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5 buchi di trama de La Casa de Papel che sembrano delle vere e proprie prese per i fondelli

5) Il walkie talkie

Come abbiamo appurato dalla preparazione del piano della Zecca mantenere una linea sicura tra gli assediati e il Professore all’esterno è fondamentale per la riuscita del piano. Le comunicazioni via radio in più di una circostanza salvano le carte in tavola evitando il fallimento. Ma non c’è proprio nulla di strano in questo continuo contatto radio?

Eh diremmo proprio di sì! Non serve un esperto per sapere che nessuna comunicazione è davvero sicura, anche quella analogica! Non sono mancate in passato, nella storia dei servizi segreti di tutte le grandi nazioni, intercettazioni spionistiche che hanno aggirato con un po’ di olio di gomito qualunque segnale criptato.

Ma se proprio non fosse stato possibile decriptarlo si sarebbe potuto quantomeno bloccarlo, “sporcarlo” come si suol dire in gergo, cioè coprirlo con altre frequenze così da renderlo pressocché inascoltabile. Niente. Non solo. Torniamo alla terza parte. Ricordate la “simpatica” scena col Professore appollaiato sull’albero, imboscato ben benino? Con sé ha un walkie-talkie con il quale comunica con la sua amata Raquel. Sì, ma non solo: il Professore riesce a comunicare a Palermo che può dare avvio al piano Alcatraz. Con un walkie-talkie. No, seriamente: come fa a comunicare con una semplice ricetrasmittente? Non chiedetelo a noi ma agli autori di La Casa de Papel.

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