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Jason Segel racconta la sua fuga da Hollywood e il ritorno sullo schermo con Shrinking

Noto in tutto il mondo come il tenero e burlone uomo dalle mille battute, l’iconico Marshall Eriksen, Jason Segel è in realtà un attore con una carriera di tutto rispetto, un vero e proprio talento comico, come la stessa How I Met Your Mother e le scene improvvisate di Segel ci avevano già dimostrato.

Dalla tv al grande schermo, Segel si muove tra il centro della scena e il dietro le quinte degli spettacoli. È attore, ma anche sceneggiatore nella commedia del 2008 Non mi scaricare e nel sequel In viaggio con una rock star, per cui ha scritto anche la colonna sonora. Ha sceneggiato il film del 2011 I Muppet e ha prestato la voce a Vector in Cattivissimo me. Di recente è stato impegnato sul piccolo schermo con Shrinking, lo show distribuito da Apple tv che narra le vicende di un terapeuta che decide di rompere gli schemi etici.

Ma prima di lanciarsi verso nuovi orizzonti, esplorando i suoi talenti anche nella sceneggiatura, Segel ha attraversato un periodo difficile, in cui ha sentito la necessità di staccare da tutto, di allontanarsi dal successo che l’aveva travolto.

In un’intervista con Adam White per The Independent, Jason Segel si racconta a tutto tondo, parlando dei suoi successi più famosi e degli anni lontani dallo schermo.

Jason Segel

Il lavoro per How I Met Your Mother lo ha tenuto impegnato per quasi un decennio, ma negli ultimi tre anni sul set Segel ha iniziato a sentire l‘esigenza di uno stop. Destreggiandosi tra il ruolo nella sit-com e il lavoro per i film auto sceneggiati, l’artista era stato catapultato verso il successo e ne aveva iniziato ad avvertire il peso.

Sono stati tre anni difficili. Avevo davvero, davvero bisogno di fare un check-in artistico, e non era responsabilità di nessuno se non mia. Lo spettacolo è stato fantastico. Fare commedie romantiche è stato fantastico. Ma stavo davvero iniziando a sentirmi annoiato dal mio stesso lavoro. E non è un bene sentirsi così.

La fama, in fondo, non ha mai fatto per lui. Cresciuto a Los Angeles, figlio mezzano di papà avvocato e mamma casalinga, Segel era destinato per la sua altezza a una carriera l nel basket, ma amava molto di più recitare. Ha ottenuto il primo ruolo grazie a una recita scolastica, quando un direttore di casting lo ha scoperto e lo ha fatto entrare in Freaks and Geeks, uno show per cui gli agenti cercavano volti nuovi, bizzarri e geniali. Pochi anni dopo è arrivato How I Met Your Mother e, da lì, la grande fama. Ma in mezzo a tutto quel successo Jason Segel non si è mai sentito del tutto a suo agio.

La sensazione di non appartenere del tutto a quell’ambiente ha pervaso la mia vita. Alcune persone sono più attrezzate per il successo rispetto ad altre. Non sapevo come muovermi, cosa fare. La fama è strana. È un posto molto confuso e scomodo dove stare.

La sua vita stava cambiando, ma anche il mondo. In quel contesto l’uomo sentiva che il modo di fare commedia che aveva avuto fino a quel momento non andava più bene, cercare dei prodotti che fossero semplicemente divertenti non era la sua strada.

Fu allora che l’attore prese la decisione di allontanarsi da Hollywood. Nel 2015 mise in vendita la sua casa a Los Angeles e si traferì in Ojai, California, iniziando a dedicarsi alla scrittura e smettendo di recitare. Una sorte di pensione anticipata, che nascondeva in realtà il desiderio di silenzio e quiete, ma anche di una pausa creativa per scegliere la prossima mossa da fare.

Ho una mente inquieta. A Los Angeles non mi sono mai sentito a mio agio. Ho scoperto che proprio ciò che ti rende in grado di raggiungere qualcosa di difficile, come la motivazione che hai quando hai vent’anni e vuoi raggiungere il tuo primo successo, sarà la stessa cosa che ti ucciderà, se non ti ricalibri una volta che l’hai raggiunto. Devi rallentare, ho dovuto impararlo.

E quella pausa l’ha aiutato davvero, permettendogli di ritrovare di nuovo la sua strada e proiettandolo ancora di più verso il mondo della scrittura. Una sintesi perfetta dei suoi talenti l’ha trovata in Shrinking, lo show del 2023 di cui è produttore e protagonista.

Al centro della storia c’è Jimmy Laird, un terapeuta rimasto traumatizzato dalla morte della moglie, che decide di affrontare il dolore tramite il lavoro, iniziando a violare tutte le regole del rapporto terapeutico e dicendo ai suoi pazienti la verità su ciò che pensa dei loro problemi. Con questo ruolo Segel scopre la bellezza dell’interpretare un uomo che si occupa di rimettere in piedi le persone la cui vita è stata spezzata, un personaggio che sente vicino a sé e fortemente realistico.

Shrinking gli ha permesso non solo di trovare la conciliazione tra due attività che amava, ma anche di scoprire il modo perfetto per unire l’amore per la commedia a quello per la vita vera, con le sue imperfezioni e complicazioni. Il suo personaggio nello show è un uomo capace di far ridere scivolando da una bici, ma anche di suscitare riflessioni sull’essere umano e sulla vita.

Penso che lo show sia fedele alla vita. Tutti noi in un dato momento tocchiamo privatamente il fondo, ma allo stesso tempo interagiamo con il mondo. Anche noi abbiamo passato degli anni strani. Tutti attraversiamo il lutto, tutti hanno avuto a che fare con la perdita di qualcosa che non tornerà mai più.

L’intervistatore ammette di aver apprezzato lo show, che ha ricevuto commenti positivi anche dalla critica, e di vedere benissimo Segel nel ruolo del protagonista, ma il suo commento diventa l’occasione per un’altra bizzarra confessione. «Penso di avere una specie di faccia da Muppet», rivela Segel, spiegando di vedersi simile ai burattini, quelli le cui facce non si muovono mai, ma è solo la bocca a spostarsi. Quegli stessi pupazzi che, però, sono in grado di trasmetterti emozioni con semplici gesti.

Ed è a quel punto che l’attore rivela come il suo amore per quei pupazzi è nato, svelando che il suo sentimento è strettamente legato agli anni dell’adolescenza e alla sua scoperta dell’arte.

Sono magici, vero? Sono oggetti inanimati che diventano vivi. Quando ho iniziato a scrivere cortometraggi non avevo molti amici, non avevo nessuno con cui recitare. Così ho comprato un mucchio di pupazzi. E ho realizzato i cortometraggi con i pupazzi. È così che ho imparato a scrivere, è così che ho imparato a girare. Mi sentivo come Peter Sellers, libero da tutti i miei vincoli fisici. Potresti suonare qualsiasi cosa perché hai questi pupazzi.

Ciò che fuoriesce è una personalità estremamente profonda, molto diversa dal burlone che abbiamo amato sullo schermo in How I Met Your Mother. Jason Segel è un artista estremamente pieno di talento, che riesce a portare sullo schermo risate ma anche vita, capace di animarsi come un pupazzo e trasmetterci infinite emozioni, forse proprio grazie a quel grande amore per il prossimo e l’enorme umiltà che sembrano emergere da tutte le sue parole.