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7 pessime notizie sulle Serie Tv

Lucifer 5 non andrà come i fan hanno previsto, parola di D.B. Woodside. Ma questa settimana abbiamo inoltre dovuto dire addio a Helen McCrory, star di Peaky Blinders. Inoltre, un attacco frontale a I Simpson dall’agente di Morrissey che non ha gradito la sua parodia e la data di debutto di Stranger Things 4 che è molto più lontana di quanto sperassimo. Tutte queste spiacevoli novità sono concentrate qui, in 7 pessime notizie dal mondo delle serie tv.

HELEN MCCRORY, STAR DI PEAKY BLINDERS, È MORTA A 52 ANNI A CAUSA DI UN CANCRO

Una settimana tragica per il mondo del cinema, delle serie tv ma anche del teatro inglese. È infatti deceduta all’età di 52 anni Helen McCrory, la zia Polly di Peaky Blinders e interprete di Narcissa Malfoy nella saga cinematografica di Harry Potter. L’attrice combatteva da tempo contro un terribile cancro ed è stato il marito Damian Lewis, protagonista di Homeland e Billions, ha comunicare la triste notizia, salutando così l’amata compagna di vita:

“Mi si spezza il cuore nell’annunciare che dopo un’eroica battaglia con il cancro, la donna meravigliosa e potente che è Helen McCrory è morta in pace a casa, circondata dall’ondata di amore degli amici e della famiglia; è morta come ha vissuto: senza paura. La amiamo e sappiamo quanto siamo stati fortunati nell’averla nelle nostre vite. Ardeva in modo così luminoso. Vai in cielo ora, piccola, e grazie”.

Anche il cast di Peaky Blinders ha espresso il suo dolore insieme a moltissimi attori della saga di Harry Potter.

I SIMPSON: IL MENAGER DI MORRISSEY ATTACCA LA SERIE PER LA RAPPRESENTAZIONE OFFENSIVA DELL’ARTISTA

In un episodio de I Simpson andato in onda questa settimana negli Stati Uniti è apparso un personaggio chiaramente ispirato al cantante Steven Patrick Morrissey e il suo manager ha criticato apertamente la serie sul profilo Facebook ufficiale dell’artista.

Nell’episodio in questione Lisa si crea un amico immaginario chiamato Quilloughby, doppiato da Benedict Cumberbatch, che è un cantante britannico depresso degli anni ’80’ e leader del gruppo The Snuffs.

Lisa scopre poi che nella realtà il cantante di cui è grande fan è ingrassato, è diventato avaro e sproloquia commenti razzisti e problematici.

“È sorprendente quale svolta al peggio abbia preso la scrittura del programma televisivo I Simpson negli ultimi anni. Purtroppo, lo show ha iniziato creando una grande visione dell’esperienza culturale moderna, ma da allora è degenerato nel tentativo di capitalizzare polemiche a buon mercato ed esporre su voci viziose. Divertirsi con le materie è una cosa. Altri show come SNL fanno ancora un ottimo lavoro nel trovare modi per ispirare una grande satira. Ma quando uno show si piega così in basso per usare tattiche duramente odiose come mostrare il personaggio di Morrissey con la pancia che pende dalla sua maglietta (quando non è mai stato così in nessun momento della sua carriera) ti viene da chiederti chi sia il vero gruppo offensivo e razzista. Ancora peggio: definire il personaggio di Morrissey come un razzista, senza indicare alcun caso specifico, non offre nulla. Serve solo per insultare l’artista. Dovrebbero prendere quello specchio e specchiare loro stessi”.

ELIZABETH OLSEN DICHIARA: A 22 ANNI SOFFRIVO DI GRAVI ATTACCHI DI PANICO, ERA UNA SITUAZIONE DEBILITANTE

Elizabeth Olsen, la protagonista di WandaVision, ha parlato recentemente di come all’età di 22 anni abbia affrontato degli attacchi di panico e abbia dovuto combattere con i propri demoni personali.

La star della serie Marvel ha spiegato: «Sono una persona che esterna i propri sentimenti, ma capisco disperatamente Wanda per il fatto che voglia mantenere la calma e abbia questo ossessivo bisogno di controllo. Si trattava di esplorare e sono una persona davvero emotiva, quindi andava bene, ma la parte migliore è stata trovare l’umorismo nell’assurdità e nell’oscurità. Per molto tempo ho avuto dei gravi attacchi di panico. Era totalmente debilitante. Stavo vivendo da sola a New York e avevo 22 anni. Non mi ero resa conto che fosse qualcosa che non si poteva controllare. Poi ho semplicemente imparato alcuni trucchetti mentali grazie a degli amici che sono andati da un neuropsichiatra e, invece che prendere delle medicine, ho deciso di agire in quel modo. Con gli attacchi di panico devi distogliere l’attenzione da qualsiasi cosa stia facendoti andare in crisi, concentrandoti su qualcosa di diverso. Si tratta di essere presenti nel momento e identificare cosa ti circonda in modo da non perdere il controllo».

HAWAII FIVE-0: DANIEL DAE KIM HA DICHIARATO DI ESSERE STATO PAGATO MOLTO MENO RISPETTO AI SUOI COLLEGHI

Questa settimana l’attore Daniel Dae Kim ha raccontato in n una lunga intervista dei problemi affrontati sul set di Hawaii Five-0, spiegando inoltre perché ha accettato di recitare nel procedural della CBS.

