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7 pessime notizie sulle Serie Tv

Netflix riesce sempre a regalarci ottime notizie ma questa settimana è anche la centro di alcune polemiche riguardo due sue produzioni originali, Sky Rojo e Selena: The Series. E come accade sempre più spesso c’è la notizia di una set bloccato a causa del Covid o la cancellazione di alcune serie tra cui Good Girls è stato sospedsa a causa dei contrasti sul set tra due attori. Se volete saperne di più, non perdetevi queste 7 pessime notizie della settimana.

GOOD GIRLS: LA SERIE È STATA CANCELLATA A CAUSA DEI CONTRASTI SUL SET TRA DUE ATTORI

Good Girls si è conclusa dopo quattro stagioni (in onda in Italia il prossimo autunno) e fino a questa settimana si pensava che il mancato rinnovo fosse dovuto ai bassi ascolti registrati da NBC.

Invece sembra che le motivazioni siano ben altre. Secondo quanto riportato, a determinare la cancellazione di Good Girls sarebbero stati i continui contrasti tra due attori della serie.

NBC era infatti disposta a concedere un’altra stagione per concludere degnamente la serie, producendo meno episodi e restringendo il budget. Le tre protagoniste erano disposte a diminuire il loro stipendio proprio per continuare con la serie, ma l’attore Manny Montana, interprete del gangster Rio, non avrebbe accettato la paga che gli offrivano per girare l’ultima stagione. Inoltre, secondo alcune indiscrezioni anche il rapporto tra Montana e la protagonista Christina Hendricks sul set sarebbe stato così teso che i dirigenti della NBC avrebbero preferito chiudere lo show piuttosto che farli stare di nuovo insieme sul set. Pare che i due attori, che interpretano il ruolo di due amanti molto apprezzati dal pubblico, in realtà non andassero affatto d’accordo dietro le quinte.

VERONICA SANCHEZ IN DIFESA DELLA SERIE NETFLIX: «SE SKY ROJO BANALIZZA LA PROSTITUZIONE, LA VITA È BELLA BANALIZZA IL NAZISMO

Sky Rojo è una produzione Netflix che racconta la storia di tre prostitute che decidono di scappare dal locale/bordello dove lavorano e dal loro sfruttatore, Romeo. Saranno comunque inseguite da lui e dai suoi scagnozzi, e le tre donne intraprenderanno un viaggio incredibilmente caotico e rocambolesco, nel quale dovranno affrontare pericoli di vario genere.

Questa settimana però la serie è stata accusata di essere una serie che mira a banalizzare determinati temi, dando un’idea affascinante e quasi glamour della prostituzione e della tratta di esseri umani. Ma le stesse tre attrici protagoniste hanno voluto rispondere alle accuse: «Non crediamo che raccontandolo in questo modo si banalizzi questo problema, mi sembra che questo ragionamento ci porti a una visione piuttosto conservatrice perché poi si potrebbe sostenere che se Sky Rojo banalizza la prostituzione, La Vita è Bella o Jojo Rabbit banalizzano il nazismo. Avere un solo modo di raccontare ci impoverisce. Commedia e azione sono di solito generi leggeri, ma qui raggiungono molte persone perché sono facili da guardare. Le cifre dicono che quando si fanno documentari e cinema sociale, che adoro, le cifre sono molto basse. Quindi forse questa è la strada per arrivarci».

Un paragone decisamente forzato, che nella realtà dei fatti non mostra nessuna attinenza tra le due parti. Certo Sky Rojo non avrà la pretesa di presentarsi come una serie educativa, ma metterla a confronto con film di spessore che parlano di tematiche storiche di una certa importanza è esagerato su molti fronti.

DOCTOR WHO: LA TREDICESIMA STAGIONE SARÀ L’ULTIMA PER JODIE WHITTAKER E CHRIS CHIBNALL

Questa è una notizia che alcuni potrebbero giudicare tutt’altro che pessima. BBC ha confermato proprio questa settimana che la prossima stagione di Doctor Who, che andrà in onda questo autunno, sarà anche l’ultima per Jodie Whittaker nei panni del Dottore e Chris Chibnall il quello di sceneggiatore della serie.

In realtà Whittaker e Chibnall faranno parte di tre speciali lungometraggi, dove avverrà il passaggio di testimone e molto probabilmente verrà annunciato il nuovo volto del Dottore. Il primo speciale verrà proiettato il giorno di Capodanno, il secondo in primavera e il terzo nell’autunno del 2022 come progetto di spicco per celebrare il centenario della BBC.

Chibnall, che abbandonerà il progetto insieme al produttore esecutivo Matt Strevens, ha spiegato: «All’inizio di questa esperienza irripetibile, Jodie e io avevamo stretto un patto: tre stagioni e basta. Quindi ora il nostro turno è finito e stiamo riconsegnando le chiavi del Tardis. Il magnifico e iconico Dottore di Jodie ha superato tutte le nostre aspettative».

THE OFFER: LE RIPRESE DELLA MINISERIE SONO IN PAUSA A CAUSA DEL COVID

Le riprese della miniserie The Offer, che racconta il dietro le quinte della realizzazione del film Il Padrino, sono state messe in pausa a causa di un test positivo al Covid tra le persone che fanno parte della Zona A, ovvero il gruppo di persone che comprendono il cast e chi interagisce con gli attori.
Un portavoce di Paramount Television Studios ha dichiarato: «Per precauzione abbiamo interrotto temporaneamente la produzione The Offer a causa di un test risultato positivo durante le nostre analisi di routine. Continueremo a seguire tutti i protocolli di sicurezza e a controllare con attenzione la situazione».

