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Call My Agent: Italia – La recensione senza spoiler della nuova serie in arrivo domani su Sky

Dal 20 gennaio 2023 in esclusiva su Sky e in streaming su NOW sarà possibile guardare Call My Agent: Italia, serie Sky Original in sei episodi prodotta da Sky Studios e Palomar, remake del cult francese Dix pour cent. Sky ci ha dato la possibilità di vedere in anteprima i primi due episodi della serie, e volevamo parlarvene un po’.

Per chi non fosse familiare con il format, Call My Agent mostra il dietro le quinte del mondo dello spettacolo e lo fa raccontando le vicende di quattro agenti che lavorano per la CMA (iniziali del nome del fondatore dell’agenzia fittizia, Carlo Maiorana, ma anche del titolo della stessa serie). C’è Vittorio Baronciani interpretato da Michele Di Mauro (Studio Battaglia, I delitti del BarLume, Santa Maradona) che è “l’erede” di Claudio Maiorana, spietato, freddo, sicuro di sé; c’è Lea Martelli interpretata da Sara Drago (La grande abbuffata, Jezabel, S/HE) che è una stakanovista in piena regola, dedita al suo lavoro, instancabile e super determinata, cosa che fa di lei la persona giusta per questo tipo di lavoro; c’è Gabriele Di Lillo interpretato da Maurizio Lastrico (America Latina, Fedeltà, Don Matteo) che nella serie è l’agente buono, quello un po’ pasticcione, ma che ha davvero a cuore gli interessi dei suoi talent; c’è Elvira Bo interpretata da Marzia Ubaldi (I predatori, Suburra – La serie, L’allieva) che è la più anziana in agenzia, quella che conosce tutti nel settore e che – francamente – non ha più voglia di essere accondiscendente come i suoi colleghi.

Michele Di Mauro (640×360)

Assieme a loro ci sono gli assistenti che sono parte integrante delle dinamiche, c’è l’assistente di Gabriele, Pierpaolo, un ragazzo scaltro e vispo che ama i gossip e il glamour; c’è Monica Ferri interpretata da Sara Lazzaro (L’Agnese di Doc – Nelle tue mani), precisina, organizzata, un po’ fastidiosa – concedetemelo – ma il tipico personaggio – come la secchiona di classe – a cui finisci per voler bene seppure sia quella che ricorda i compiti alla professoressa che è l’assistente di Vittorio; c’è la nuova arrivata, Camilla Zanon, assistente di Lea che sarà necessariamente legata anche alla storia di Vittorio; e, infine, c’è Sofia, receptionist che nei primi due episodi si mostra poco, ma che – se la sua storyline dovesse seguire in qualche modo quella francese – ci darà soddisfazioni.

Straordinaria aggiunta di questo gruppo già di per sé molto interessante è quella di Luana Pericoli, interpretata da una strepitosa Emanuela Fanelli che ci conferma, ancora una volta, di essere una delle attrici più versatili e divertenti del nostro panorama. E no, non lo dico solo perché l’adoro dai tempi di battute e sono ancora alla ricerca di una parentela che ci leghi, ma perché Emanuela è effettivamente e genuinamente geniale e divertente. La sua Luana Pericoli non è da meno. È un’attrice che ha difficoltà a trovare degli ingaggi lavorativi, ma è così convinta della sua bravura da sembrare egocentrica, delirante e proprio per questo estremamente divertente. E sì, immaginavo che mi sarei persa nell’elogio fanelliano, ma adesso mi fermo per non spoilerarvi nulla perché è un’esperienza di cui bisogna essere testimoni, bisogna viverla.

Ma entriamo nel vivo dell’azione. Il primo episodio di Call My Agent, per chi avesse visto la serie francese Dix pour cent, segue la stessa linea narrativa, ma con le ovvie modifiche del caso dettate non solo dal cambio di paese, ma anche dal cambio dei tempi. Le dinamiche sono fedeli a quelle originali, in seguito all’uscita di scena del socio maggioritario nonché fondatore dell’agenzia, Claudio Maiorana.

Vediamo Vittorio scendere a patti con una situazione scomoda che coincide con l’arrivo di Camilla a Roma e nel frattempo provare a risolvere un guaio commesso in buona fede da Gabriele, interpretato egregiamente da Maurizio Lastrico che riesce a trasmettere perfettamente ogni sua sfumatura di umanità. Gabriele per cui i cuoi clienti non sono semplicemente un’entrata, persone che frequenta solo per lavoro, lui instaura un rapporto personale e umano con loro e nel primo episodio questo è chiaro e palese. Proprio a causa di questa sua bontà si ritrova a commettere un errore che potrebbe causargli dei problemi.

call my agent
Paola Buratto e Paolo Sorrentino (640×360)

C’è poi Lea che è un’ottima agente, ma sembra peccare dal punto di vista umano cosa che – se si seguisse la linea narrativa francese – dovrebbe portare a un lento cambiamento di questo personaggio a uno svelarsi lentamente fino a mostrarsi nella sua totalità che non è solo quell’aria da donna tutta d’un pezzo che cerca di mostrarsi indistruttibile. E mentre tutti si affannano per ottenere contratti per i propri assistiti, mentre gli assistenti si fanno in quattro per riuscire a portare a termine tutti i loro compiti, Elvira che è uno dei personaggi senza ombra di dubbio più iconici della serie, vive il suo lavoro in silenzio, emergendo all’improvviso e dicendo la cosa più saggia e allo stesso tempo più divertente di sempre.

Il secondo episodio, invece fa i conti con uno sviluppo inaspettato: Claudio Maiorana ha deciso di non tornare a Roma e lascia a loro il compito di doversi destreggiare con i suoi clienti e con le sue azioni dell’azienda. Questo dà il via a una serie di situazioni divertenti, disperate e a tratti paradossali, ma che regalano dei momenti epici che potranno sicuramente diventare scene iconiche e che faranno parlare di sé, complice la presenza di uno straordinario Paolo Sorrentino e di un’idea talmente folle da essere poi – in fin dei conti – anche geniale (si scherza), ma non vi dirò di più, è qualcosa che dovete guardare con i vostri occhi perché vi coglierà di sorpresa e vi piacerà.

Call My Agent ha tutti i presupposti per diventare un bel prodotto. Particolare è la scelta di inserire delle scene finali che riassumono e mostrano, tirano le somme di quanto raccontato nell’episodio, ma lo fanno in modo decisamente inusuale. Dalla visione delle prime due puntate posso dirvi che sicuramente vi mostrerà il cinema come non l’avevate ancora mai visto, rendendo visibili momenti che neppure con Boris c’è dato vedere, ma che – per rifarmi alle parole della sceneggiatrice Lisa Nur Sultano durante la conferenza stampa – determinano e decidono le sorti di altre persone, di carriere, di realizzazioni personali e lavorative. Che altro dire, non ci resta che aspettare di scoprire se Call My Agent e Sky hanno vinto questa sfida di portare su schermo la versione italiana di Dix pour cent creando il nuovo Perfetti Sconosciuti (inside joke) oppure no.