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LOL: Chi ride è fuori – Le Pagelle finali del comedy show del momento

Se qualche mese fa ci avessero detto che il 1° aprile di un anno infausto su Amazon Prime Video sarebbe arrivato un comedy show tutto italiano capace di farci sbellicare dalle risate, sono certa che non ci avremmo creduto. Poi è arrivato LOL: Chi ride è fuori, sbaragliando ogni nostro preconcetto verso le produzioni italiane, ma soprattutto verso la comicità nostrana. Se i più tradizionalisti di noi sono rimasti appesi all’idea di comicità promulgata da Zelig nei primi anni 2000, gli autoproclamati esperti del settore hanno seguito la sua trasformazione, spostandosi prima su YouTube e poi su Instagram, passando per Twitch e Tik Tok, divorando ogni spiraglio di comedy ma avendo ben in testa una sola inscalfibile verità: Sì, ma gli americani lo fanno meglio.

E daje di nomi con cui infarcirsi la bocca ‘Ma vuoi mettere Louis C.K.?’, oppure, ‘Senza Lenny Bruce non saremmo neanche qui a parlarne’. Quando si finisce in questi discorsi sai bene che annuire è la migliore cosa che tu possa fare, e no, citare ‘Le scorregge sulla gente’ di Frank Matano sicuramente non avrebbe lo stesso appeal. Ma siamo sinceri, nudi di fronte alla dura verità: quando sei nella tua cameretta a spararti il terzo rewatch di Cado dalle nubi di Checco Zalone, nessuno, ma proprio nessuno potrà mai saperlo. Sarà solo nell’attimo esatto in cui citerai tronfio i nomi di Ricky Gervais o Amy Schumer che forse, qualcosa dentro di te si muoverà, un senso di colpa, verso le origini rinnegate e un peso sulla coscienza che le nostre risate non si sarebbero mai meritate.

Forse è per questo che LOL: Chi ride è fuori è un successo su ogni fronte: che tu sia Boldi o De Sica, che tu sia ricco o Rocco, tradizionalista o anticonformista, LOL: Chi ride è fuori è in grado di strappare una risata anche al più miscredente dei cultori della stand up comedy, conquistando ogni tipo di pubblico e unendolo sotto lo stesso scintillante cielo della libertà. Libertà sì, di ridere per una banalità senza bisogno di rilasciare una giustificazione scritta e di sorprendersi di quanto poco ci voglia per togliere ogni filtro, lasciarsi andare, e per una volta non pensarci troppo.

  • I conduttori

Fedez e Mara Maionchi 7

lol: chi ride è fuori

Fedez e Mara, un po’ come quelle coppie che ‘Cavolo, loro due li vedrei benissimo insieme. Chissà se ci hanno mai pensato’, e poi a un certo punto si mettono pure insieme dividendo il pubblico tra chi commenta: ‘Vedete, ve l’avevo detto.’ e tutti quegli altri che scuotendo la testa rassegnati diranno: ‘Prima o poi doveva succedere’, e signore e signori è successo, e non ci è sembrato affatto male. Risata contagiosa e un ‘Eh ma che due ma*oni’ sempre in tasca da una parte; faccia da bravo ragazzo e una grandissima voglia di farcela dall’altra. La conduzione di Fedez e gli scherzetti di Mara non ci hanno stravolto, ma se c’è una cosa che guardando LOL: Chi ride è fuori abbiamo capito, è che la conduzione è solo posticcia: la grande gara la giocano i comici in gara, i due host sono piuttosto degli arbitri – e diciamocelo – chi ha mai guardato una partita aspettando il cartellino rosso? Voto 6 per entrambi i conduttori che si trasforma in 7 grazie al colpo da maestro sferrato da Mara Maionchi a 4 minuti dalla fine dell’ultima puntata con il suo ‘Ah regà, avete rotto il ca**o però.’ Voce del popolo, giubilo delle folle.

