti della storia della famiglia DiMeo, un uomo di cui abbiamo sentito parlare più volte lungo le sei stagioni de I Soprano: Dickie Moltisanti, il padre di Christopher. Dickie, interpretato da un ottimo Alessandro Nivola, è l’anello di congiunzione tra i Soprano e i Moltisanti, il personaggio chiave che spiega il rapporto tra Tony e suo nipote Christopher all’interno della serie. E’ proprio la voce di Christopher, direttamente dall’oltretomba, a darci il benvenuto nella Newark del 1967, e lo fa con un tono di voce parecchio infastidito, dato il modo con cui si è congedato dalla vita terrena. Il lavoro che fa il film da un punto di vista narrativo è quello di farci credere che ci sia qualcosa di ambiguo, fin da quando questi era ragazzo, nel rapporto tra Tony e suo zio, quasi a voler motivare l’assassinio di Christopher. In realtà, scopriamo che Tony e Dickie erano molto legati, il primo vedeva nel secondo un esempio da seguire, analogamente a quanto succede, a parti invertite, nella serie HBO. Tony “subisce” la noncuranza dei suo genitori: Johnny Boy fa dentro e fuori dal carcere e non dimostra molta vicinanza ai suoi figli e, soprattutto, a sua moglie Livia.

i molti santi del New Jersey
I molti santi del New Jersey (640×360)

Livia è il personaggio di cui viene ampliata maggiormente la storia, ed è effettivamente ciò che tutti si aspettavano da un prodotto del genere: nel film ci sono parecchi riferimenti al complesso rapporto tra Tony e sua madre, tutti episodi che confermano la rabbia repressa della donna nei confronti del marito, sfogata in toto sui suoi figli e, ovviamente, in particolare su Tony. Il protagonista de I Soprano, che nel film scopre di possedere un QI altissimo e i tratti della personalità di un leader, vaga per i quartieri di Newark in cerca di un mentore da idolatrare, finendo per trovare questa figura proprio in suo zio Dickie, probabilmente il più sveglio tra i capi famiglia. Tra i due si crea un rapporto di estrema fiducia, tanto che è lo stesso Dickie a capire di dover fare un passo indietro, quando si rende conto di star mettendo in pericolo tutta la sua famiglia. Tony, dal canto suo, apprende dallo zio come “stare al mondo”, affinando la tecnica per diventare un capo. L’intreccio che si va a creare restituisce allo spettatore un quadro completo della situazione della famiglia Soprano: il rapporto tra Tony e Christopher ha origini radicate nell’intenso affetto che lo stesso Tony provava per suo zio, che era l’unico adulto a trattarlo come un membro della famiglia a tutti gli effetti.

Altri tempi, altra Newark

i molti santi del New Jersey
Johnny Soprano e Dickie Moltisanti (640×360)

I molti santi del New Jersey, come tanti film prequel o sequel di serie storiche, potrebbe sembrare un film non necessario ai più scettici, una trovata di marketing per riportare in auge la saga de I Soprano a distanza di vent’anni. Invece, oltre ad ampliare l’aspetto psicologico della famiglia Soprano, ci ritroviamo in una Newark molto diversa rispetto a quella che avevamo conosciuto. Innanzitutto, siamo negli anni dei tumulti popolari, infatti la comunità afroamericana insorge, causando non pochi problemi al traffico illegale, per via di una presenza sempre più ingombrante di forze dell’ordine all’interno del quartiere. Conosciamo il personaggio di Harold, un vecchio “soldato” di Dickie, un uomo afroamericano fuggito da Newark per una denuncia, ma che al suo rientro comincia una guerra tra clan, aizzando i suoi uomini al controllo della città. In realtà, alla fine, Newark non è cambiata di una virgola: tra i monumentali punti d’incontro dei gangster visti nella serie, le solite vecchie maniere a cui sono avvezzi i clan e la vita di quartiere tipica di quel periodo, sembra di essere sempre a casa. Certamente però, a quei tempi, chi comandava era molto diverso. Lo stesso Johnny Soprano, che anche nella serie ci viene descritto a metà tra un grande boss e un perdigiorno troppo fissato con il gioco d’azzardo, non restituisce l’immagine del boss temuto e rispettato come invece accade con suo figlio. Più in generale, i “soldati” di Tony (rincontriamo infatti Pussy, Silvio Dante e Paulie da giovani), hanno dei tratti più macchiettistici, sia per la giovane età che per il mood generale del film.

I molti santi del New Jersey (640×360)

Su tutti, il personaggio di Hollywood Dickie (Ray Liotta), padre di Dickie e capostipite dei Moltisanti, è quanto di più lontano ci possa essere rispetto alla famiglia Soprano che abbiamo conosciuto nell’omonima serie. L’uomo torna dall’Italia con una nuova moglie, ma il suo fare violento e stravagante finisce per ucciderlo, e suo figlio deve necessariamente assumersi al suo posto tutte le responsabilità, raccogliendo un testimone decisamente ingombrante. Dickie è l’assassino di suo padre, con cui aveva un rapporto di forte contrasto e invidia, cosa che lo porta a desiderare, fin da subito, la sua stessa donna. Il rapporto padre-figlio è il tema principale de I molti santi del New Jersey, e serve ad avvalorare la più generica tesi che vede coinvolti anche Tony e Livia: i giochi di potere delle famiglie mafiose sono estremamente viziati dai complessi legami familiari, per cui se nasci in una famiglia di criminali verrai allevato fin da subito senza sentimentalismi, sulla strada giusta per diventare, un giorno, qualcuno che conta. In realtà non si tratta di una strategia, e questo lo avevamo intuito da tempo, quanto più di un modo di fare e di essere insignitosi nel bagaglio culturale degli italoamericani (mafiosi) migrati negli Stati Uniti, uno degli aspetti di cui I Soprano ci avevano sempre parlato e che suggerisce un malcontento di fondo, un infelicità perpetua, che parte da Dickie Moltisanti e arriva fino a Tony Soprano, passando per Livia e per Corrado; tutti membri fondamentali di una delle famiglie disfunzionali più famose della storia: I Soprano.