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South Park è stato ufficialmente bandito in Cina

Da 23 stagioni South Park fa della satira uno dei suoi punti di forza, trattando temi di politica e attualità statunitensi e sfatando i tabù e le demonizzazioni della società. Non tutti però la apprezzano: la serie TV è stata infatti aspramente criticata da gruppi religiosi e associazioni civili che la ritengono moralmente offensiva e anti-statunitense.

La satira di South Park non è piaciuta nemmeno alla Cina: dopo la puntata trasmessa il 2 ottobre, Band in China, tutti gli episodi della serie TV sono stati banditi e tutte le discussioni in merito su Internet cancellate.

Non c’è più un post a riguardo su Weibo, il Twitter cinese, mentre sulla piattaforma di discussione Tieba i thread sulla serie TV sono stati eliminati e al loro posto compare la scritta: “secondo la legge e il regolamento pertinenti, questa sezione non è temporaneamente aperta”.

Randy - South Park

Perché South Park è stato bandito? Band in China tocca un tema molto delicato, quello della censura, e due storyline sono critiche nei confronti della Cina.

Nella prima Randy – dopo aver cercato di ampliare la vendita di cannabis in Cina – viene arrestato e condotto in un campo di prigionia. Qui viene sottoposto ai lavori forzati e incontra Winnie the Pooh (anch’esso censurato in Cina a causa di alcuni meme che lo paragonavano a Xi Jinping). Il campo in cui Randy si trova è simile a quelli della provincia Xinjiang, in cui sono detenuti gli uiguri mussulmani per “rieducarli”.

Nella seconda storyline Stan, Jimmy, Kenny e Butter formano una band metal e riescono a ottenere l’attenzione di un manager che vuole fare un film su di loro. Tuttavia sono costretti a cambiare continuamente la sceneggiatura, controllati da ufficiali cinesi, in modo da poter essere distribuire il film in Cina senza incappare nella censura. Questa storyline sottolinea come gli studios americani smussino le loro storie per poter inserirsi nel mercato cinese.

Trey Parker e Matt Stone, gli autori di South Park, hanno risposto su Twitter:

“Diamo il benvenuto ai censori cinesi nelle nostre case e nei nostri cuori. Anche noi amiamo il denaro più della libertà e della democrazia. Xi non assomiglia affatto a Winnie the Pooh. Seguite in TV il nostro 300° episodio questo mercoledì alle 10! Lunga vita al grande Partito Comunista Cinese. Possa il raccolto di sorgo dell’autunno essere generoso. Siamo a posto ora, Cina?”

Nonostante la serie TV sia stata bandita, Band in China è ricomparsa, inserendosi nella più ampia protesta di Hong Kong: è stata proiettata nel distretto di Sham Shui Po, riunendo numerose persone. A documentare l’accaduto ci sono immagini diffuse via social dal giornalista e scrittore Kong Tsung-gan:

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