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Lo straordinario mondo di Gumball – La potenza emotiva della semplicità

Sin dai primi anni del duemila, Cartoon Network ci ha propinato cartoni animati spesso poco adatti a un pubblico molto giovane. Basti a tal proposito ricordare Leone il Cane Fifone – che aveva molto poco di infantile e bambinesco – oppure Mucca e Pollo, uno dei cartoni più fuori di testa che abbia mai visto. Anche nelle scelte più recenti CN ha continuato su un filone più ricercato e scalmanato di animazione. Così nascono due capolavori dell’animazione: Adventure Time e Lo straordinario mondo di Gumball.

L’accostamento con il suo più famoso “collega” viene quasi spontaneo, peccato che si tratti di due mondi completamente opposti.
Io, un po’ impopolarmente, ho sempre preferito i racconti dello scalmanato Gumball a quelli di Finn. Trovo che come serie animata sia più sottile intellettualmente, ancor meno infantile di quanto si pensi.

Lo straordinario mondo di Gumball

Giusto per dare qualche accenno a chi non lo conoscesse, Lo straordinario mondo di Gumball racconta delle vicissitudini di un gatto preadolescente – Gumball – e della sua stravagante famiglia nella ridente cittadina di Elmore.

Approssimativamente si può collocare nei cartoni animati vecchio stile. Quindi niente a che vedere con serie animate più rinomate, come Bojack Horseman o la recentissima Disincanto. Coloratissimo, divertente e rilassante, all’inizio può sembrare realmente un cartone indicato per i più piccini. A dirla tutta anzi lo è ed è suo intento esserlo. Ma basta vederlo con un occhio più critico e rifletterci un po’ sopra per capire che non è così, nonostante i pilastri fondamentali siano sempre i “soliti”.

Con Lo straordinario mondo di Gumball abbiamo in realtà una completa rivoluzione: i temi classici – come amicizia, famiglia e relazioni – vengono analizzati sotto un occhio più maturo.

La reale particolarità è che paradossalmente – eccetto le situazioni necessariamente fantasiose e extraordinarie – tutto quello che succede a Elmore potrebbe succedere anche in un altro posto qualsiasi del mondo occidentale. Le relazioni umane, soprattutto, sono volte proprio a rappresentare la realtà così com’è.

Lo straordinario mondo di Gumball sviscera temi interessanti e a volte “scottanti”. Parla di adozione, accettazione, amicizie viscerali anche ribellione agli standard sociali. A tal proposito mi sembra necessario citare la puntata in cui Gumball per carnevale è costretto a indossare l’abito da sposa della madre. In questo episodio abbiamo infatti una perfetta analisi con conseguente distruzione degli stereotipi e dei ruoli di genere.
Un cartone educativo, per bimbi e per adulti.

Lo straordinario mondo di Gumball

Ma soprattutto – rarissimo caso in tutto il mondo dell’animazione – i genitori di Gumball hanno una reale rilevanza nella storia. La famiglia Watterson ha un’architettura perfetta, studiata a tutto tondo con le sue peculiarità e le sue stranezze.

Il padre di Gumball (Richard) è un coniglio leggermente tontolone e infantile. Mentre la madre (Nicole) è una gatta che incarna perfettamente l’immagine della donna indipendente, pragmatica e geniale. Anche i suoi fratelli, Anais e Darwin, sono fondamentali nell’universo gumballiano. Quest’ultimo, oltre a esserne fratello adottivo, è anche il migliore amico di Gumball. Sarà la loro amicizia a segnare tutti gli episodi costruendo l’immagine di un rapporto sano, realistico senza però essere banale.

Quello che Lo straordinario mondo di Gumball riesce a fare è far riflettere senza annoiare. Comunica messaggi positivi in un modo inedito, creativo e fuori di testa tanto da tener incollati allo schermo grandi e piccini. I valori che cerca di instillare nono sono slavati, finti e forzati, anzi sembra quasi un messaggio inconsapevole.

È un inno alla spontaneità, alla leggerezza, anche alla tristezza. Tutte le emozioni umane vengono espresse in forme variopinte, senza tralasciare niente.

Lo straordinario mondo di Gumball

Lo show non sminuisce l’intelligenza dei bambini nel comunicare loro un messaggio più profondo, anzi. Riesce a toccare temi più maturi e a renderli accessibili a tutti senza però doverli imboccare. Anche in questo c’è un messaggio nascosto: è un invito alla riflessione personale, più formativa ed edificante di una banale spiegazione altrui.

Sappiamo quanto i cartoni siano una parte essenziale della cultura occidentale, soprattutto per la tenera età.

Ed è per questo che le avventure di Gumball sono importanti.

Se superficialmente la serie può intrattenere e rilassare, soffermandosi un po’ di più su quello che si guarda riusciamo a scoperchiare il vaso di Pandora, così da scoprire realmente quale siano le potenzialità di un “semplice cartone animato”.

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