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Narcos, l’impero di Escobar

Narcos è un altro incredibile prodotto Netflix, una serie che in sole 10 puntate entra già di diritto tra le serie più influenti e ambiziose di sempre. Narcos è la storia dell’apice dell’impero colombiano della cocaina e racconta la vita del suo boss-imperatore, Pablo Escobar.

Pablo Emilio Escobar Gaviria (interpretato da un Wagner Moura sorprendente) è stato l’indiscusso imperatore della produzione e traffico di cocaina, l’azienda ,anzi, la “multinazionale Escobar” fatturava nei periodi più aurei cifre imponenti come quasi 60 milioni di dollari, nel solo arco giornaliero. La serie prodotta da Netflix ha avuto un buonissimo riscontro di pubblico, anche qui l’amore per una serie inizia a crescere dall’ascolto della sigla, che era poi la canzone preferita dallo stesso Don Pablo.

Narcos è una serie che ha un grande impatto e realismo grazie all’alternanza, sempre ben dosata, tra documentario e sceneggiato.
Narcos
a sinistra Carrillo, e gli agenti della DEA Steve Murphy e Javier Pena

La Colombia è il maggiore paese produttore di cocaina, e l’America ne è il più grande e generoso acquirente. Da questo motivo nasce l’ipotesi ancora in fase embrionale, di un’ indagine segreta sull’imperatore della cocaina e sull’estradizione di Pablo Escobar in America; l’ambasciata americana e i due agenti della D.E.A Steve Murphy e Javier Pena inizieranno con mille problematiche a mettere in piedi il difficile e ambizioso progetto. I vari cartelli delle città più importanti come appunto Calì, Bogotà e Medellin hanno sempre lottato tra loro per accaparrarsi fette di mercato estere, o semplicemente per trovare un punto di incontro fissando uno stesso prezzo di vendita, finalizzato anche a limitare la rivalità commerciale.

Medellin sale nell’olimpo della produzione di cocaina grazie alle capacità imprenditoriali di Don Pablo, del cugino-fratello e brazo derecho (braccio destro) Gustavo Gaviria e soci vari, e di conseguenza cresce il potere, cresce la visibilità pubblica e cresce anche la stessa ambizione politica del più grande narcotrafficante per antonomasia. Tutto è predisposto per la sua ascesa socio-gerarchica, definitiva e totale.

La Colombia è una polveriera e gli oppositori di Pablo sia della politica e sia i rivali della “concorrenza ” cadono con facilità disarmante; i presidenti continuano in un “passaggio di testimone” prima di terminare i loro mandati o vengono brutalmente eliminati. Nello stato colombiano non si riesce più a comprendere quali siano i confini della politica, quali siano i poteri e le capacità reali della giustizia e quale sia il ruolo degli onesti cittadini. I narcotrafficanti hanno sempre necessità di assoldare assassini e far crescere il numero dei dipendenti dediti alla produzione e alla “vendita al dettaglio“.

Screenshot_2016-04-16-17-34-56La legge di mercato Escobar ha un principio basilare di riferimento “Plata o Plomo“, “Denaro o Piombo”, una condizione aut aut che pone una scelta istantanea e soprattutto una decisione senza via di ritorno. “Plata o plomo” non è una opportunità di scelta e neanche una trattativa diplomatica, ma è quasi una legge ed una pseudo forma di invito, tesa a chiunque voglia continuare a lavorare e vivere; con Escobar o si collabora oppure si diventa nemici, o vince la corruzione oppure vince la morte.

Il sistema Escobar trova compiacenza in molti politici, in tantissimi poliziotti colombiani e in innumerevoli semplici cittadini. Lo sfondo della povera Colombia diventa un evidente ossimoro con la crescente ricchezza legata al marchio Escobar. Don Pablo nella sua Colombia è onnipotente, incide sul potere esecutivo comprandosi i favori della polizia, esercita pressioni sui politici modificandone la volontà di legiferazione su tematiche scomodissime per lui, piega la giustizia ai suoi comodi. Pablo è imperatore, giudice e politico.

Soltanto quando non si può più sfuggire dalle prove incontrovertibili della D.E.A. , il protagonista riesce addirittura a farsi costruire un carcere-abitazione su misura, chiamato “La Catedral” secondo un suo premeditato progetto, con guardie carcerarie distanti dall’inusuale e atipica prigione pochi chilometri.

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La famosissima foto segnaletica di Pablo Escobar

Il terremoto Escobar scuote l’opinione pubblica, distrugge il sistema politico-giudiziario, spezza le vite di chiunque intralci il suo percorso e smuove l’economia mondiale legata al traffico di cocaina, tutti i potenti e deleteri effetti di un fenomeno sismico.

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