Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » Peacemaker » Perché dovreste guardare Peacemaker

Perché dovreste guardare Peacemaker

Decisamente sotto traccia, anche in Italia ha fatto il suo arrivo, grazie a Timvision, Peacemaker, serie tv ispirata al personaggio interpretato da John Cena che abbiamo visto nel reboot di Suicide Squad firmato da James Gunn e uscito nei cinema nel 2021. La serie è stata rilasciata da HBO Max a gennaio 2022 e dopo quasi un anno è arrivata in Italia, permettendo a tutti i fan di recuperare una produzione decisamente importante, perché Peacemaker è la prima serie tv ufficiale del DC Extended Universe.

Le difficoltà che ha vissuto l’universo cinematografico tratto dalla famosa etichetta di fumetti sono conclamate, per ultimo tutto il caos che ha accompagnato Henry Cavill e il suo addio al ruolo di Superman. Le serie tv sono state, però, per molto tempo una sorta di porto sicuro per la DC, che in principio con Smallville, poi con tutte le serie dell’Arrowverse, è riuscita, in qualche modo, a dire la sua nel complesso e articolato mondo dei cinecomic dominato negli ultimi venti anni dai rivali di sempre della Marvel. Negli ultimi tempi, col crollo verticale dell’Arrowverse e lo sviluppo crescente di produzioni seriali da parte dell’MCU, anche su questo frangente la DC Comics ha cominciato a perdere colpi, ma Peacemaker in tal senso rappresenta un faro di speranza non indifferente, che può riportare luce su tutta la produzione seriale della casa di Burbank.

Ora che finalmente ha fatto il suo arrivo in Italia grazie a Timvision, è sicuramente consigliabile, per tutti gli amanti del genere, ma non solo, il recupero di questo spin-off di Suicide Squad che presenta moltissimi lati interessanti e si presenta come un ottimo apripista per la produzione televisiva del DC Extended Universe, che con James Gunn sta cercando faticosamente di riorganizzarsi per riuscire, finalmente, a spiccare il volo.

Chi è realmente Peacemaker

La serie parte da questa domanda, che sicuramente è quella che si sono posti anche la gran parte dei lettori, soprattutto chi non ha visto Suicide Squad. Nel film diretto proprio da James Gunn nel 2021 facciamo la conoscenza di questo singolare personaggio, interpretato da un volto noto in tutto il mondo come quello del wrestler John Cena. Chris Smith, in arte Peacemaker, è un particolarissimo antieroe, un soldato addestrato che uccide in nome della pace. Classico personaggio a metà tra l’eroe e il villain, Peacemaker è il perfetto ritratto dell’ambiguità ricercata da Amanda Waller per la sua Task Force X, la squadra di supercriminali che usa per le sue missioni suicida.

Nella serie distribuita in Italia da Timvision ritroviamo quindi Peacemaker dopo gli eventi di Suicide Squad. Il personaggio viene nuovamente arruolato da Amanda Waller, o meglio da un suo sottoposto, per una misteriosa missione di cui né lui né gli spettatori inizialmente sanno nulla e di cui scopriranno i dettagli solo andando avanti. Il primo grande punto d’interesse della serie del DC Extended Universe sta proprio nell’analisi del suo protagonista. Sotto una leggerezza superficiale, Peacemaker nasconde moltissime fragilità e lati molto più complessi di quanto potrebbe sembrare a primo impatto.

In Suicide Squad e nelle prime battute della serie vediamo Chris Smith come uno spietato killer con un senso tutto suo della pace e della giustizia, in realtà il percorso che lo ha portato a diventare quel che è risulta molto doloroso e sfaccettato. La serie analizza, quindi, il passato di Peacemaker, approfondendo temi delicati come il rapporto padre-figlio, il senso di colpa e l’isolamento sociale. Un’analisi che viene portata avanti in modo singolare, non contravvenendo mai allo spirito caotico della serie e questo mix d’ingredienti rappresenta una miscela decisamente ben riuscita che rende Peacemaker un prodotto davvero molto interessante.

