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Perchè i Griffin sono la famiglia più democratica del mondo

Sono la famiglia più irriverente, politicamente scorretta e inopportuna del mondo della Tv. I Griffin, oramai alla loro sedicesima stagione, non hanno mai perso occasione per suscitare polemiche e far discutere. Ma la Serie Tv di Seth MacFarlane non è solo questo. Incredibile ma vero, Peter, Lois, Chris, Meg, Stewie e Brian rappresentano senza ombra di dubbio il nucleo familiare più democratico che si sia mai visto in Tv.

Con il termine “democratico” non mi riferisco alla connotazione politica dei protagonisti della Serie Tv Family Guy, ma al modo in cui ci mostrano la vita attraverso i loro occhi. I Griffin sono politicamente scorretti. Determinate battute e gag farebbero sobbalzare dalla sedia anche il più appassionato di Black Humor al mondo. La Serie Tv (qui quelle perfette per calmarsi) si è spinta oltre i limiti dell’accettabile quasi in ogni episodio. In questo modo ha dilatato con discrezione anche i confini di tollerabilità al politically incorrect di molti telespettatori. Ma quella de I Griffin non è un’opera di dissacrazione fine a sé stessa.

I griffin

È la prova di quanto si possa essere democratici pur apparendo estremamente inopportuni. Non esiste un’etnia, una religione, uno sport, un politico, un tono di colore della pelle, un mestiere, un accento o uno dei massimi sistemi della vita, che in Family Guy non sia stato stravolto e ridicolizzato.

Le malattie, le sofferenze, le disgrazie, tutto fa parte della vita, quindi può essere fonte di ironia. I Griffin hanno scherzato su tutto, basti pensare alla famosa e tanto criticata scena nella quale una diagnosi di AIDS viene riportata al paziente da un gruppo musicale ingaggiato proprio per dare le brutte notizie ai pazienti. “You’ve got the AIDS!” Cantava il quintetto capitanato da Peter Griffin. Una gag del genere negli anni ’90 sarebbe stata impensabile.

La malattia era, infatti, descritta come una piaga con la quale ci si poteva infettare anche solo condividendo una camera con una persona affetta da Sindrome da Immunodeficienza. Quella scena della quarta stagione, andata in onda nei primi anni 2000, rappresenta una piccola rivoluzione, L’AIDS, come ogni altra malattia, non deve comportare stigma sociale. Una persona con la quale non si può scherzare perché malata è una persona stigmatizzata, che viene guardata attraverso un filtro crudele che si chiama pregiudizio.meg griffin

Questo genere di atteggiamento mi riporta alla mente una battuta di Penny in The Big Bang Theory. Nell’episodio in cui Raj inizia ad uscire con una sua amica sorda che si scopre poi essere interessata solo ai soldi di famiglia del bell’astrofisico indiano. Penny, incredula, sulle prime difende la sua amica dicendo che “È sorda, una persona sorda non può essere cattiva!”. Ecco il pregiudizio, l’ignoranza, lo stigma. Perfettamente descritti nella sagace battuta della Serie Tv di Lorre.

Per I Griffin nessuno è esente dalle prese in giro o dalla verità. Ecco dove si può rinvenire l’estremo senso democratico della famiglia più famosa del Rhode Island: qui non esistono eccezioni. Si ride di tutto. E se ci si prende gioco di tutto, allora non ci si prende gioco di niente. Se siamo tutti ridicoli, bizzarri e sfortunati, allora nessuno lo è davvero. Se siamo tutti diversi, allora siamo tutti uguali in questo. Persino I Griffin sono stati vittime dell’umorismo tagliente della Serie. Si sono presi gioco di loro stessi in molte occasioni, come quando Stewie e Brian sono tornati indietro nel tempo finendo per capitare fuori dalla loro casa durante quello che era il pilot di Family Guy e spiando all’interno si sono stupiti di quanto fossero disegnati male nella prima stagione.

Ma I Griffin ci ricordano anche che si può cambiare.

Stewie, ad esempio, nelle prime stagioni era un demonietto che costruiva armi di distruzione di massa, odiava Brian e voleva uccidere sua madre. Ma nel corso di questi sedici lunghi anni, in cui è rimasto un infante, è comunque cresciuto. Non ha più una stanza delle armi, Brian è il suo migliore amico e non sembra voler vedere Lois morta. Un altro Stewie, quello delle prime stagioni, che lui stesso ha detto di aver abbandonato in favore di una vita più tranquilla.

Bart Simpson, ad esempio, è lo stesso Bart Simpson da 31 anni e ci piace così. Questo paragone è necessario solo a sottolineare la diversa natura di uno show come Family Guy. Qui le tragedie e le risate sono all’ordine del giorno, un po’ come nella vita vera.

Insomma, nessuno sfugge alle loro battute e prese in giro.

Siamo tutti vittime, nessuno è vittima. Che si tratti di una Serie Tv non adatta a tutti è chiaro e chiunque non riesca per sua natura a ridere delle miserie della vita non potrà mai apprezzare un prodotto nel quale non ci sono limiti etici evidenti, e va rispettato. Ognuno di noi ha un tallone d’Achille, un tasto dolente sul quale si preferisce non scherzare in fondo. Ma una Serie Tv del genere dà la possibilità di capire che nessuno è esente da grattacapi e sofferenze. I Griffin ci mostrano anche che qualsiasi cosa accada, esiste un modo per riderne su, magari aspettando un po’ di tempo. Del resto George Orwell scriveva che “Il fine di uno scherzo non è di degradare l’essere umano, ma di ricordargli che è già degradato.“ E I Griffin ci fanno sentire tutti un po’ degradati, comunque tutti uguali.

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