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5 momenti in cui ci siamo fortemente immedesimati in Ted Mosby

How I Met Your Mother fonda la sua essenza nell’empatia. Nel rapporto di indissolubile comunanza che si viene a creare tra i personaggi e lo spettatore. Il suo punto di forza è proprio questo: rivedersi nelle situazioni, nel dolore e nella gioia del protagonista risulta di una semplicità disarmante. I momenti in cui ci siamo immedesimati fortemente in Ted Mosby sono molteplici, ma forse alcuni hanno lasciato il segno più di altri.

1) Volere 45 giorni indietro (8×20)

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L’episodio 8×20 è indubbiamente uno dei più commoventi e significativi di How I Met Your Mother.

Durante tutti i venti minuti che compongono la puntata, risulta naturale per lo spettatore diventare un tutt’uno con Ted che, all’improvviso, si accorge di essere solo. Di aver immaginato tutto e di ritrovarsi seduto in un bar aspettando qualcosa che accadrà di lì a 45 giorni. A tutti è capitato almeno una volta nella vita di sentirsi esclusi dai cambiamenti e della faccende che interessano i nostri amici, di ritrovarsi seduti senza nessuno accanto. Di sentirsi soli, miseramente soli, senza nessuno con cui esprimere quel turbamento, quel magone. E magari di volere indietro quei 45 giorni. Con il senno di poi, quante volte abbiamo desiderato anche noi di poter tornare indietro e di cambiare qualcosa? Anche solo di anticiparla, di prevenirla, perché no anche di evitarla.

Quando vediamo Ted che corre della sua futura moglie, quella che incontrerà di lì a poco più di un mese, noi siamo Ted. Ci commuoviamo con lui, lo capiamo, vorremmo anche noi anche solo 45 giorni in più da trascorrere insieme alla persona amata. Ma non è possibile. Quindi torniamo a casa e aspettiamo.

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