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25 considerazioni semiserie sulla terza stagione di Non Ho Mai

Attenzione, l’articolo contiene spoiler sulla terza stagione di Non ho Mai.

La terza stagione di Non Ho Mai (Never Have I Ever in lingua originale), serie originale Netflix, ha aggiunto un interessante capitolo alle (dis)avventure di Devi Vishwakumar narrate dall’inconfondibile voce di John McEnroe. Abbiamo scoperto nuovi aspetti dei personaggi, vedendoli maturare e interagire tra loro come non avevano mai fatto prima, e abbiamo esplorato alcune tematiche fondamentali della vita degli adolescenti e non solo: la prima volta, l’accettazione di sé stessi e il ghosting sono solo alcuni degli esempi. Non Ho Mai 3 ha saputo commuoverci con scene di particolare intensità, ma anche ridere con la sua frizzante ironia, confermando la sua ricetta vincente. Prossimamente verrà aggiunta al catalogo di Netflix la quarta e ultima stagione, dove scopriremo se Devi ha davvero avuto la sua prima volta con Ben, come ci viene suggerito nel finale e dove conosceremo i destini di tutti i personaggi.

Ma prima di guardare al futuro, è il momento di fare 25 considerazioni semiserie sulla terza stagione di Non ho Mai.

Non Ho Mai
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1 Finalmente una serie tv riesce a parlare davvero della Generazione Z. Non è così scontato: molti show hanno provato a raccontare l’adolescenza vissuta ai giorni nostri senza particolare aderenza alla realtà. Invece, in Never Have I Ever troviamo un resoconto onesto e schietto che si avvicina davvero molto a ciò che provano, sperimentano e vivono i ragazzi di oggi.

2 Alla fine della seconda stagione, ammettiamolo, non avremmo dato una lira alla coppia Eleanor e Trent. Ci aveva fatto sorridere con la sua improbabilità, ma era sembrato un escamotage narrativo fine a sé stesso. Invece, nel terzo capitolo, i due hanno dato vita a una bellissima love story di sicuro divertente, ma anche molto profonda.

3 La psicologa di Devi Vishwakumar è la bocca della verità ed è un personaggio molto più importante di quel che sembra. Riesce a centrare esattamente il punto con grande serietà, ma collocata in un contesto sempre molto divertente, con Devi che capisce Roma per Toma, o meglio, capisce quel che vuole capire. Ci dimostra che spesso il confronto con noi stessi è complicato, per questo è importante rivolgersi anche a una persona esterna.

4 I messaggi anonimi in puro stile Gossip Girl (o Pretty Little Liars) sono stati una piccola caduta di stile: Non Ho Mai si è spesso rivelata una serie originale, basti pensare alla voce narrante di John McEnroe – dove troviamo un ex tennista che racconta le avventure di una adolescente? Questo escamotage, invece, ha avuto il sapore del già visto. Però dobbiamo ammettere che la strizzata d’occhio a Bridgerton, con Lady Whistleboy, ci ha fatto ridere.

5 Ora diteci se la nonna di Devi non meriterebbe uno spin-off a parte! A volte scuotiamo il capo davanti alle sue prese di posizione e pensiamo a quanto sarebbe “pesante” avere un parente come lei, sempre pronto a ostacolarci. Eppure, fa sempre tutto pensando al bene della nipote e le sue scene sono semplicemente esilaranti. Potrebbe benissimo reggere sulle sue spalle uno show tutto suo.

6 Kamala è uno dei migliori esempi di che troviamo nelle serie tv di donna che si batte attivamente per la propria carriera e per i propri diritti. Dimostra quanto sia importante lottare per ciò che si crede e per la libertà personale, senza farsi calpestare da chi pensa di saperne più di noi.

Uno dei messaggi principali di Non Ho Mai, infatti, è proprio quello di combattere per i propri sogni e per affermare sé stessi.

Non Ho Mai
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7 L’arco di evoluzione di Paxton, oltre a dare una maggior profondità a un personaggio che inizialmente appariva come superficiale e non del tutto tridimensionale, è importante come esempio e incoraggiamento per i giovani. Spesso i ragazzi di oggi lamentano di essere intrappolati in etichette che gli vengono affibbiate quando ancora non hanno sviluppato la loro vera personalità: Paxton dà loro la speranza di poter essere rivalutati e compresi.

8 Aneesa merita molto di più. In questa terza stagione di Never Have I Ever l’abbiamo vista intrappolata in una relazione che non funzionava per nulla, quella con Ben. Il ragazzo l’ha spesso fatta sentire inadeguata – involontariamente, è vero – ma comunque in modo dannoso. Poi il tentativo con Fabiola, naufragato da un punto di vista sentimentale, ma per fortuna non da quello dell’amicizia. In ogni caso, Aneesa è una ragazza che merita di essere felice e vedere realizzati i suoi sogni.

9 Come in altre serie tv che raccontano la vita scolastica americana, Non ho Mai ha dato una grande rilevanza al San Valentino, una festa che qui in Italia ha meno risonanza. Eppure, sarebbe divertente avere nelle scuole la possibilità di divertirsi con un test e conseguente abbinamento con un altro compagno di scuola. Anche se, per Devi Vishwakumar, non è stata un’esperienza totalmente felice, in realtà.

10 Finalmente si parla di ghosting. Può sembrare una banalità, ma questa tendenza per cui qualcuno smette improvvisamente di rispondere ai messaggi di una persona e scompare, di fatto, senza dire nulla, è un fenomeno che causa grande disagio e insicurezza in chi ne è vittima. Molto intelligente da parte di Non Ho Mai inserire questa tematica all’interno della narrazione.