A Los Angeles, dove si sta lavorando allo serie, stanno aumentando i casi di positività a causa della variante Delta e negli ultimi giorni anche Westworld e American Horror Story hanno dovuto affrontare una pausa forzata dopo un test positivo.

VICTORIA: LA SERIE CON JENNA COLEMAN E TOM HUGHES POTREBBE ESSERSI CONCLUSA CON TRE STAGIONI

Victoria, la serie con protagonisti Jenna Coleman e Tom Hughes, sembra sia stata cancellata dopo tre stagioni.
Gli ultimi episodi prodotti sono andati in onda nel Regno Unito nel 2019 e ITV ha confermato in parte che non si sta lavorando attivamente allo sviluppo di una nuova stagione, lasciando quindi in parte aperte le speranze all’idea di un possibile ritorno in futuro.

Un portavoce dell’emittente britannica ha dichiarato: «Attualmente non c’è in programma la possibilità di effettuare le riprese di Victoria, ma non è escluso che in futuro potremmo rivisitare la serie con il nostro team della produzione, in un secondo momento».

Coleman, che nella serie ha l’iconico ruolo della sovrana, nel 2019 aveva sostenuto che la serie stesse concedendosi una pausa. Nel 2020 aveva però aggiunto: «Aspetterò d’ invecchiare un po’. C’è troppo storia, ed è così interessante, che non avrebbe senso non girare ulteriori episodi. Potrei interpretare questa parte fino a quando avrò sessanta anni. Ma, ovviamente, al momento c’è solo una certa età in cui potrei sembrare credibile, a meno che non si usi il trucco prostetico per molte ore».

SCARLETT JOHANSSON FA CAUSA ALLA DISNEY PER IL LANCIO DI BLACK WIDOW SU DISNEY+

Scarlett Johansson ha deciso di fare causa alla Disney per la decisione di lanciare Black Widow in contemporanea al cinema e sulla piattaforma streaming Disney+.

La causa afferma che nel lanciare il film sia in sala che in streaming la Disney ha violato il contratto dell’attrice. Buona parte dei suoi compensi, infatti, era legata alle performance del film al cinema. A seconda degli incassi, Johansson avrebbe ricevuto degli ingenti bonus.

Secondo i legali dell’attrice, la Disney avrebbe volutamente interferito negli accordi presi utilizzando come scusa l’emergenza globale per spingere in tutti i modi la crescita della piattaforma streaming Disney+. A farne le spese, chi come Johansson ha siglato accordi nel 2019 in cui si prevedeva la promessa di un lancio in esclusiva al cinema per 90/120 giorni. Quando poi è stato annunciato il lancio in contemporanea al cinema e in streaming, i legali dell’attrice avrebbero cercato di negoziare un nuovo accordo, ma non sono stati ascoltati. In questo modo, Disney eviterà di pagare una cifra che potenzialmente si aggira attorno ai 50 milioni di dollari in compensazioni aggiuntive e bonus. La mossa di Scarlett Johansson verosimilmente costringerà la Disney a versarle un sostanzioso bonus, ma potrebbe sensibilizzare anche gli agenti a stilare dei contratti che prevedano delle forme di compensazione aggiuntive nel caso un film non esca in esclusiva al cinema.

GLI AUTORI DI SELENA CONTRO NETFLIX:” NON CI È STATA DATA UNA POSSIBILITÀ EQUA

Selena: The Series è una serie tv Netflix, uscita lo scorso dicembre, che raccontare la storia di una giovane artista realmente esistita, ovvero Selena Quintanilla, morta nel 1995 all’età di 23 anni e considerata ancora oggi una delle più popolari icone musicali latine.

La seconda parte di Selena: The Series è arrivata invece su Netflix lo scorso maggio, ma come già accaduto con il rilascio della prima parte, l’accoglienza da parte del pubblico non sembra essere stata delle migliori. Questo nonostante, a livello critico, ci si basi su recensioni medie, né con voti troppo alti né con voti troppo bassi.

Ora, dopo il rilascio della seconda parte, cominciano a uscire alcune voci in merito alla gestione della serie. A parlare sono proprio gli sceneggiatori, che si scagliano contro Netflix.

Molte persone coinvolte nel progetto hanno affermato che la serie sembri essere stata abbastanza maltrattata e dichiarando che gli sceneggiatori non solo sono stati sottopagati per il loro lavoro, ma anche che contemporaneamente fosse stato fornito un budget di gran lunga più basso alla serie rispetto ad altri progetti promossi da Netflix.

La sceneggiatrice Gladys Rodriguez ha affermato che crede non sia stata data un’equa possibilità alla serie tv: «Ho l’impressione che il nostro lavoro sia stato sminuito fin dall’inizio. Non ci è stata data una possibilità equa. Certo vogliamo essere rappresentati ma vogliamo anche andare oltre quello – vogliamo essere trattati equamente».

Questo tipo d’ iniquità si rispecchia molto bene nel trattamento riservato agli sceneggiatori di Selena e al loro stipendio. Stando ad alcuni membri dello staff, pare che gli sceneggiatori siano stati pagati tra il 30 e il 50 percento in meno per il loro lavoro. Insomma, sembra proprio che la serie sia stata presa sotto gamba da Netflix.

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