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Grey’s Anatomy 19×08 – Una puntata di transizione

Meredith Grey è andata via da troppo poco e in un modo fin troppo sbrigativo e insoddisfacente, motivo per il quale ho cominciato la visione dell’ottavo episodio di questa diciannovesima stagione di Grey’s Anatomy un po’ prevenuta. Il fatto però che fosse un’episodio di transizione, quindi un episodio in cui si preparano le dinamiche per i prossimi, ha sicuramente reso migliore la visione.

Detto questo, veniamo a noi. Meredith Grey è andata via e gli specializzandi stanno rimettendo assieme i pezzi di quella casa, ricostruendola non solo nell’aspetto, ma proprio nella sua essenza originale. Quel luogo è sempre stato l’aggregatore, il contenitore di così tante generazioni di medici del Grey-Sloan che era uno spreco eliminarlo dallo show. Adesso lo ritroviamo al suo stato primordiale, alla sua funzione primaria: quella di rifugio per specializzandi – giustamente – agitati, un po’ nevrotici, speranzosi e disposti a tutto. Il che fa sempre piacere.

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Alexis Floyd, Chric Carmack e Harry Shum Jr. (640×360)

Chiaramente la convivenza nello specifico di Adams e Griffith sarà necessaria per mettere in moto definitivamente la loro storyline romantica. Abbiamo già avuto dei momenti romantici di questi due, soprattutto in questa puntata di Grey’s Anatomy in cui si sono scambiati un bacio appassionato ovviamente in ascensore. Ora, come dicevo all’inizio questa è una puntata di transizione e come tale deve porre le basi per gli sviluppi che accadranno nei prossimi episodi. In questo caso specifico c’è stato l’arrivo inaspettato di quello che – sicuramente – sarà l’ex fidanzato di Simone, ovvero l’uomo che avrebbe dovuto sposare. Il che ci porterà dove? Inevitabilmente all’interruzione di qualunque cosa ci sia – almeno per il momento – tra Adam e Griffith.

Nel frattempo, grazie all’intervento di due menti geniali, quelle di Miranda Bailey e Amelia Shepherd, Teddy Altman è riuscita ad ottenere il ruolo di capo dell’ospedale. E qui bisogna spendere due paroline. Innanzitutto perché la grandezza di Miranda Bailey – come al solito – non può essere misurata. Quella donna è un mito, è un genio vivente. Sapeva bene cosa sarebbe stato offerto a Teddy e ha fatto di tutto per farle ottenere qualche beneficio in più prima di accettare un lavoro molto dispendioso in termini di energie, tempo e soprattutto sanità mentale. L’idea di far entrare un altro personaggio estremamente geniale come Amelia Shepherd in gioco per fingere di essere interessata al ruolo di primario solo per fare richieste talmente assurde da rendere plausibile accettare quelle della Altman, è stato sensazionale. Grande, Miranda. Potranno cambiare i primari, ma il mio primario sarai sempre tu.

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Kim Raver e Chandra Wilson (640×360)

Come succede negli stati per i capitani di calcio, ma trasformandolo per Grey’s Anatomy e il nostro amato ambito medico: un primario, c’è solo un primario, un primaaaario, c’è solo un primaaario.

Inoltre, devo dire che sono contenta per Teddy. ‘Sta povera donna merita qualche gioia ogni tanto e considerato che è sposata con Owen Hunt che già di per sé è una disgrazia non indifferente, meritava proprio questo ruolo. Certo, magari non meritava un primo giorno con uno scandalo mediatico come quello della portata in cui si è ritrovata, ma ehi, comunque congratulazioni Altman.

A proposito di questo argomento, è chiaro che adesso le storie di Teddy e di Link si incroceranno per forza di cose. Entrambi sono i principali responsabili (in modo diverso ovviamente) della morte del giocatore di football, il che porterà la prima a confrontarsi con il suo primo e grande problema in qualità di primario dell’ospedale e il secondo a una crisi professionale che si sta mischiando in maniera importante con una personale. Come stiamo dicendo ormai dall’inizio di questo articolo su Grey’s Anatomy, le basi sono state gettate proprio in questo episodio.

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Chris Carmack e Camilla Luddington (640×360)

La morte del paziente è solo l’inizio, ma a contribuire a questo stato già precario e a questa sensazione di responsabilità che sta attanagliando Atticus, c’è anche la confusionaria situazione con Jo. Sono davvero solo ed esclusivamente due amici che vivono insieme e all’occorrenza crescono assieme i reciproci figli o c’è qualcosa di più? Alla fine di questa puntata sembrava potesse esserci di più prima che Jo rifiutasse giustamente l’avance dell’altro e lo mandasse ulteriormente in crisi. Ora cosa dobbiamo aspettarci? Forse una caduta vertiginosa del bel ortopedico? È finalmente arrivato il momento di mostrarci il lato più umano di Link? Non ci resta che aspettare e vedere che succede.

E restando in tema crisi, è in crisi anche il matrimonio tra Maggie e Winston. Le basi per la loro rottura sono state seminate già qualche episodio fa. Continua la loro lite e probabilmente si avvicina la rottura, anche se spero possano risolvere perché sono molto carini insieme e francamente Winston si sta comportando un po’ troppo da drama queen. Ok, sì, in quanto drama queen io stessa dovrei capirlo e quella parte di me apprezza la sua determinazione nel portare avanti la sua causa e far valere il suo rancore, però anche basta perché Maggie ha una parte di ragione. Mi dispiace dirlo, mi costa dirlo ma è proprio così. Chissà se riusciranno a gettarsi alle spalle questo momento di crisi e se riusciranno a superarlo insieme o se, invece, dovranno prendere strade diverse.

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Camilla Luddington e Adelaide Kane (640×360)

C’è stato un momento in particolare che ho trovato davvero interessante, uno scambio e un’interazione a cui non avevo pensato. Come al solito, Grey’s Anatomy tra le mille frivolezze, ritaglia uno spazio per questioni socialmente importanti e, in questa puntata, si è parlato di aborto. Nell’offrire supporto a una paziente che decide di terminare la sua gravidanza, la specializzanda Millin (che purtroppo mi ritrovo spesso a chiamare Mary per via del suo ruolo in Reign) ha dimostrato grande empatia e ha intuito ciò di cui la donna avesse bisogno prima ancora che questi lo esprimesse a parole o comunque riuscisse a processare quel pensiero.

Il che ci ha portato a un momento tra lei e Jo molto interessante. Seppure in modo diverso hanno vissuto un’infanzia poco convenzionale, hanno dovuto cavarsela da sole, diventare adulte prima del tempo e prendersi cura di se stesse e – nel caso di Millin – degli altri. Perciò, chissà, magari tra di loro potrà nascere una bella amicizia e perché no una sorta di rapporto mentore-allieva interessante. Sicuramente, vista la sua capacità di parlare ai pazienti e l’empatia dimostrata, potrebbe essere un’ottima aggiunta alla clinica di Bailey e Carina DeLuca.

Che dire, ci avviciniamo al momento di svolta, stiamo per immergerci completamente nelle dinamiche di questa stagione, ma francamente non vedo l’ora di rivedere Meredith Grey e spero, perché il mio cuore Japril non smetterà mai di battere, di riuscire, magari, se è possibile, se sua maestà Shonda Rhimes vuole, a rivedere Jackson e April. Siamo riusciti a riportarli per un episodio nella scorsa stagione di Grey’s Anatomy, perciò io ci spero sempre.