Centinaia e centinaia di lungometraggi sono stati realizzati nell’ultimo decennio e una gran parte di questi fanno parte della categoria dei teen horror: una serie di prodotti indirizzati agli adolescenti e che quindi, al di là dell’orrore, sfociano in tematiche estremamente moderne, attuali alla Generazione Z (il target principale). Tra i tanti progetti realizzati, molti amati e altrettanti odiati, solo dieci di loro sono riusciti a consolidarsi talmente tanto da poter rientrare nell’Olimpo dei migliori teen horror dell’ultimo decennio. Attraverso dei cast perlopiù giovanili, delle scenografie urbane, quasi mai rurali, e delle trame rilegate spesso al mondo tecnologico dei social network e alla subcultura degli anni Duemila, questi prodotti sono riusciti nell’intento di lasciare un segno, spesso pure per coloro che non fanno propriamente parte del target prediletto.
Ma andiamo a scoprire quali sono
10) Bodies Bodies Bodies
Diretto dalla regista olandese Halina Reijn, è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 5 agosto 2022, mentre in Italia è arrivato solo in edizione home-video, su diverse piattaforme streaming per l’acquisto o il noleggio. Il cast è quasi del tutto al giovanile e troviamo: la candidata agli Oscar 2021, Maria Bakalova (Bee), a seguire Amandla Stenberg (Sophie), Myha’la Herrold (Jordan), Chase Sui Wonders (Emma), Rachel Sennott (Alice), Lee Pace (Greg) e Pete Davidson (David).
La storia ruota attorno a un gruppo di ragazzi facoltosi e benestanti, che decidono di riunirsi nella magione periferica di una loro amica per passare un weekend di puro divertimento. Tra le tante attività che svolgeranno, la più rilevante è quella che dà il titolo al prodotto: Bodies Bodies Bodies, un gioco nel quale un assassino deve mietere le proprie vittime senza farsi scoprire. Quello che apparentemente sembra una sfida goliardica diventa realtà, quando uno di loro viene trovato in procinto di morte, gli altri comprendono che l’assassino è reale e si cela tra di loro. Inizia una lotta interna al gruppo di amici, spaventati e volenterosi di capire chi sia l’artefice degli omicidi, mentre sono esclusi dal mondo e da ogni mezzo di comunicazione a causa di una tempesta.
Quello che ha colpito la critica e il pubblico sono stati i molti riferimenti alla Generazione Z, tra cui la meticolosa attenzione all’oroscopo, la passione per i podcast, la premura riguardo la salute mentale e i tanti disagi possibili. Il tutto, però, è volutamente portato all’esagerazione, a tratti diventando grottesco, ed è visionato attraverso un filtro ironico, che non si fa mai prendere del tutto sul serio, nonostante la verità di fondo. In conclusione, abbiamo quel finale che sorprende per la sua originalità e spiazza per via di tutte le certezze annullate in un solo secondo.
9) Thelma
A seguire troviamo Thelma, un teen horror dalle caratteristiche psicologiche e introspettive. Diretto dal norvegese Joachim Trier, il film venne distribuito a diversi festival, tra cui il celebre Toronto International Film Festival, prima ancora di poter vedere le sale cinematografiche norvegesi e italiane, rispettivamente nel 2017 e 2018. Tra i tanti successi, purtroppo memorabile è la sua mancata adesione agli Oscar 2018, dov’era stato presentato come candidato per la sezione Miglior film in lingua straniera, ma senza essere accolto.
La storia ruota attorno a Thelma (Eili Harboe), una studentessa universitaria di Oslo, in Norvegia, che inizia a soffrire di convulsioni molto forti. La ragazza scopre ben presto che questi violenti episodi sono un sintomo di doti soprannaturali, potenzialmente pericolose. L’obiettivo del progetto è chiaro e centra a pieno rispetto alle sue aspettative: vuole sconvolgere lo spettatore e trasportarlo nell’oscurità della psiche umana, in questo caso quella di una probabile ragazza della porta accanto. Quello che il regista cerca di fare è smascherare ogni superficialità, scavando sempre più affondo e dandoci un ritratto quanto più sfaccettato possibile della protagonista.
