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Se Daenerys fosse la Madre dei Gattini

Attenzione! Se non siete in pari con Game of Thrones potreste trovare degli spoiler. Oppure dei vaneggi

Ma lo sapevate che in Game of Thrones ci è mancato tanto così che i draghi non ci fossero? Sì, lo so, è assurdo! Senza draghi non sarebbe Game of Thrones!  Eppure è così. Nella prima stesura i draghi non c’erano. Cosa c’era al posto loro? Dei gattini.

Sì, avete capito bene, gli occhi non vi ingannano. Avete proprio letto gattini. Quindi Daenerys, in origine, non doveva essere la Madre dei Draghi. No. Era la Madre dei Gattini.

Volete sapere cos’altro cambiava? Vi accontento subito.

Avete presente le nozze di Daenerys e Khal Drogo, no? Lei ricevette in dono tre uova di drago. Ecco, nella prima stesura non erano uova di drago… Erano gomitoli di lana. Il motto dei Targaryen? Graffi e sangue. La nascita dei gattini? Non certo in una pira.

Daenerys venne travolta da una valanga di spade, sciabole, pugnali e lame di ogni tipo (insomma, l’intero armamentario Dothraki), dalla quale emerse incolume. Infatti, se il fuoco non può uccidere un drago, dei graffi non possono uccidere un gatto. I Targaryen non sono ignifughi: sono invulnerabili. Anzi: antigraffio. Logica di Game of Thrones.

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Daenerys non venne dunque battezzata come la Non Bruciata, ma la Non Graffiata. Dal cumulo d’acciaio, insieme alla Non Graffiata, emersero tre gattini, che già soffiavano teneramente minacciosi. A liberarli dai gomitoli nei quali erano rinchiusi come in magici bozzoli di tepore erano state le lame che ne tagliarono i fili. Di fronte a cotanta fierezza (c’è animale più fiero di un gatto?), invulnerabilità e pucciosità, i Dothraki non poterono fare a meno di seguire la Madre dei Gattini.

Andiamo un po’ avanti con le stagioni e arriviamo a quello che è stato uno dei miei momenti preferiti di Game of Thrones, nonché uno dei più badass di Daenerys Targaryen. La conquista di Astapor.

Come ricorderete Kraznys mo Nakloz, uno dei Buoni Padroni di Astapor, chiese Drogon in cambio degli Immacolati. Nella versione originale, almeno inizialmente, rimane tutto più o meno invariato. Kraznys mo Nakloz chiede uno dei suoi gatti, bestie eleganti da mettere in mostra, delle quali si narrano l’invincibilità e l’incredibile ferocia. Daenerys gli consegna Drogon (sì, il nome preso da Khal Drogo rimane invariato), per poi dimostrare la sua conoscenza del Valyriano e ordina agli Immacolati di uccidere i Padroni e liberare tutti gli schiavi. E poi, l’ordine per Drogon: Miaorys.

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Drogon, poco più di una recalcitrante palletta di pelo ai piedi di Kraznys mo Nakloz, sembra crescere fino a diventare almeno tre volte più grande. Il pelo si rizza, gli occhi si fanno improvvisamente rossi e lampeggianti, il sottile miagolio di prima diventa un ringhio gutturale da far accapponare la pelle. Salta addosso a Kraznys mo Nakloz, squartandolo con i suoi artigli seghettati, neri e affilati come sciabole.

Poi parte come una scheggia, seminando morte tra i Padroni e aprendo squarci nelle mura su cui si arrampica come fossero le tende di seta della nonna di Kraznys mo Nakloz. Non appena la carneficina è conclusa, Drogon si accovaccia ai piedi di Daenerys, tornando alle sue piccole dimensioni originali. Facendo le fusa, si pulisce contegnoso il musino nero grondante di sangue con le sue (ora) morbide zampine.

Da qui in poi il materiale inizia a scarseggiare. Più che altro appunti sparsi. Il fatto è che, arrivato a questo punto, Martin aveva già ricevuto l’ordine di sostituire i gattini con dei draghi. Il poveretto, nonostante tutto, ci rimase male, ed è per questo che in Game of Thrones non si vede quasi mai un gatto!

Sono rimasti alcuni appunti, che però differiscono da quel che è poi avvenuto nella versione ufficiale per ovvi motivi. Una volta aggiustato il tiro con dei draghi, è difficile far comportare allo stesso modo creature tanto diverse.

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Una delle scene che erano già state abbozzate è quella che vede il salvataggio di Jon e gli altri oltre la barriera da parte di Daenerys. La Madre dei Gattini, incitando i suoi figli a suon di Miaorys, cavalca con loro in groppa a Drogon a velocità folle (sono ormai abbastanza cresciuti a quanto pare). Arrivati sul luogo dell’assalto al gruppo di uomini da parte degli Estranei i tre gatti sono così infuriati per il pelo bagnato dalla neve che si sfogano sui morti, decimandoli. Come ci riescono? I loro artigli neri sono fatti di ossidiana: vetro di gatto.

Quel che succede dopo lascia un po’ perplessi. Rhaegal inizia a giocare con le ossa degli estranei. Viserion viene attirato dal Re della Notte, che scuote i finimenti delle sue vesti per richiamare l’attenzione del gatto. Viserion gli va incontro, ma appena le sue zampine toccano l’acqua si imbestialisce e artiglia il Re della Notte in pieno viso. Fine di Game of Thrones.

Quest’ultima scena, scritta probabilmente dopo che venne obbligato a eliminare i suoi adorati gattini, dovette essere una sorta di sfogo. Voi mi togliete i gattini? E io vi tolgo il cattivo! Martin doveva averla presa proprio male.

Ma come mai gli venne chiesto di sostituire i gattini?

La scusa ufficiale fu che senza draghi non sarebbe stato un fantasy degno di questo nome. E poi i draghi fanno più figo (io i draghi li amo, ma mi permetto di dissentire: i gatti spaccavano.) Il vero motivo era però un altro: si rischiava l’accusa di plagio. Coi gattini Daenerys ricordava troppo la Gattara Pazza della serie I Simpson.

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