«La mia famiglia è la mia priorità. All’epoca uno dei miei figli stava frequentando le elementari, uno stava per iniziare il liceo, e volevo realmente che potessero crescere vivendo l’esperienza con una certa continuità. Apprezzavo realmente, inoltre, quello che le isole Hawaii offrivano a una famiglia asiatica-americana. Ho pensato che sarebbe stato uno show più corale, e se si guardano i primi materiali del marketing e promozionali, in cui io e Grace Park siamo presenti nello stesso modo rispetto a tutti gli altri, ho pensato che potesse esserlo. La situazione ha poi dimostrato che avevo torto. E, se devo essere onesto, sono riuscito ad avere dei buoni guadagni».

Daniel Dae Kim ha voluto ribadire che il salario ricevuto rispetto a Lost, in cui interpretava Jin Kwon, era molto inferiore e soprattutto all’inizio della serie era pagato molto meno rispetto ai suoi colleghi Alex O’Loughlin e Scott Caan. L’attore aveva chiesto alla CBS di pagare tutti in modo equo, permettendogli inoltre di ritornare a ottenere una cifra simile a quella ricevuta per Lost:

«Non ho pensato che fosse una richiesta irragionevole. E non era una fonte di conflitto per me, era davvero chiaro e semplice. Sono stato davvero trasparente sulla situazione con gli altri membri del cast, con il mio showrunner, con il mio studio, fin dall’inizio. Tutto è diventato molto più drammatico a causa del fatto che non si è raggiunto un accordo. Penso che ogni volta che c’è un gruppo di attori, gli obiettivi di tutti sono unici e individuali. Quindi è difficile per me dire se fossero dei miei alleati. Ma so che il modo in cui le cose si sono concluse ha cambiato il mio rapporto con loro».

STRANGER THINGS 4 ARRIVERÀ NEL 2022: LE PAROLE DI FINN WOLFHARD

Nessuna buona notizia per la quarta stagione di Stranger Things. Sembra infatti che dovremo aspettare un altro anno prima di vedere i nuovi episodi. È stato infatti Finn Wolfhard, interprete di Mike, ha spegnere ogni speranza di vedere la quarta stagione entro il 2021.

Durante una video chat con i fan su Twitter, Wolfhard ha rivelato che non si aspetta l’uscita della quarta stagione fino al 2022.

“La quarta stagione? Dovrebbe uscire l’anno prossimo, si spera”.

Ci aspettiamo dunque una sorta di spiegazione all’interno della serie per la fisiologica crescita dei giovani attori. La terza stagione è infatti uscita nell’estate del 2019 con il cast ancora in età prepuberale, mentre adesso ci troviamo difronte a degli adolescenti molto più grandi.

WANDAVISION: IL PRODUTTORE NATE MOORE HA DICHIARATO CHE LA SECONDA STAGIONE NON È NEI PROGRAMMI

È ormai da un po’ di tempo che gira la voce sul fatto che non ci sarà una seconda stagione di WandaVision, ma i fan sperano ancora di poter avere dei nuovi episodi.

Ma questa settimana il produttore delle serie Marvel, Nate Moore, ha confermato nuovamente che non ci sarà una seconda stagione: «Penso che WandaVision sia uno spettacolo che puoi fare solo una volta. Non si può tornare in quella realtà. Questo è un arco così completo di ciò che quel personaggio può fare, e di ciò che quella storia voleva fare, mentre ad esempio Falcon and Winter Soldier ​​riguarda davvero l’eredità di ciò che è un supereroe, attraverso l’obiettivo di Capitan America e il suo scudo, almeno per me.E questa è una storia che penso si possa rivedere nelle stagioni successive perché è una storia intramontabile. WandaVision invece no.

LUCIFER 5: D.B. WOODSIDE SMENTISCE UNA TEORIA DEI FAN PRIMA DEL L’ARRIVO DEI NUOVI EPISODI

La seconda parte di Lucifer 5 arriverà su Netflix dal 28 maggio e le teorie e speculazioni su ciò che accadrà si sprecano. Ma D.B. Woodside, interprete di Amenadiel, ha deciso di smentirne una in particolare rispondendo via Twitter.

C’era infatti chi stava avendo dei dubbi riguardanti una delle scene dell’episodio con cui si è interrotta la prima parte di Lucifer 5, quella in cui Lucifer stava ammettendo di amare Chloe quando il tempo si fermava. Una teoria sosteneva che fosse stato il protagonista, e non Amenadiel, il responsabile della situazione a causa del nervosismo provato nell’ammettere alla ragazza i suoi veri sentimenti.

D.B. Woodside ha quindi voluto fare chiarezza riguardo la seconda parte di Lucifer 5: “Vi aiuterò, è stato Amenadiel. Ora siete pronti per la seconda metà della quinta stagione”.

Nelle puntate precedenti di Lucifer 5, infatti, il personaggio di Woodside era già stato mostrato mentre fermava il tempo, come accaduto quando il figlio Charlie si ammala. La storia delle puntate inedite riprenderà da dove si era interrotta e Woodside ha già annunciato che l’arrivo di Dio causerà molto caos nei nuovi episodi di Lucifer 5.