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5 ottimi motivi per cui Gypsy dovrebbe avere una seconda stagione

Tra le tante produzioni Netflix uscite quest’anno, c’è Gypsy, un drama psicologico con una protagonista d’eccezione: Naomi Watts.

Gypsy

Gypsy, per chi non l’abbia ancora vista, è una serie targata Netflix uscita la scorsa estate che per più di qualche motivo non è decollata come ad esempio le nuovissime Dark e Mindhunter. Le aspettative intorno al progetto erano alte, soprattutto per la presenza di Naomi Watts come protagonista ma anche per il connubio Netflix-qualità.

In realtà, però, Gypsy ha in parte deluso le aspettative, ma ciò non toglie che meriterebbe una sorta di chiusura o una seconda possibilità. Chi ha visto Gypsy sa di cosa tratta anche se, nel profondo, proprio le idee chiare non le lascia.  Jean Holloway è una psicoterapeuta di New York, vive in un classico sobborgo residenziale con suo marito Michael e sua figlia di 8 anni, Dolly. Benché sembri tutto piuttosto standard, si inizia subito a percepire che Jean probabilmente nasconde qualcosa.

Il suo coinvolgimento con i pazienti supera i limiti, portandola a entrare nelle loro vite in maniera troppo diretta.  Successivamente, però, ci accorgiamo che ciò che Jean nasconde non è qualcosa, ma qualcuno. Infatti, la psicoterapeuta di Gypsy ha un’altra identità: Diane Hart. Puntata dopo puntata, le poche certezze che c’erano, si perdono e lasciano spazio a molti quesiti.

La serie è molto psicologica, infatti spesso risulta di difficile comprensione e, giusto per non farsi mancare niente, termina con un miliardo di domande e dubbi. É per questo che abbiamo provato a pensare a 5 motivi per cui Gypsy, e chi l’ha seguita, meriterebbe una seconda stagione, proprio per risolvere i dubbi amletici che la cara Jean/Diane ci ha lasciato.

1) L’evoluzione di Dolly

Dolly, la figlia di Jean e Michael interpretata da Maren Heary

L’evoluzione nella storia di Dolly, figlia di Jean e Mike, che porta nelle dinamiche di Gypsy, la storia di chi , in tenera età, scopre di voler essere di un sesso diverso da quello in cui è nata. Come affronterebbero Jean e Mike questo percorso? Sarebbe davvero interessante vedere come una famiglia affronta una dinamica del genere, quali sono gli ostacoli, i dubbi e le emozioni che nascono in seguito ad una scoperta così scioccante.

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