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Happy! – La magia del Natale si tinge di surrealismo

Netflix abbraccia un nuovo prodotto, uscito lo scorso dicembre, dalle fortissime potenzialità e dal tono del tutto innovativo per i suoi standard. Si è imposta con decisione Happy!, la nuova Serie Tv firmata Grant Morrison e Brian Taylor tratta dall’omonimo fumetto. Parliamo di un prodotto del genere Hard Boiled, con latenti sfumature Noir e Pulp. La produzione Syfy è la ventata di freschezza che ci aspettavamo da tempo, la quale riesce a regalare emozioni e a stupire su più temi con un tipo di narrazione davvero originale. Ma cosa è davvero “Happy!”?

Sembrano rappresentare una strada in via di espansione i prodotti televisivi tratti dai fumetti, un campo spesso inesplorato ai più. Abbiamo già avuto esempi con le produzioni Marvel, o in show come Gotham o The End of The fucking World, arrivando al più noto e famoso The Walking Dead. Il fumetto sembra volersi affermare con sempre più decisione anche sul piccolo schermo per ottenere un suo pubblico fidelizzato. Tra i vari generi l’Hard Boiled è senza dubbio uno dei più particolari. Si esprime nel racconto di un detective dai toni duri e violenti e con una rappresentazione del crimine fortemente realistica.

happy!

Siamo a pochi giorni dal Natale e la storia racconta le vicende di Nick Sax: un ex detective in crisi con se stesso e dal passato misterioso. Vive di rapporti sentimentali conflittuali ed è padre di una figlia mai conosciuta. Con la sua nuova attività di sicario dopo una sparatoria verrà a conoscenza del rapimento di sua figlia Hailey, perpetuata da uno psicopatico babbo natale al soldo di una forte organizzazione criminale. Tale notizia gli verrà recapitata proprio da Happy! il quale altro non è che l’amico immaginario di Hailey, rappresentato come un unicorno blu realizzato in computer grafica.

“Sta arrivando mio padre, è un eroe”

Nick Sax non è solo la manifestazione latente di tutti gli elementi tipici del genere Hard Boiled. E’ anche una figura controversa, la più indecifrabile, che avrà un’evoluzione importante, in crescendo per tutta la stagione. Interpretato da un magnifico Christoper Meloni, famoso nel cinema ma noto nel campo della televisione sopratutto per Law & Order e il suo ruolo in OZ.

In Happy!, Christoper tiene bene il personaggio con una recitazione eccellente riuscendo a trasmettere ogni aspetto del suo disagio interiore. Egli rappresenta una speranza per la figlia, una luce nel suo tunnel di oscurità nel quale è intrappolata. Un eroe senza alcuna caratteristica nobile associabile a tale titolo. Un uomo che combatte la sua battaglia personale per redimersi dagli errori che ha commesso nella sua vita.

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In Happy! la narrazione è condita da elementi di puro surrealismo e cruda violenza. La metropoli di New York fa da sfondo e vengono mostrati solo i suoi aspetti più oscuri e decadenti. La storia è distopica e ai limiti dell’assurdo, ma ciò non disturba poiché si sposa con l’ambientazione e il tono usato nello show.

“Sei più immaginario di quanto non sia mai stato io”

Tuttavia in Happy! la vera protagonista è l’immaginazione: vera regina incontrastata della Serie Tv. Viene espressa in più forme ed è satura di un’energia empatica estremamente forte. L’immaginezione è tutto ciò che ci permette di costruire grandi progetti, di rendere il mondo migliore e di trasformare la fantasia in realtà. Ed è proprio questo che succede in Happy! dove l’immaginazione fa da giudice invisibile. L’immaginazione per Hailey è proprio il nostro simpatico e irriverente unicorno blu, con il quale compensa la figura di un padre che non ha mai avuto e che desidera conoscere dal profondo del suo cuore.

Inoltre, l’aspetto immaginario influenza anche il punto di vista dei villain che lo usano per i loro scopi sociopatici e ne creano un’immagine del tutto nuova e originale. Abbiamo tra loro un Babbo Natale malvagio e inquietante reso benissimo, il quale fa dell’immaginazione la sua arma più temibile. Non sono nuovi gli esempi in campo cinematografico di figure natalizie politicamente scorrette, tuttavia in campo televisivo ci appare per la prima volta una figura del genere la quale rende il tutto più dark e grottesco.

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Parlando proprio di toni grafici la fotografia è singolare e richiama con inquadrature, colori accesi ed espedienti visivi l’idea di stampo fumettistico. Tale impostazione visiva rende il tutto ancor più grottesco. Non solo, anche per richiamare l’idea del flashback il regista ha posto l’accento su colori più desaturati, presentati da cartoline natalizie vintage e musiche anni ’60.

“il mondo sta perdendo la usa immaginazione”

Oltre all’immaginazione e  la sua resa grafica abbiamo anche l’aspetto fantasy in diretta connessione con l’idea dell’amico immaginario e il suo ruolo nel plot. Tali elementi convergono verso un ulteriore pilastro dello show: la “magia”. Essa è presente in tutta la Serie rendendo Happy! il capostipite televisivo di un nuovo genere, il “fantasy crime” che ben si sposa con il genere Hard Boiled. Di fatto si ha un prodotto totalmente nuovo con le sue caratteristiche.

Si pone l’accento anche su altri temi più profondi che vengono a galla man mano che la narrazione prosegue. I toni violenti e crudi altro non sono che la rappresentazione del mondo visto dai nostri protagonisti privi di una speranza. Tale assenza è tipica del mondo adulto lacerato da realtà terribili e talvolta così potenti da cambiarti per sempre. Solo un avvenimento drastico può cambiare le carte in tavola, ed è un pretesto più volte utilizzato nello show.

Dulcis in fundo, in Happy! tutto questo è accompagnato da un umorismo affilato e tagliente, estremamente duro nella resa e politicamente scorretto. Con tale espediente il prodotto assume anche sfumature comedy. La narrazione, nonostante presenti un’impostazione “orizzontale”, risulta leggera e scorrevole.

Happy! è quindi la Serie Tv che ci aspettavamo da Netflix.

Un prodotto che stupisce fin da subito per la sua originalità e la sua impostazione tecnica e narrativa. A tratti può risultare fortemente demenziale e con esagerati toni splatter ma risultano giustificati dal tipo di genere preso in esame. Il finale di stagione è leggermente sottotono ma apre le porte per un’importante seconda stagione, soprattutto per una possibile spiegazione di alcuni aspetti rimasti in sospeso.

Completamente folle, irriverente e fuori dagli schemi, Happy! si guadagna un posto di tutto rispetto nell’attuale programmazione Netflix. Adatto allo spettatore interessato al genere Hard Boiled rivisitato, ma sconsigliato a un pubblico troppo giovane per la modalità dei temi trattati.

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