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Game of Thrones – George R.R. Martin sulle morti: «Non credo di ucciderne tanti»

Game of Thrones, lo show di HBO, ha dato il via a un nuovo interesse per le serie televisive fantasy che si sta ancora evolvendo e non sembra scemare. L’autore George R.R. Martin è noto per metterci una vita a scrivere i propri romanzi; un esempio? The Winds of Winter. Anche se tutti i fan della saga lo aspettano con ansia. Ed è noto per l’uccisione di personaggi, compresi quelli che si pensava fossero i protagonisti, come Ned Stark, Robb Stark e Jon Snow.

La propensione di Martin a far fuori i personaggi principali è stata la narrativa prevalente intorno a lui. Ma parlando con la rivista portoghese Bang! durante un livestream, l’autore ha detto di ritenere che la sua reputazione di sanguinario sia “esagerata”.

“Non credo di ucciderne tanti. Quello che penso di fare è cercare di farvi sentire di più le morti perché penso che dovreste sentire la morte. Voglio dire, l’arte segue la vita, e nella vita reale quando qualcuno a noi vicino muore, proviamo dolore, proviamo rabbia, proviamo depressione. Ha un impatto enorme sulla nostra vita quando muoiono i nostri genitori o un caro amico. O che Dio ci aiuti un genitore quando muore il suo bambino. […] Quindi… quando uccido un personaggio, voglio che i miei lettori sentano quella morte. Ed è per questo che credo che la gente ricordi di più le morti nei miei libri, perché credo che io dia loro un maggiore impatto emotivo“.

Oltre a far sì che i suoi lettori si mettano a piangere, Martin usa la morte anche per “aumentare la suspense” nei suoi libri. “Voglio dire, queste sono situazioni pericolose, le persone sono in guerra“, ha detto. “Non si sa chi vivrà, non si sa chi morirà… Sono fortunato perché ho un ampio cast di personaggi e posso andare avanti e indietro tra più punti di vista. Ma quando hai un solo punto di vista, se stai leggendo un libro di Conan di Robert E. Howard, Conan non morirà.

La propensione dell’autore nell‘uccidere i personaggi ha sconvolto molte persone nel corso degli anni. Disposto a impegnarsi nell’uccisione di personaggi importanti dove altri autori si tirano indietro, Martin è riuscito a scrivere diverse scene di morte che sono diventate iconiche.

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