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Comunque un personaggio come Giuseppe Lavecchia noi non ce lo meritiamo

Da che mondo è mondo non possiamo fare a meno di amare le storie di riscatto. Lo storytelling del Davide di turno che trova il modo di battere Golia ha su di noi un fascino sempiterno, anche nelle serie tv. E persino Masterchef 8 non è insensibile a questo tipo di narrazione, come dimostra la figura forse più simpatica di questa edizione: Giuseppe Lavecchia.

Venditore ambulante di Salice Terme, Giuseppe è uno dei pochi eletti ad aver avuto una seconda possibilità col cooking show. Egli aveva già tentato di ottenere il grembiule nella passata edizione, non riuscendo purtroppo a convincere i giudici e in particolare la chef Antonia Klugmann. Dovette così tornare al suo lavoro al mercato, proprio lì dove, ironia della sorte, si era innamorato della cucina (inalando i sapori delle bancarelle che vendevano prodotti culinari).

Eppure, se state seguendo Masterchef 8, sapete che Giuseppe non è uno che molla. E ha deciso di riprovarci nuovamente quest’anno, ottenendo l’agognato grembiule.

Se c’è una caratteristica di questo concorrente che suscita, al tempo stesso, tenerezza e ammirazione, è l’incredibile entusiasmo che si autoinfonde. Al netto delle qualità tecniche – in questa edizione sono altri gli aspiranti chef a essersi messi maggiormente in mostra per le loro abilità culinarie – egli si approccia alla cucina con una carica e una genuinità che sembrano quasi infantili. Ed è assolutamente un aspetto positivo.

Pur tuttavia il suo entusiasmo innato viene puntualmente abbattuto da una serie di piatti di medio-basso livello. La sua pasta e fagioli super piccante, un vero e proprio attentato al palato di Chef Cannavacciuolo e di Joe Bastianich, ci ha regalato uno dei momenti più esilaranti di questa edizione. Ma al tempo stesso si è trattato di uno dei momenti più imbarazzanti per Giuseppe, che si è visto piombare addosso le derisioni dei suoi avversari.

Che, tra le altre cose, continuano a non avere paura di lui, non ritenendolo un candidato credibile ala vittoria finale. Valeria che ammette “ho dato a Giuseppe una torta facile perché già va in palla di suo”; Guido che vuole eliminarlo solo per avere “più spazio sul bancone”. Senza dimenticare che in tutte quante le prime esterne non veniva mai scelto nella brigata “favorita”, quella assemblata dal vincitore dell’Invention Test.

E c’è da dire anche che Giuseppe è estremamente consapevole, di tanto in tanto, dei suoi limiti.

Questo video dimostra appieno la sua capacità di essere autocritico alla bisogna. Oltre all’incredibile talento di riuscire a far ridere involontariamente. Ci sarebbero migliaia di episodi da citare in tal senso. Persino il tagliarsi lievemente con un coltello, se capita a lui, rischia di assumere delle conseguenze grottesche. Magari lì per lì pensi anche che sia un momento comico, ma poi non puoi fare a meno di provare empatia per lui.

Ciò nonostante Giuseppe non si è smosso di una virgola. Si è aggrappato con le unghie e con i denti alla sua genuina esuberanza e alla sua carica autoindotta. Impossibile pensare che sia artefatto, filtrato da una trasmissione televisiva. È evidente che sia fatto proprio così. E sinceramente in un branco di squali come quelli presenti nella cucina di Masterchef ci voleva uno che fosse autentico, in grado di rompere gli schemi con la sua semplicità. Uno che quando guarda un gambero o alla sua fidanzata pensa che “sia la stessa cosa” non puoi non amarlo.

Ma quella di Giuseppe, come dicevamo all’inizio, è soprattutto una storia di riscatto.

Pur non essendo ancora riuscito a esprimere il suo massimo potenziale (e quando sei a Masterchef non puoi permetterti di tirare troppo la corda) Giuseppe Lavecchia è ancora in gara. E sta cominciando a far intravedere le sue qualità, beccandosi i complimenti niente di meno che dal temibile Iginio Massari, uno che è riuscito a far triggerare pesantemente anche Alida. Vederlo così felice, per una carica finalmente giustificata, ammettiamolo, ha reso felici anche noi.

La prova di pasticceria ha rappresentato la vera e propria rinascita per il Paperoga di Masterchef 8. L’approdo senza affanni nei magnifici sette dovrebbe davvero spingerlo a crederci. Dopotutto la storia è costellata di trionfi imprevisti e impronosticabili: basti pensare all’incredibile epopea di Steven Bradbury alle Olimpiadi o la Danimarca a Euro 1992. Non vediamo l’ora di iscrivere all’albo anche il nome di Giuseppe, un Davide in mezzo ai Golia di Masterchef 8.

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