Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » RECENSIONI » Grey’s Anatomy 17×12 – Fai sentire la tua voce

Grey’s Anatomy 17×12 – Fai sentire la tua voce

C’era grande interesse per questo episodio di Grey’s Anatomy (qui le pagelle dei personaggi). Dal promo si prevedeva una tragedia e così è stato seppure la tragedia in sé non sia mostrata. Mostrare, in questo caso, non è importante, sono immagini che tutti noi abbiamo visto che tutti noi inevitabilmente custodiamo nella memoria.

Siamo a Seattle, dovrebbe essere il 25 maggio o il giorno seguente, dopo la tragedia avvenuta a Minneapolis. I nostri protagonisti ricevono una mail da Richard Webber che li invita ad avvisare l’ospedale qualora dovessero decidere di non presentarsi al lavoro. La maggior parte di loro ha intenzione di andare a protestare e poi ce n’è uno che stranamente sembra distaccato da quanto sta accadendo. Si tratta di Jackson Avery. Come sappiamo Jesse Williams è molto attivo nel sociale e fa parte del movimento Black Lives Matter, movimento che lotta contro il razzismo in tutte le sue forme. Perciò vedere il suo personaggio mantenere un certo distacco, è stato molto interessante.

Grey's Anatomy

Assieme a Jackson abbiamo capito anche noi perché scendere in piazza per manifestare è necessario. Perché bisogna fisicamente fare un gesto che dia inizio a un cambiamento. Le storie che vengono raccontante nell’episodio sono tutte interessantissime. Da quelle della paziente che partecipò alla prima protesta pacifica quand’era solo una bambina il 28 agosto del 1963 e assistette al famoso discorso di Martin Luther King durante la marcia su Washington, al racconto di Webber della sua prima volta e di tutte le cicatrici visibili e meno che portano addosso.

È stato davvero un bel messaggio ed è servito per smuovere gli animi un po’ di tutti. Il primo è stato Jackson che abbiamo visto mettersi in macchina a fine giornata e impostare il navigatore per un lungo viaggio, segno che probabilmente ha intenzione di andare a Minneapolis stessa a manifestare, ma hanno ispirato anche Heyes che adesso porterà i suoi figli – ancora minorenni – alle manifestazioni. Insomma, bravi tutti.

Nel frattempo, Winston Ndugu, il fidanzato di Maggie, si ritrova vittima – ancora una volta – dell’abuso di potere della polizia che lo ferma mentre è a bordo della sua auto da ore per raggiungere Seattle e lo costringe ad una lunga, estenuante, ingiusta e umiliante perquisizione. Lo vediamo terrorizzato nel rispondere alle domande dell’agente che l’ha fermato. Perdiamo le sue tracce per gran parte dell’episodio. Tempo in cui il pensiero fisso era: che sarà successo a Winston? Perché non risponde al telefono? Che gli stanno facendo?

In questo, nel costruire l’ansia dell’attesa, nel restituire quella sensazione di impotenza e preoccupazione, i nostri creatori di Grey’s Anatomy sono stati molto bravi. Se poi pensiamo che situazioni del genere sono all’ordine del giorno per le persone di colore, il messaggio diventa davvero potente. È straziante restare in un limbo di incertezza mentre si guardano le scene di una serie, non oso immaginare cosa possa essere nella vita vera.

Quando finalmente riusciamo a rintracciare Winston, lui è terrorizzato, è furioso, è umiliato dall’orribile ingiustizia di cui è stato vittima perpetrata proprio da coloro che dovrebbero garantire la sua sicurezza, dovrebbero farlo sentire al sicuro e che, invece, sono i suoi carnefici. Tutta la sua roba è sparpagliata sul ciglio della strada, gli sportelli della sua auto sono spalancati, ci racconta di essere stato annusato dal cane antidroga, di aver dovuto fare un alcoltest e di essere stato trattato senza rispetto. E riesce a farci rabbrividire pur non mostrandoci le immagini. Questo è un altro espediente che ho apprezzato moltissimo. C’è una delicatezza in questo, ma allo stesso tempo c’è la voglia di fare una dichiarazione: abbiamo visto abbastanza filmati da sapere cosa succede in quei casi, adesso bisogna agire perché non capiti più a nessuno. Complimenti ai creatori di Grey’s Anatomy.

Grey's Anatomy

Passiamo a un altro piccolo campione di questa puntata, Schmidt. Il piccolo Occhiali (qui i soprannomi dei personaggi di Grey’s Anatomy) è cresciuto. Pur conservando la sua esilarante ingenuità, Levi sta diventando un dottore con le consistenze sotto. Ce ne ha dato dimostrazione quand’era chiuso nella camera iperbarica con Meredith, un nuovo specializzando e il suo paziente. L’abbiamo visto risolvere una situazione decisamente complicata in una situazione estremamente fuori dal comune. E l’ha fatto grazie agli insegnamenti della nostra amata Grey a cui voglio urlare con la voce di Sabrina Ferilli: ‘Svegliati amore mio‘.

La nostra Meredith trascorre ancora gran parte del suo tempo dormendo, ma sono estremamente positiva. Ce la deve fare, deve riprendersi. Insomma, lei è Meredith Grey, è il pilastro di Grey’s Anatomy, non esisterebbe questa serie senza di lei. Perciò non può arrendersi, non a questo punto e non dopo aver superato tutto ciò che ha superato lei dalla prima stagione fino ad oggi.

È stato molto interessante anche il pezzo di storia riguardante Miranda Bailey che si trova a fare i conti con un negazionista del Covid. L’uomo, fastidioso come un calcio sulle costole, è arrivato in ospedale ignorando le norme di sicurezza e veniva costantemente rimproverato dalla donna perché si abbassava la mascherina. Dopo l’esito del tampone, risultato positivo, il genio stellare, rifiuta le cure convinto che il coronavirus sia un’invenzione creata per far arricchire i medici e le case farmaceutiche.

Tutto questo porta Miranda a doversi prendere qualche momento per sé per processare la cosa e calmarsi prima di manifestare la sua frustrazione, la sua ansia e il suo fastidio in un episodio di OCD, patologia di cui soffre. Come sappiamo non solo il coronavirus è una realtà, ma alla Bailey in particolare ha portato via la madre che l’aveva contratto nella struttura per anziani in cui era risiedeva assieme al marito. Ciononostante, Miranda prova a dissuadere il paziente e a convincerlo a lasciarsi curare. Purtroppo, quando la scemitudine è forte e il cervello è piccolo, si prendono decisioni idiote e il paziente firma le dimissioni senza aver consultato la donna. Lo rivedremo nel parcheggio svenuto e, nonostante i tentativi per salvataggio della Bailey, non ci sarà nulla da fare.

Che dire, l’episodio di Grey’s Anatomy di questa settimana è stato molto bello. Nel prossimo ci sarà un grande ritorno che sto aspettando con lo stesso entusiasmo di un bambino che aspetta che Babbo Natale gli porti i regali. Parlo, ovviamente, della mia amata April Kepner, stupenda e degna di essere amata sopra ogni cosa.

Per questa settimana è tutto, alla prossima, halleloo!

LEGGI ANCHE – Grey’s Anatomy 17×11 – Gli Amelink in tutta la loro bellezza