Attenzione: l’articolo contiene spoiler sul finale di Mad Men, procedete nella lettura a vostro rischio e pericolo.
Quando si parla di storie d’amore, le Serie Tv ci offrono infiniti esempi che farebbero invidia alla Disney con le sue principesse e i suoi principi azzurri. Molto spesso, però, le storie d’amore che più ci colpiscono hanno ben poco di fiabesco, riuscendo a tradurre l’amore in modo decisamente più realistico. Scommetto che almeno una volta vi sia capitato di guardare una serie tv e sentire un fitta al cuore, sognando di inciampare in un amore simile nella vostra vita.
Sono cose che capitano a tutti, anche alle persone come me, che il romanticismo proprio non lo reggono. Non a caso, la storia d’amore che sto per raccontarvi è senza dubbio una delle meno fiabesche delle serie tv.
La serie tv di cui parlo è Mad Men, e vi starete già chiedendo come si possa fare riferimento a questa serie parlando di storie d’amore da sogno.
Certo, perché i protagonisti di Mad Men sono gli uomini pazzi che hanno barattato i sentimenti per l’illusionismo consumistico. Per quanto loro provino a immergersi nell’amore, l’amore si ribella e gli si ritorce contro, aprendo ferite sulle cicatrici. Come se quel mondo così cinico abbia anestetizzato i loro cuori, rendendoli incapaci di amare.
C’è però una coppia che riesce a rompere questo incantesimo proprio alla fine. Sto parlando di Stan Rizzo e Peggy Olson. Un sentimento che si srotola nel quotidiano e noi quasi non ce ne accorgiamo, finché i due non si ritrovano a parlare a cuore aperto da un lato all’altro della cornetta telefonica.
Conosciamo Peggy Olson come la ragazza nuova, timida e con la “gonna troppo lunga” (qui trovate 10 buoni motivi per amare la copywriter più famosa della storia delle serie tv). Ma Peggy non è come le altre, lo dimostra ben presto con il colore di un rossetto e la voglia di emergere da una scatola con altri 100 colori preconfezionati.
Ma salire in superficie in un mondo di Mad Men cinici e spietati non è semplice.
Peggy deve agire come un uomo, vuole agire come un uomo. Non un uomo qualsiasi, Don Draper. Affinchè ciò sia possibile erge una muraglia intorno al suo cuore, impara a proteggersi dai sentimenti, perché questi rendono la persona vulnerabile.
A Peggy Olson non piace essere vulnerabile, non può permetterselo. Quel vacillare dell’anima che si percepisce quando si apre la porta all’amore è la magia più pericolosa e inspiegabile dell’essere umano. Una distrazione che solo i più audaci sono in grado di gestire e incastrare nelle proprie vite.
Ci ha anche provato, ma è stata sempre moto attenta a rimanere in superficie, senza scendere negli abbissi della verità e del sacrificio. Paradossalmente per lei è più semplice affrontare a muso duro un cliente, un collega o addirittura Don Draper, ma non la profondità di se stessa. È un bagaglio troppo pesante da poter portare da sola. Questo lo capisce solo quando è pronta a farlo.
Ma tutto cambia in equilibrio su quella cornetta telefonica. La telefonata di Don Draper la prende alla sprovvista, lascia cadere le sue difese come vestiti dopo una lunga giornata di lavoro.
E, allo stesso modo, lei si ritrova nuda con la sua immagine, con il cuore che inavvertitamente si ribella e lascia che le sue porte si aprano. E a bussare, in quella improvvisa e meravigliosa fragilità, c’è Stan Rizzo.
Lui che quel momento lo ha atteso pazientemente, sostando dinanzi a quella serratura chiusa in modo così ostinato. Ecco perché, tra le tante storie d’amore che ho vissuto attraverso il piccolo schermo quella tra Stan e Peggy occupa un posto speciale.
Un amore che ci insegna che non importa quanto alte siano le barriere che ergiamo intorno a noi, da qualche parte nel mondo ci sarà sempre qualcuno disposto a lottare, o aspettare, affinché quella cinta muraria si dissolva, mattone dopo mattone.
In fondo siamo tutti come quel cactus lasciato in dono da Peter a Peggy. Le persone giuste sono quelle che sapranno andare oltre le spine, apprezzando la vita che si cela dietro le apparenze.
