I wanna tell you the story of how I met your father […] You know the basics, but it’s time for me to tell you the unabridged version.
Un quinto episodio decisamente più tranquillo e monotematico per How I Met Your Father, con un nucleo centrale che ruota attorno alla madre di Sophie. In apparenza è questo che potremmo dire di questa puntata, ma a una riflessione leggermente più approfondita ci rendiamo ben presto conto che in realtà il focus è tutt’altro. Nello scorso episodio (qui potete trovare la recensione) abbiamo esplorato il concetto di diventare grandi e cosa significhi essere adulti. Tutti i personaggi, chi più chi meno, hanno avuto un confronto imparando qualcosa di più su se stessi.
ATTENZIONE, SPOILER! Se non avete ancora visto i primi due episodi di How I Met You Father vi consigliamo di tornare più tardi.
Il quinto episodio, intitolato The Good Mom, vede il gruppo di amici confrontarsi con alcune piccole insicurezze e paure del passato: Jesse deve affrontare la proposta di matrimonio fallita, Sid uno spiacevole ricordo pre-adolescenza, Ellen deve imparare a uscire dalla sua comfort zone. Indubbiamente, però, tocca a Sophie affrontare l’ostacolo più grande: quello rappresentato dall’ombra onnipresente della madre. Non è un caso che la voce narrante di Kim Cattrall ci accolga, sin dall’inizio, con una premessa molto chiara. Quando si tratta di genitori il discorso non è mai facile, sia perché ognuno di noi ha un rapporto unico, particolare e spesso difficile con i propri genitori, sia perché, che lo si voglia ammettere o no, essi ci influenzano in modi vari e non sempre chiari.
Sophie si prepara a una serata giochi in compagnia di Drew e dei suoi amici, per quello che sembrerebbe un piccolo passo avanti importante nella loro relazione. A scombinare i piani della nostra protagonista ci pensa sua mamma, Lori, arrivata in città da poco e in compagnia di un nuovo fidanzato sconosciuto. Nonostante Valentina le dica di non cambiare i piani, ben consapevole della strana influenza del genitore, Sophie cede a quel senso di protezione e dipendenza emotiva. La sera, al concerto, Sophie fa la conoscenza del misterioso fidanzato, Alex, scoprendolo sinceramente innamorato di sua madre, nonostante la notevole differenza di età. Il vero problema, come scopre per prima Valentina, non sono mai stati i fidanzati ma la stessa Lori: irrequieta, egoista, infantile. Tutti difetti che Sophie non ha mai voluto vedere perché per lei sua madre è sempre stata un blind spot.
Il percorso di crescita di Sophie, e il suo trovare l’anima gemella, deve quindi necessariamente passare attraverso un processo di liberazione dalla figura materna.
Sembra un discorso abbastanza complicato e pesante per una comedy, vero? Beh, questo dimostra come How I Met Your Father non sia solo un’allegra parentesi di venti minuti fatta di gag e riferimenti pop culture, ma uno show capace di servirti argomenti belli tosti con il sorriso. Per tutta la sua vita Sophie ha giustificato Lori, dando la colpa a questo o quel fidanzato per i continui traslochi e per la totale assenza di un luogo da chiamare casa. Solo adesso, la donna si rende perfettamente conto di chi sua madre realmente sia. Quando i muri cadono e smettiamo di guardare i nostri genitori con occhi disincantati, ci accorgiamo dei loro difetti e delle loro falle, del loro essere semplicemente umani e non divinità.
Come dice Valentina, questo episodio sembrerebbe un bruttissimo episodio di Gilmore Girls. Abbiamo sentito parlare di Lori fin dall’inizio della serie ma in termini tali da farcela immaginare in modo totalmente opposto rispetto a come viene infine dipinta in questa puntata. Anche per Jesse, il ricordo del rifiuto aveva assunto dimensioni catastrofiche nella sua testa rispetto a quanto concretamente accaduto nella vita reale (Leighton Meester penso sia la guest star più attesa della serie). Questo perché le nostre paranoie, insicurezze o più semplicemente i film mentali che vanno in onda continuamente nella nostra testa ci impediscono di avere una visione chiara delle cose.
Adesso che siamo giunti ormai a metà stagione, è arrivato il momento di fare un paio di considerazioni in attesa della restante metà. Lo show è un prodotto piacevole, che riesce a mischiare i momenti comici a momenti più riflessivi. E se il risultato finale non è all’altezza di How I Met Your Mother, siamo comunque felici di poter dire che la serie tv riesce ad avere una propria identità fregandosene dei paragoni. Tutti i personaggi hanno un loro background, quello che manca è il tempo per poterlo approfondire. Il minutaggio ristretto della comedy non aiuta infatti in questo senso, così come i pochi episodi a stagione. Allo stesso tempo, però, risulta abbastanza convincente vedere che ognuno all’interno del gruppo stia avendo il proprio spazio e la possibilità di farsi conoscere.