8) Freaky
Tra i migliori teen horror, decisamente più frizzante ed eccentrico è Freaky, prodotto dalla Blumhouse Productions e diretto da Christopher Landon. Il pretesto su cui si erge è tratto dal romanzo per bambini A ciascuno il suo corpo, divenuto poi un cult comico negli anni Duemila con Quel pazzo venerdì di Mark Waters; Freaky si pone l’obiettivo di accentuare l’aspetto comico, tanto quando quello dell’orrore. Si va a creare una miscela esplosiva e coinvolgente, un qualcosa che è stato molto efficace per far affezionare il pubblico fin da subito. Lo spettatore assiste alle disavventure grottesche della diciassettenne Millie Kessler (Kathryn Newton), che ha solo ventiquattro ore per rimediare allo scambio di corpi avvenuto con un omicida seriale ed evitare di rimanere intrappolata per sempre nel corpo di un maniaco di mezza età. In questo surreale viaggio verso la salvezza del proprio corpo e della propria reputazione, l’inusuale eroina della situazione verrà affiancata dagli amici Nyla Chones (Celeste O’Connor), Josh Detmer (Misha Osherovich) e Booker Strode (Uriah Shelton)
7) Raw
Su tutt’altro versante gioca Raw – Una cruda verità, che proprio come come il sottotitolo ci suggerisce, sconvolge per la sua onesta trasparenza, forse molto di più rispetto a tutti gli altri teen horror presi in considerazione. Diretto dalla francese Julia Ducournau, il progetto franco-belga venne presentato in anteprima al Festival di Cannes 2016, che le è valso il Fédération internationale de la presse cinématographique. Dopodiché la distribuzione è avvenuta nelle sale francesi e statunitensi, mentre in Italia solo per home-video e in un evento organizzato dal Fi Pi Li Horror Festival. Il cast è pressoché formato da attori alle prime armi, fra tutti spiccano le protagoniste: Garance Marillier (Justine) ed Ella Rumpf (Alexia), che danno prova delle loro eccellenti capacità recitative, in delle interpretazioni memorabili. La trama si incentra sull’adolescente Justine, che è una giovane studentessa dal regime alimentare strettamente vegetariano. Tuttavia, per non rimanere esclusa dalla cerchia dei nuovi amici, la ragazza va contro i suoi principi e assaggia per la prima volta la carne cruda, scoprendo la sua vera terrificante natura. Il lungometraggio non è altro che uno scorrere tra gli altri e bassi del terrore, non di matrice paranormale, bensì di origine umana e concreta.
6) Last Night in Soho
Mentre ci avviciniamo sempre di più al podio, al sesto posto si classifica un prodotto diretto da Edgar Wright, che si è distinto per l’eccellente fotografia, la notevole sceneggiatura e lo strabiliante cast, nel quale spiccano le brillanti Thomasin McKenzie, nel ruolo di Eloise “Ellie” Turner, e Anya Taylor-Joy, nel ruolo Sandie (al tempo reduce del successo de La regina degli scacchi). Tutti questi fattori positivi si sono tradotti in un buon risultato al box office (circa 23 milioni di dollari), a seguito della sua distribuzione nelle sale cinematografiche mondiali, avvenuta nel 2021.
La storia narra di una giovane amante della moda, che viaggia indietro nel tempo e finisce a Londra negli anni 60, dove incontra il suo grande idolo, una cantante. Tuttavia, deve scoprire che la vita a Soho in quel momento è diversa da come si aspettava. Il lungometraggio gioca sullo scontrarsi del passato e del presente, una dialettica presente in tanti prodotti, ma che qui trova il suo originale sviluppo negli sguardi ambiziosi delle protagoniste, sotto le centinaia di luci al neon e attorno alla musica più variegata di quegli anni passati.
