Doc – Nelle tue mani si sta riconfermando anche con i nuovi episodi una delle fiction Rai più amate in assoluto. La seconda stagione di questo medical drama sta andando in onda in queste settimane (ma non sarà trasmesso giovedì prossimo) e sta registrando ascolti altissimi. Il quinto e il sesto episodio, infatti, sono stati visti da più di sei milioni di spettatori. La serie nella prima stagione aveva raccontato la storia vera del dottor Pierdante Piccioni, qui interpretato da Luca Argentero, mentre nei nuovi episodi si sta concentrando a mostrare come gli ospedali hanno affrontato la pandemia da Covid-19.
Ora il dottor Pierdante Piccioni ha deciso di commentare il successo della serie ispirata alla sua vita.
In un’esclusiva intervista rilasciata a Rai News parla finalmente l’uomo la cui vita ha ispirato il personaggio della serie Andrea Fanti. Il dottor Pierdante Piccioni il 31 maggio del 2013 è stato coinvolto in un terribile incidente d’auto in seguito al quale ha avuto diverse lesioni cerebrali che gli hanno causato un’amnesia. Quando si è risvegliato dal coma, l’uomo non ricordava più gli ultimi 12 anni della sua vita. Questa è la storia del dottor Pierdante Piccioni che la serie Rai sta raccontando. Commentando il successo dello show, il dottore ha riconosciuto che, se tanti telespettatori si sono appassionati a questa fiction, è per via del fatto che tutti possiamo riconoscerci nella resilienza del protagonista. Ha detto:
“Il successo di “DOC- Nelle tue mani”? Doc siamo tutti noi! Doc è uno che cade e si rialza. E lo fa con grinta, passione e attenzione al prossimo: l’attenzione dedicata al paziente è quella che tutti vorrebbero fosse riservata in ospedale.”
Questo terribile incidente però lo ha reso anche un medico migliore, come ha raccontato. Prima infatti era un dottore molto duro e per nulla empatico al punto da essere stato definito dai colleghi “principe bastardo”. Ha spiegato che era “un medico corretto ma spietato, di quelli che pensano: comanda chi sa, cioè io. Ero il primario con la P maiuscola.” Quando per la prima volta si è ritrovato a diventare un paziente e doversi affidare ad altri medici, però ha cambiato il suo modo di vedere il mestiere del dottore. Ha rivelato:
“Gli anni della riabilitazione per me sono stati gli anni del master, non in medicina ma in pazientologia. Ora sono diventato un medico empatico, che spiega, sta zitto e ascolta: cura la persona, non la sua glicemia, ma soprattutto offre speranza”.
Il dottor Pierdante Piccioni ha anche spiegato in cosa è consistito il suo coinvolgimento nella seconda stagione di Doc – Nelle tue mani. Il medico ha collaborato alla scrittura della sceneggiatura per permettere alla serie di raccontare dei casi clinici che fossero più realistici possibili. E poi, dato che la seconda stagione sta raccontando il lavoro dei medici per combattere il Covid-19, il dottore che è stato in prima linea durante l’emergenza ha potuto raccontare la sua esperienza agli sceneggiatori. Ecco cosa ha aggiunto:
“Sono stato, possiamo dire, lo sceneggiatore per la parte medica. Se la prima stagione era stata molto più autobiografica nei confronti della mia vicenda, ora i personaggi iniziano a camminare con le loro gambe, ci confrontiamo su come raccontare i casi medici. Che sono tutti veri, patologie realmente accadute. Certo poi un po’ romanzate, ma le malattie sono vere”.
Quando la giornalista gli ha chiesto quale fosse il suo rapporto con il cast di Doc – Nelle tue mani, l’uomo ha parlato dell’ottimo rapporto che ha con l’attore che sta raccontando la sua storia. Tuttavia il suo preferito non è Luca Argentero, ma un altro attore della fiction:
“Il rapporto più stretto è con Argentero, con lui è nata una bella amicizia. Però, come nella fiction anche nella realtà, c’è lo specializzando del cuore: Pierpaolo Spollon”
