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Doug Stamper è stato sedotto dal Lato Oscuro della Forza

Doug Stamper è l’Anakin Skywalker di House of Cards.

Boom. Un bell’attacco d’impatto è quello che ci vuole per iniziare al meglio la giornata, quasi meglio dell’odore del Napalm (cit).
Manca solo il Ta-Dan di sottofondo e poi sarebbe un mondo perfetto. No, non sono impazzito (non oggi perlomeno), ma le analogie tra il braccio destro di Frank Underwood e l’asmatico più famoso della storia del cinema sono tante e tutte belle curiose.

Ok, Doug Stamper magari NON è il prescelto, quello della profezia, l’equilibrio della Forza e bla bla bla, e in teoria nemmeno dovrebbe saper strozzare la gente col pensiero (oh, non che non potrebbe comunque tornargli utile come skill da mettere nel Cv).
Vi si richiede un po’ di elasticità mentale, ma alla fine prometto che non sembrerà tutto così assurdo. Magari non completamente.

Douglas e Anakin, dicevamo. Entrambi hanno vissuto momenti duri, crisi personali e di fede, e per superare le avversità dell’esistenza terrena si sono aggrappati all’unico uomo che ha creduto veramente in loro. Casualmente, per tutti e due si è trattato di un politicante ambizioso e carismatico.

Doug Stamper

Poi, che il tipo in questione avesse il pallino di dominare la galassia (senza nemmeno passare per la Polonia, in barba al buon costume) è tutto un altro discorso.

Li ha rovinati la politica, le cattive amicizie o si sono distrutti da soli? Non è facile da dire, ma spesso sotto la scorza di un freddo calcolatore, lucido e razionale, batte il cuore di un uomo insicuro e fallace, tremendamente fallace.

Sia per Doug che per Anakin è così, almeno credo.

CHI È DOUG STAMPER?

Doug Stamper ha rinunciato ai sentimenti, agli amici, ad una vita regolare e alla propria salute per seguire il proprio mentore. Sul suo gemello “tatooiniano” manco a dirlo. È stato sedotto dal lato oscuro della Forza, ha consegnato tutto se stesso nelle mani di Frank Underwood, si è annullato per la sua causa. Frank è la sua droga, quello che per anni ha sostituito efficacemente alcool, pillole e sostanze varie.

Per il “Capo” ha mentito, rubato, minacciato. Ucciso.

Non è un umile esecutore, un Peter Russo qualunque senza spina dorsale (almeno all’apparenza), tenuto sul palmo della mano grazie alla paura e al ricatto. Doug Stamper rispetta, ama, per certi versi venera il suo padrone. Come Anakin.

doug stamper

Non è un semplice braccio armato, ma la seconda mente, quella che l’imperatore il presidente sfrutta per risolvere problemi con – diciamo – discrezione. Quando a Doug è venuta a mancare la dose quotidiana di Underwood sono tornati gli spettri, le paranoie e l’immancabile bottiglia di accompagnamento.

Doug Stamper – sempre come Anakin – è nato nel lato chiaro, ma in lui convivono egualmente luce e oscurità. Doug è ombra, come ombra si muove, come ombra agisce ed al pari dell’ombra è figlio della luce. Senza luce non ci sarebbe ombra, solo buio totale (grazie a Melisandre per la consulenza).

Non è figlio della tenebra, perché quello è Frank.
Non è nemmeno figlio delle stelle, perché quello è Alan Sorrenti.

Solo una persona lo ha capito, forse perché anche lei ha vissuto la stessa condizione. Ma lui l’ha uccisa prima che riuscisse a redimerlo.

C’È DEL BUONO IN LUI, LO SENTO

Già, Rachel Posner. In questa mia azzardata metafora lei dovrebbe ricoprire il ruolo di Luke nella faccenda del “c’è del buono in lui, lo sento”.
Lei ci ha creduto, ha visto qualcosa, un barlume dell’uomo che Doug Stamper poteva e doveva (ma magari non voleva) essere. Esattamente come Luke con suo padre, ha provato a scalfire la corazza lucida e la maschera/elmetto di Doug.

doug stamper

Alla “nuova speranza” dell’universo è andata un tantino meglio, senza dubbio, ma si sa che i figli so’ piezz e core. Li sgridi, li punisci, magari tagli loro una mano, ma alla fine li ascolti. Rachel non ha avuto la stessa fortuna, non è riuscita a fare breccia.

O forse sì, e proprio per questo Doug è tornato sui suoi passi dopo il primo ripensamento e l’ha eliminata. Lei ha visto l’uomo rintanato nell’ombra, nascosto dall’oscurità, e questo lo ha spaventato a morte. Forse perché pur avendo rinunciato al bastone Doug Stamper non è ancora pronto a camminare da solo, oppure perché c’è ancora molto lavoro da fare.

Sempre e comunque, al fianco di Frank Underwood.

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