  • I concorrenti
lol: chi ride è fuori

Fru (The Jackal) 6

Gara? Quale gara? Neanche il tempo di fare le presentazioni, stringersi la mano e fare qualche sketch che Fru è caduto nella sua stessa rete, soffrendo più di tutte la vicinanza con Ciro, il suo partner in crime al quale è impossibile resistere. Re indiscusso del trailer di LOL: Chi ride è fuori, con quell’urlo contagioso – si può dire di un urlo?- e il capello sbarazzino, Fru inciampa nelle sue scale immaginarie sorridendo soddisfatto della grande opera compiuta. Non avrà vinto il primo premio ma almeno ha preso la candida da sua nonna, che non è molto ma di certo è qualcosa.

Luca Ravenna 6

Rappresentante della stand up comedy nel comune di Milano, Luca Ravenna poteva darci di più – e chi l’ha visto imitare Topolino pre, post e durante coito di certo potrà confermarlo. Ravenna arriva nella casa-teatro di LOL con il suo secchiello e le sue formine e subito comincia a costruire castelli meravigliosi dando le spalle al mare, mentre gli altri concorrenti corrono sulla spiaggia giocando ad acchiapparella. Mai nessuno che gli rubi una paletta e mai nessuno che lo inviti alla gara di biglie del gruppetto più popolare. Il costumino non ha le tasche dove nascondere le mani ma se ce le avesse ora Luca se ne andrebbe sconsolato per la spiaggia in cerca di qualche conchiglia da mostrare ai suoi nuovi amici. Esce prima che accada, ma il dubbio di quell’idillio mancato ci toglie il sonno.

Katia Follesa 7

Sensualità con l’accento maiuscolo, non si può dire che Katia Follesa non le abbia provate tutte: e daje di tacco e daje di lingua, qualcosa accadrà, e invece come ci raccontava un vecchio cavallo sbronzo: ‘Nothing on the outside, nothing on the inside‘, 50 sfumature di Katia rimarrà – almeno per ora – un’opera incompiuta. Quanto a Barbie Tris di primi non c’è dubbio, aspettiamo con ansia che la produzione abbia inizio. Pronto Mattel?

Michela Giraud 7

Cantante del Pigneto o Psicofregna, Mig***tone pazzo o semplicemente Michela, sì quella lì, Michela Giraud dimostra fin da subito la sua versatilità: da un ballo seventies in compagnia di Lillo fino a un caldo amplesso con un robot audace, Michela c’è e tiene il palco, tiene la tribuna, tiene il microfono e ci conquista tutti con una hit indimenticabile che attendiamo soltanto di sentire in un futuro featuring con Elio e le Storie Tese per potercene innamorare ancora e ancora.

Caterina Guzzanti 7

La comica che non ride, ‘un gatto di sale‘, come la definisce Michela Giraud, che poi chissà che significa. Potremmo quasi dire che Caterina Guzzanti abbia una tempra d’acciaio e un cuore di pietra, ma appena la vediamo sciogliersi di fronte all’immaginario nipponico feticista a cui Elio ci rimanda commentando ad alta voce lo sketch di Katia, percepiamo finalmente che, in fondo, anche lei è una di noi. Disturbo della personalità multipla alterato da un enorme talento, la Guzzanti ci fa sbellicare con Pippa Amazon, ci intenerisce come sbadata stagista e ci conquista nei panni di Miss Italia, che ‘Giuro, se chiudi gli occhi sembra di stare a Salsomaggiore Terme.’

Pintus 7,5

Avevamo giurato di non ridere a nessuna battuta di Pintus ma invece abbiamo ceduto al primo ‘ADDIOS‘ alla Canavacciuolo. Pintus in LOL: Chi ride è fuori, ci fa lo stesso effetto della cannella: all’inizio pensi sia strana, poi ne diventi dipendente e la spargi in ogni dove fino al punto di adorarla e inginocchiarti al suo cospetto. Arriva poi un giorno in cui impazzisce, e come Pintus in sedia al triciclo di Pippa Amazon mentre decanta a ruota tutti i suoi tormentoni, cominci a sospettare che forse quella con la cannella è stata solo una bellissima fase. Esce. Finisce e ripensi ai bei tempi trascorsi insieme, sfogli gli stessi meme, rivedi le stesse scene: ‘Giuro, settimana prossima la vado a comprare.’ Le settimane passeranno e ogni volta guarderai innamorato il primo punto della spesa: ‘cannella’, lo scriverai in bella grafia, lo guarderai in controluce ma non avrai più il coraggio di tornare in quel bellissimo loop, non prima almeno di aver rivisto la scena di Harry ti presento Sally… per la sedicesima volta in un’ora e aver riso come se fosse la prima volta.