Peacemaker (640×340)

I compagni di Peacemaker

Al fianco di Peacemaker, nella serie, appaiono tutta una sfilza di personaggi comprimari davvero interessanti. Nessuno osa rubare la scena al protagonista principale, che resta sempre ben collocato in primo piano, ma tantissimi di loro riescono ad arricchire la narrazione, andando a impreziosire una trama già di per sé molto avvincente. Troviamo i compagni di missione di Peacemaker, ognuno con una sua particolarità e in grado di dare un contributo alla narrazione e alla delineazione del protagonista. Troviamo anche personaggi dal passato dell’eroe, su tutti il padre, intorno a cui si costruisce la complessità psicologica del personaggio interpretato da John Cena.

Questa ricchezza di presenze secondarie è molto utile ad arricchire la serie, non tanto per lo sviluppo di trame collaterali, che al di là di quella che riguarda il padre del protagonista scarseggiano, ma proprio come accompagnamento alla linea generale, sia narrativa che concettuale. Ogni personaggio comprimario aggiunge il suo tocco alla serie che si trova su Timvision e contribuisce ad alimentare il ritmo di un racconto che, tra colpi di scena e combattimenti truculenti, rimane incalzante fino alla fine.

Una serie fuori di testa

Come abbiamo visto anche in Suicide Squad, pure qui è ben presene quel pizzico, decisamente abbondante, di follia che garantisce un tocco di originalità alla serie. Il copione dei cinecomic è ormai abusato e, soprattutto in ambito seriale, si cerca sempre una variante sul tema per distinguersi. Peacemaker sceglie una via che comunque abbiamo visto in diverse occasioni, quella della violenza e del grottesco. Soprattutto il primo elemento ormai viene spesso esaltato, e in questo senso il massimo esempio è sicuramente The Boys, sul secondo la serie di HBO Max riesce a distinguersi maggiormente, assumendo un’aura di surrealismo decisamente divertente.

La bravura di Peacemaker, in tal senso, è quella di non scivolare nel ridicolo, trappola molto facile quando si segue una via del genere. Quel senso surreale e grottesco che circonda la serie, infatti, non vizia la trama o l’analisi psicologica, ma si scatena su altri ambiti, come i dialoghi o su elementi accessori. Un esempio massimo è la presenza dell’aquila Igli, la fedele migliore amica di Peacemaker nonché sua compagna di avventure. Già solo l’idea di dotare un supereroe di un’aquila è fuori di testa, ma l’interazione tra i due è ancora più geniale.

Situazioni e dialoghi si spingono spesso, in Peacemaker, ai limiti dell’assurdo, ma questo elemento viene dosato con cura col resto del contenuto. Ne esce fuori un mix ben riuscito, in cui le scene sinceramente divertenti vengono sapientemente alternate a quelle più drammatiche e l’equilibrio tra le parti in causa, difficile da mantenere, non viene mai meno.

Una serie da recuperare

Ora che è arrivata su Timvision, non avete più scuse per non recuperare la serie firmata DC. Come si evince dalla lettura di questo articolo, i motivi per guardare Peacemaker sono decisamente svariati. Di per sé il personaggio è particolare, fuori dagli schemi e dalle convenzioni, con una storia importante alle spalle e con molto da dire e da portare in scena. In più l’antieroe viene accompagnato da una storia dalle basi solide, capace di alternare momenti irresistibili e intensi, di divertire e di far riflettere, con sotto una colonna sonora pazzesca. La visione, inoltre, possiede un ritmo costante, che non fa avvertire cali d’interesse, anzi si consuma anche a velocità decisamente sostenuta.

Peacemaker, infine, può essere un importante punto d’inizio per il DC Extended Universe. Da anni, ormai, l’etichetta cerca un assestamento che sembra sempre sul punto di arrivare, ma che poi inevitabilmente viene rinviato. Qui potremmo essere davanti all’ennesimo punto di svolta, e anche se poi ciò non si verificherà, rimarrà comunque la visione di una serie decisamente godibile, che sottolinea ancora una volta l’immenso talento di James Gunn nel saper maneggiare una materia come quella della produzione supereroistica restituendole accezioni via via sempre diverse.