5) Scream VI
La posizione di Scream VI, ovvero quella di essere all’altezza dei predecessori, c’è da ammettere che non era facile, per niente. Sia a livello narrativo che di botteghino. Nonostante l’assenza della storica protagonista Sydney Prescott (Neve Campbell) e il cambio di scenografia, non più Woodsboro, ma New York City, il successo del film è stato inevitabile. Scream VI è riuscito ad essere il film con il maggiore incasso della saga, sfiorando i 170 milioni di dollari (a fronte di un budget di 35 milioni, al massimo): un traguardo incredibile e che ha portato i registi, Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, a iniziare subito la produzione di un seguito. Nel cast troviamo membri storici della saga, insieme ad alcuni apparsi nel precedente capitoli e alle nuove aggiunte del seguente film: Melissa Barrera (Sam Carpenter), Jenna Ortega (Tara Carpenter), Jasmin Savoy Brown (Mindy Meeks-Martin), Mason Gooding (Chad Meeks-Martin), Hayden Panettiere (Kirby Reed), Courteney Cox (Gale Weathers), Josh Segarra (Danny Brackett), Jack Champion (Ethan Landry), Devyn Nekoda (Anika Kayoko), Liana Liberato (Quinn Bailey) e Samara Weaving (Laura Crane). Insieme si ritrovano ben presto a lottare per le loro vite, quando un nuovo assassino si lascia dietro una folta scia di morti.
La formula vincente di Scream VI è stata la sua vena citazionistica, un toccasana per i nostalgici fan dei precedenti capitoli, unita all’aggiunta di nuovi stimoli per la Generazione Z, come la presenza costante della Ortega, divenuta ormai un’icona da dopo la sua interpretazione di Mercoledì Addams per l’omonima serie televisiva di Netflix.
4) Bones and All
Reduce dal più complicato e controverso Suspiria, nel 2022, Luca Guadagnino si è rifatto dirigendo Bones and All. Un lungometraggio altrettanto controverso e sicuramente non adatto ai deboli di stomaco, ma che rende alla perfezione il senso di angustia della Generazione Z. Una sensazione universale e che è portata in scena da due dei massimi interpreti della loro generazione: Taylor Russell, nel ruolo di Maren Yearly, e Timothée Chalamet, nel ruolo di Lee. In aggiunta troviamo anche l’iconica Jessica Harper (Barbara Kerns), Chloë Sevigny (Janelle Kerns), Michael Stuhlbarg (Jake) e Mark Rylance (Sully). I due protagonisti sono degli adolescenti problematici ed emarginati dalla società, il cui amore sboccia mentre si imbarcano in un’odissea di 3.000 miglia attraverso le strade secondarie dell’America. Per quanto così potrebbe sembrare, l’amore sarà un tema portante, ma mai preso in considerazione attraverso la solita e banale chiave di lettura. Allo spettatore viene presentato un amore morboso e perverso, tutt’altro che sdolcinato e dai deboli appetiti.
3) It Follows
Al posto più basso del podio abbiamo il seguente film, prodotto, sceneggiato e diretto dallo statunitense David Robert Mitchell. La pellicola venne presentata al Festival di Cannes del 2014, per poi essere distribuito nelle sale statunitensi nel marzo 2015, mentre in Italia nel luglio 2016. Il film ha da subito colpito per le sue interpretazioni fuori dall’ordinario e coerenti con l’universo che ci viene presentato. La storia comincia con l’incontro sessuale di un ragazzo e una ragazza, nonché la protagonista, Jay Height (Maika Monroe). In seguito a ciò, ella viene tormentata da visioni terrificanti e si convince di essere perseguitata da una presenza malefica, trasmessa proprio dal partner.
