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#VenerdìVintage – Cronache di un pomeriggio qualsiasi in compagnia della Melevisione

Torniamo indietro nel tempo a quando i pomeriggi volevano dire una sola cosa: divano e Melevisione. Ancora oggi, se ti viene chiesto se guardavi uno dei programmi per bambini più famoso di sempre, ti trovi di fronte a un bivio: confermare le aspettative di chi ti ha fatto la domanda e rispondere positivamente oppure mentire (se non l’hai mai vista), perché se non sei cresciuto con la Melevisione sei out.

Non molti sanno che il programma è entrato nella storia della tv italiana e che intorno ad esso sono nate pubblicazioni, tesi di laurea, giocattoli, prodotti di cartoleria e persino uno spettacolo teatrale che per incassi si piazzò al secondo posto dietro al musical Notre Dame de Paris. Sappiamo che dopo avervelo detto vi sentirete vecchi, ma è doveroso: sono passati ben 21 anni (clicca qui per leggerne di più) dalla messa in onda della prima puntata, e questa notizia che ci fa sentire malinconici e divertiti allo stesso tempo.

Un viaggio dal salotto di casa fino al Fantabosco

Melevisione

Presi davanti alla televisione, spesso non sentivamo neanche la voce della mamma che ci ricordava che era ora di spegnere tutto e andare a fare i compiti. Ma noi stavamo viaggiando con la mente, persi nel meraviglioso e magico mondo del Fantabosco. Le avventure di Tonio Cartonio, Lupo Lucio, Principessa Odessa e Strega Varana ci hanno conquistati, incantati e catapultati in questo mondo che speravamo di poter visitare realmente prima o poi. Una realtà parallela con personaggi buoni e cattivi, che negli anni ha trattato temi leggeri e divertenti ma anche complessi, come la morte, la separazione dai genitori, l’integrazione e gli abusi sui minori.

Oltre duemila puntate, seicento e passa filastrocche, duecento canzoni e cicli infiniti di storie, un agglomerato di fantasia che difficilmente riusciamo a trovare oggi. La scenografia cartonata ci ricordava un altro programma che poteva competere per aggiudicarsi la nostra preferenza: Art Attack.

La Melevisione era una vera e propria fiaba

Melevisione

Non sempre i genitori avevano tempo di raccontarci le favole, alcuni non erano neanche capaci e mimando maldestramente le voci dei protagonisti talvolta rovinavano pure il racconto. Per fortuna c’era la Melevisione, scritta e raccontata proprio seguendo le basi narrative delle fiabe.

Lo sviluppo del racconto era affidato alla magia del Fantabosco e all’evoluzione dei personaggi che ogni tanto scomparivano dalla scena per essere sostituiti da volti nuovi che ne mantenevano però fedelmente i caratteri.

Molti di voi ricorderanno con entusiasmo il momento in cui Art Attack si fondeva con il programma, dandoci spunti creativi per creare con forbici dalla punta arrotondata e carta opere d’arte a prova di bambino. Costruzione di oggetti con procedimenti semplici da imitare e la filastrocca: un’informazione corretta e accessibile.

I personaggi che avremmo tanto voluto conoscere

Indimenticabile Tonio Cartonio, primo folletto conduttore, che come un fratello maggiore parlava al piccolo spettatore aiutandolo a capire le vicende, i problemi, le scoperte, le paure della vita vera di “Città Laggiù”.

Come dimenticare Fata Gaia, la Fatona Mamma che era con noi dal primo giorno. Ecco poi il grosso Orco Baleno che riempiva il Fantabosco dei suoi strafalcioni e dei pacifici enigmi dei suoi orchiverbi. Quanto odiavamo poi Orco Rubio grosso, forte, sciocco e rude, come un orco dev’essere. Per noi ragazze la preferita era e resterà sempre Fata Lina. Sbucata dal fiume, questa Fatina delle Acque ballerina e canterina, pronta a imparare ma impaziente e frettolosa, parlava il linguaggio dei pesci e dell’acqua e ogni sua parola era una melodia per le nostre orecchie.

Nota di merito poi a Lupo Lucio. Nonostante pretendesse di essere un feroce e solitario lupo delle fiabe, era in realtà amichevole e generoso, molto legato a Tonio e poi a Milo. Per il suo carattere pacifico ci impietosiva, soprattutto quando cercava invano di pescare un pesce.

La Melevisione e l’11 settembre

Chi di voi seguiva ogni pomeriggio la Melevisione ricorderà benissimo gli eventi dell’11 settembre.

Eravamo in tanti quel martedì pomeriggio seduti sui nostri divani a guardare tutti gli eroi della Melevisione, poi all’improvviso lo shock: via la Melevisione, edizione straordinaria dei Tg su tutte le reti, immagini di una delle Torri Gemelle di New York già colpite, poco dopo lo schianto sull’altra torre e infine il collasso di entrambe le Twin Towers.

Ricorderemo sempre quel momento come un ritorno brusco alla realtà, ma che ci accomuna e ci permette di ricordare esattamente quello che stavamo facendo: sognando ad occhi aperti un mondo fatato che ancora oggi vorremmo poter vivere allo stesso modo.

Dopo la Melevisione

Danilo Bertazzi (Tonio Cartonio) è passato ad un altro programma per ragazzi di Rai 3: Trebisonda. L’attore è stato anche al centro di una fake news colossale, che lo dichiarava morto per overdose, e per il quale ha dichiarato di aver tanto sofferto. Il folletto Milo Cotogno, interpretato da Lorenzo Branchetti, ha fatto pubblicità, ha lavorato ancora per Rai Yoyo e ha recitato anche in una serie tv intitolata Black Death, the series. Lupo Lucio, interpretato da Guido Ruffa, dopo la Melevisione si è dedicato alla sua altra grande passione: il teatro. Anche Paola D’Arienzo (Fata Lina), come molti suoi colleghi, finita la Melevisione si è dedicata molto al teatro.

Che dire? Giunti a questo punto saremo ancora più malinconici. Pochi programmi hanno saputo coinvolgerci in questo modo e farci viaggiare con la mente lontano dalla realtà. Quel che è certo è che per la Melevisione saremo sempre degli eterni Peter Pan.

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