lol: chi ride è fuori

Frank Matano 8

L’uomo con la risata più riconoscibile del mondo entra nella casa di LOL: Chi ride è fuori come comico e ne esce corridore. Alcuni studi rivelano che il Matano abbia percorso almeno 20 ‘ma saranno ca**i miei’ (10 km circa) durante la sua permanenza in gara che, con una bottiglia spaccata in testa non sono di certo pochi. Vittima di Pintus ma carnefice e allo stesso tempo preda di Elio, Frank Matano ci ha distrutti con una delle battute più letali di LOL: Chi ride è fuori, proponendo all’acqua – che è buonissima sia chiaro – un’ottima alternativa che non ha affatto lasciato indifferente Pintus. Frank Matano è un genio ma non lo sa. Ok, forse a pensarci bene è solo un folle, un pazzo con cui avremmo passato volentieri 6 ore a non ridere, o a ridere dentro.

Ciro Priello (The Jackal) 8

Il più serio dei The Jackal – figuratevi gli altri – Ciro ha schivato ogni proiettile, o meglio, è stato ferito a inizio corsa e si è trascinato valorosamente fino alla fine della gara portando più medaglie sul suo bavero di quante trasformazioni abbia fatto Lillo. Kamikaze sul palco di LOL, Ciro ha reso il ballo un’arte accessibile a tutti, tanto che non hanno atteso molto ad arrivare le successive esibizioni. Ha fatto da apripista finanche nei travestimenti facendoci sputare un polmone con la sua ormai iconica interpretazione della nonna con fischio e candida. Letale per chiunque, pure per il compagno di merende Fru. Sopravvivere a quella giungla non deve di certo essere stato facile, ma quando le cose vanno male, Ciro insegna che tra essere una sedia o una tartaruga arrapata è sempre meglio scegliere la seconda opzione.

Elio 10

Non è importante la gara, quanto piuttosto il percorso artistico, e Elio ci ha dimostrato di essere in grado di sostenere entrambe le competizioni. Un uomo, un quadro, un ballerino di tip tap, un folle inventore o la controfigura di Forrest Gump, Elio è questo e molte altre cose ancora. Un nemico, un amico, un temibile avversario in grado di far ridere senza servirsi di niente, se non di se stesso. Vestito da gioconda o con attillatissimi ciclisti seguiti da un istmo di pelle e poi calzettoni ai polpacci, Elio ci insegna una nuova frontiera del sex appeal non senza impartirci preziose lezioni sull’arte e sui costumi del Bel Paese. In un mondo perfetto, un giapponese guarda LOL: Chi ride è fuori, incontra lo sguardo di Elio e si domanda attonito cosa stiano vedendo i suoi occhi, mentre confuso continua a sfogliare distrattamente un manga softcore dalla trama grottescamente imprevedibile.

Lillo 10

Sta suonando quella canzone, la sentite? Quella dei grandi campioni, quella che parte con 6 note di pianoforte che si ripetono quattro volte prima di accogliere un trionfo di violini. Quella stessa melodia che accompagnò i Looney Tunes nell’ultima temibile partita di Space Jam, e no, non sto parlando di I Believe I Can Fly, è l’inno dei campioni, dei vincenti, dei supereroi come Posaman, o dei mentalisti talentuosissimi. Quella dei ballerini mozzafiato, dagli occhi sgranati e dal metabolismo pazzesco. Sulle note immaginarie di una melodia senza nome celebriamo Lillo, il migliore di noi. Il simbolo indelebile della prima stagione di LOL: Chi ride è fuori, il protagonista di una nuova scuola di meme, il divo votivo a cu si rifà tutta la nuova generazione di comici. Chissà se un giorno anziché giocare a Bu Bu Settete non potremmo incalzare con ‘Aò, so Lillo’: è una proposta, chi ha coraggio la colga per il bene dell’umanità.