It Follows introduce lo spettatore in un mondo sottosopra: vuoto, lugubre e terrificante. Senz’altro le ambientazioni sono moderne e attuali, ma vengono svuotate e accompagnate perennemente dal grigiore dell’atmosfera, inerente alle forze maligne che perseguiteranno Jay e i suoi amici: Paul (Keir Gilchrist), Yara (Olivia Luccardi) e Annie (Bailey Spry).
2) Talk to Me
Al secondo posto, la medaglia d’argento se l’aggiudica il recentissimo Talk to Me, la cui produzione ha fatto molto discutere ancor prima della sua uscita. Difatti, la pellicola è stata scritta e diretta da un duo di youtuber australiani, Danny e Michael Philippou, celebri sul web con lo pseudonimo di RackaRacka. Il loro progetto ha visto la luce al Festival di Cannes 2022, quand’è stato presentato per la prima volta, ancor prima di uscire poi nelle sale cinematografiche statunitensi e italiane nel 2023. Addirittura era stato imposto il divieto di visione ai minori di diciott’anni, abbassato poi a solo quattordici dopo i vari ricorsi della casa di produzione.
La storia parte con Mia (Sophie Wilde), che ha perso da poco la madre e ha un rapporto complicato con il padre. L’amica Jade (Alexandra Jensen) e il fratellino di lei, Riley (Joe Bird), hanno un rapporto di amicizia molto stretto con Mia e la ospitano a casa loro, come se facesse parte della famiglia. Intanto, tra i coetanei di Mia e Jade si diffonde sempre più una serie di video che ritrae gli effetti di un gioco: una sorta di seduta spiritica, in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell’aldilà. Quando Hayley (Zoe Terakes) propone a Mia di sottoporsi alla sfida in questione e stringere la mano che apre un contatto con i morti, la ragazza sorprendentemente accetta e vive un’esperienza sconvolgente. Quest’ultima parola può essere utilizzata per descrivere tutto quanto il film, dal primo all’ultimo secondo, in un crescendo di pura follia e raccapriccianti contatti spirituali, che non portano solo Mia a sprofondare nel baratro, ma anche gli spettatori.
1) It
Al primo posto abbiamo lui, o meglio loro, essendo che sono due film (il Capitolo Uno del 2017 e il Capitolo Due del 2019) incentrati sugli stessi personaggi, ma impostati su due piani temporali differenti: il passato e il presente. La storia è pressoché la medesima dell’omonima miniserie televisiva del 1990, prodotta da ABC e a sua volta tratta dal celeberrimo romanzo dello scrittore dell’orrore, ovvero Stephen King. Tutto è ambientato nella cittadina di Derry, nel Maine, dove un gruppo di adolescenti scopre l’esistenza di un’entità malvagia che si nutre delle paure degli esseri umani e che ha le sembianze di un pagliaccio di nome Pennywise (Bill Skarsgård). L’essere, che dimora nelle profondità della rete fognaria, è solo uno dei volti della creatura millenaria nota come It, un mostro senza forma che si risveglia ciclicamente per mietere vittime tra i bambini della città. Per sconfiggerlo, i ragazzi devono restare uniti e mantenere vivo il sentimento di amicizia che li lega. Proprio questo legame è il collante che serve per sconfiggere il male e che ha appassionato la Generazione Z, facendola avvicinare al prodotto e alla storia, nonostante sia tratta da un romanzo che effettivamente appartiene a tutt’altra generazione.
Il sentimento di amicizia sembra però essersi perso nel secondo film, come avviene nella storia originale, con il crescere dei ragazzini. I protagonisti torneranno nella cittadina d’infanzia solo quando il malvagio clown ritorna dopo ventisette anni, per tormentare di nuovo i membri del Club dei Perdenti, che da anni si sono persi di vista. Pertanto, un discendendo e crescendo non solo dell’orrore, del grottesco e, in certi punti, del gore, ma dei sentimenti umani nelle loro più infinite sfaccettature. It è riuscito nell’impresa di risvegliare i cuori affievoliti dei fan storici e accendere quelli di una nuova generazione di futuri nostalgici.