Vai al contenuto
Home » News

Gli attori della Melevisione si raccontano dopo anni: «Oggi solo 40enni cinici»

Melevisione
Better Call Saul

Un abbonamento che cambia il tuo modo di guardare le Serie Tv

Con così tante piattaforme e poco tempo a disposizione, scegliere cosa vedere è diventato complicato. Noi vogliamo aiutarti ad andare a colpo sicuro.

Arriva Hall of Series Discover, il nostro nuovo servizio pensato per chi vuole scoprire le serie perfette i propri gusti, senza perdersi in infinite ricerche. Ogni settimana riceverai direttamente sulla tua email guide e storie che non troverai altrove:

  • ✓ Articoli esclusivi su serie nascoste e poco conosciute in Italia
  • ✓ Pagelle e guide settimanali sulle serie tv attualmente in onda
  • ✓ Classifiche mensili sulle migliori serie tv e i migliori film del mese
  • ✓ Consigli di visione personalizzati e curati dalla nostra redazione (e non un altro algoritmo)
  • ✓ Zero pubblicità su tutto il sito

Scopri di più Hall of Series Discover

La Melevisione è stata un vero e proprio caposaldo per i bambini cresciuti negli anni Duemila e sta tornando su Rai Yoyo, per fare compagnia ai bambini di oggi. Per tornare un po’ bambini, vi proponiamo le nostre cronache di un pomeriggio qualsiasi in compagnia della Melevisione. Il programma è andato in onda dal 1999 al 2015 e ha avuto un tale successo da generare persino leggende metropolitane: come quella che vorrebbe Tonio Cartonio morto di overdose (lui stesso ha smentito).

Su Vice Italia i protagonisti della Melevisione si sono lasciati andare a qualche chiacchiera e un po’ di sano amarcord, svelando alcuni retroscena di un programma forse buonista, ma che ha cresciuto un’intera generazione a colpi di canzoni, educazione civica e buoni sentimenti.

Venceslao Cembalo, ex autore del programma, rivendica con orgoglio il buonismo:

“A chi dice che la Melevisione era buonista rispondo che ha ragione, se intendiamo il buonismo come un approccio etico alla realtà. Ora c’è spazio solo per una televisione tarata sull’umorismo di quarantenni cinici”.

La Melevisione ha avuto il pregio di introdurre, a misura di bambino, argomenti spinosi e difficili come la morte ma anche l’abuso sessuale. L’autore del programma Bruno Tognolini:

“Ho sempre detto che ai bambini si può raccontare quasi tutto. Tutto, tranne la disperazione. Le fiabe hanno il compito di prospettare ai bambini la possibilità di destini terribili sotto la maschera della narrazione”.

Paola D’Arienzo, Fata Lina, parla dell’attenzione degli autori affinché il linguaggio fosse corretto:

“Nella puntata “Il Segreto di Fata Lina” si diceva che avesse ricevuto delle “attenzioni sbagliate”: quell’espressione era stata studiata dagli autori con l’aiuto di psicoterapeuti, per dare delle chiavi di comprensione e risoluzione ai bambini”.

Quali sono i personaggi preferiti della Melevisione, detti da chi ci ha lavorato per anni? Bruno Tognolini ha una predilezione per Tonio e Milo, Venceslao Cembalo adora Tonio, Guido Ruffa, senza modestia dice di amare il suo personaggio, Lupo Lucio, seguito a ruota da Paola D’Arienzo.

Guido Ruffa ricorda con nostalgia il periodo passato alla Melevisione:

“Di quel periodo ricordo che provavo gioia nell’andare a lavoro, perché trovavo tanti colleghi, cioè amici”.

Paola D’Arienzo ricorda le molte risate fatte sul set:

“Ci sono tante cose che ricordo con piacere: molti degli errori e strafalcioni, anche un po’ di crist*ni che tiravamo durante il girato. Spesso avevamo dei copioni esilaranti, come quella volta che Milo e Giglio a causa di un incantesimo non potevano dire le vocali… ti lascio immaginare quante volte si fermassero per ridere”.

📚 1000 Serie TV in 10 Parole

Il nostro nuovo libro che racconta 1000 serie in sole 10 parole, senza spoiler. Un viaggio tra classici, cult e piccole gemme da scoprire o riscoprire.

LEGGI ANCHE – 10 cartoni animati che non ricordiamo di aver visto