11 La madre di Devi è un personaggio bellissimo che, in un certo senso, rappresenta tutte le madri viste dagli occhi degli adolescenti (ma non solo). Nalini appare spesso intransigente e dura, forse troppo. Eppure, il bene che prova per la figlia è immenso e lo rende palese poche – ma intense – volte. Quando qualcuno prova a far soffrire Devi, lei è subito pronta a difendere la figlia e lo fa con una iconicità senza pari.

La famiglia, del resto, è un punto cardine nella narrazione dello show. Ma come vediamo esempi positivi, ne vediamo anche di negativi.

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12 La madre di Des, al contrario di Nalini, è un personaggio estremamente tossico. Si intromette in modo subdolo nella relazione tra il figlio e Devi, mostrando di avere una doppia faccia e, soprattutto, facendo del bullismo su un’adolescente. Per nulla empatica, non è in grado di cogliere le emozioni altrui e le difficoltò che possono insorgere dopo esperienze traumatiche come quella del lutto in famiglia. Un personaggio che fa davvero rabbrividire.

13 Sarebbe bello avere (più) lezioni, e conseguenti gare, di dibattito nella nostra scuola. In Never Have I Ever vediamo proprio Des e Devi sfidarsi a suon di tesi, esempi e antitesi, un’attività interessante che aiuta lo sviluppo del pensiero critico e la capacità di parlare in pubblico con un lessico appropriato alla situazione.

14 L’amicizia tra Paxton e Fabiola è stata totalmente inaspettata, ma proprio per questo efficace. I due hanno il loro primo vero scambio di opinioni quando Paxton cerca di darsi da fare con il volontariato e scoprono di intendersi ben più del previsto: riescono addirittura a darsi consigli sulle rispettive vite sentimentali, qualcosa che non avremmo mai immaginato nella prima stagione di Non Ho Mai.

16 La scena in cui Devi Vishwakumar, in lacrime, dice a sua mamma che non vuole partire perché le serve più tempo con lei è la più emozionante e intensa di tutta la serie. Sullo sfondo, ovviamente, il riferimento al poco troppo tempo condiviso con il padre. E per una ragazza adolescente ammettere di aver bisogno di vivere ancora un po’ con la madre non è cosa scontata. Lacrime, commozione e tantissimi sentimenti: un momento che ha toccato il cuore di tutti gli spettatori.

17 La collaborazione tra Ben e Paxton, nel momento in cui il primo ha un esaurimento nervoso e finisce in ospedale e il secondo ha bisogno di aiuto per scrivere, mostra quanto entrambi i personaggi siano cresciuti e maturati. Anche solo qualche episodio prima, probabilmente, non si sarebbero dati nessuna mano. Invece, ora capiscono che possono arricchirsi entrambi interagendo tra loro.

In questa stagione abbiamo visto moltissime interazioni impreviste.

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18 Rebecca, la sorella di Paxton, avrebbe meritato più tempo sullo schermo. Il format di episodi da venti minuti non conoscente uno sviluppo uniforme dei personaggi secondari, questo è vero. Però Rebecca è uno dei pochi personaggi con sindrome di down che compaiono nelle serie tv e sarebbe stato importante darle qualche scena in più.

19 La voce narrante di John McEnroe, sebbene non si senta molto in questa stagione, è sempre un tocco in più: è proprio l’idea di fondo a essere geniale. Perché mai un ex tennista dovrebbe fare da filo narrante per le vicende di un’adolescente? Talmente senza senso da essere perfetto.

20 Ben sarebbe proprio da prendere a sberle in alcuni momenti: arrogante e superficiale, non si accorge che i suoi commenti possono ferire gli altri, specialmente Aneesa. Il suo senso di superiorità lo porta a sminuire le persone che lo circondano. Eppure, non riusciamo a non volergli bene e per fortuna nel corso della terza stagione di Non Ho Mai si rende conto del proprio modo di fare.

21 Alla fin della fiera, Des è un personaggio inutile. Okay, all’inizio il pubblico è rimasto piacevolmente stupito dal suo inserimento nella trama e qualcuno ha espresso qualche dubbio sul proprio team d’appartenenza (Paxton, Ben o Des?). Ma per come sono poi andate le cose, è chiaro che Des è stato aggiunto al cast come diversivo per non rendere noioso il dualismo tra i primi due corteggiatori di Devi. Il declino della sua storyline ha spazzato subito via il team Des.

22 Trent è stato la rivelazione di questa stagione. Nelle due precedenti, ha avuto l’importanza di un soprammobile. Sembrava quel personaggio buttato lì per far ridere tre secondi e basta. Adesso, invece, si è mostrato molto più tridimensionale e seppur col suo modo esagerato, si è rivelato un ottimo amico e un ottimo fidanzato, conquistando l’affetto del pubblico.

23 Ben geloso è uno spasso. Il modo in cui guarda chiunque si avvicini a Devi è un divertimento assoluto. E pensare che ce ne ha messo di tempo per ammettere a sé stesso quello che provava per la protagonista!

24 La qualità di questa stagione è stata in perfetta linea con le precedenti, qualcosa di per nulla scontato vista la sfortunata tendenza degli show del giorno d’oggi di colare a picco dopo qualche stagione. La speranza è che la quarta confermi quanto visto finora.

25. Sono stati un po’ cattivi a lasciare quel finale aperto: vediamo Devi andare da Ben e i due chiudersi la porta alle spalle. Ma poi? Cosa succede in quella stanza? Davvero quel che il team Ben spera e il team Paxton teme? Oppure, per qualche ragione, la prima volta di Devi viene rimandata ancora? Lo scopriremo con la quarta stagione.