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7 grandi attori che durante la loro carriera sono stati insospettabilmente stroncati dalla critica

Partendo dal presupposto che la qualità della performance di un attore è un qualcosa di estremamente soggettivo, sappiamo bene che tendenzialmente il successo di un ruolo o di un film si basa (più in generale) tenendo conto, banalmente, di due fattori: la critica e il pubblico. E oggi giorno questi due partiti sono sempre più contrapposti. Ci sono tanti attori amati dal pubblico generalista e non solo, ma detestati dalla critica, come Adam Sandler, l’esempio più banale. Nell’articolo odierno vi proponiamo una lista che comprende artisti di un certo calibro che almeno una volta nella loro vita sono stati insospettabilmente stroncati dalla critica, per via di uno scivolone universalmente riconosciuto o semplicemente di una svista degli esperti, che poi si son dovuti ricredere, come nel caso eclatante di Clint Eastwood.

1) Clint Eastwood 

Clint eastwood

Partiamo proprio dal buon vecchio Clint. Forse non tutti sapranno che nel momento di svolta della sua carriera, ovvero in seguito alla partecipazione al primo film della trilogia del dollaro di Sergio Leone, Per un pugno di dollari, Clint Eastwood si trovò a dover fronteggiare l’ostilità della critica statunitense. Infatti negli States alcuni degli esperti non videro di buon grado il film, definendolo troppo sanguinolento e pieno di cliché, accanendosi in particolare sullo stesso Clint Eastwood definendolo per l’appunto un “attore senza futuro”, nel caso della NYT. L’attore fece ricredere ben presto tutti con i successivi ruoli nei film che completano la trilogia, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo, stipulando il famoso sodalizio con il regista italiano e cominciando a farsi spazio tra i grandissimi di Hollywood ancor prima di compiere quarant’anni. Il resto della carriera di Clint Eastwood non ha bisogno di presentazioni, è stato protagonista sia davanti che dietro la macchina da presa vincendo proprio in qualità di regista ben due Oscar, e diventando una autentica icona mondiale. Clint Eastwood è un caso sicuramente singolare di come la critica, spesso, possa prendere grossi abbagli, fortunatamente aggiustando il tiro in seguito.

2) Sean Connery 

Clint eastwood

Vi avevamo già parlato di questo caso nell’articolo sui film che hanno macchiato la carriera di un grande attore, ed è il caso di riproporvelo perché calza a pennello con il tema odierno. Sean Connery ha avuto una carriera a dir poco eccezionale. L’attore scozzese è ritenuto, a parità di intenti tra pubblico e critica, il James Bond migliore di tutti i tempi, ha avuto l’onore e l’opportunità di lavorare al fianco di registi del calibro di Alfred Hitchcock, Brian De Palma e Steven Spielberg, ha vinto un premio Oscar per il suo ruolo nel cult senza tempo The Untouchables – Gli intoccabili, ed è stato insignito di numerosi altri premi. Tuttavia per “colpa” della sua ultima apparizione cinematografica Sean ha macchiato il suo palmares andando incontro alla stroncatura da parte della critica che non ha apprezzato per niente il film La leggenda degli uomini straordinari diretto da Stephen Norrington. Per alcuni dei critici più importanti Connery fu l’unico nota positiva (o comunque non negativa) del film, ma tutto questo non bastò a far decidere all’attore di appendere gli scarpini al chiodo e di chiudere con il cinema nel 2005. Il compianto Sean Connery certamente non verrà ricordato per questa sua ultima apparizione sul grande schermo, ma rappresenta uno di quegli attori che, insospettabilmente, si sono ritrovati contro la critica.

3) Jack Nicholson 

Clint eastwood

Jack Nicholson è, numeri alla mano, uno dei più prolifici e amati attori di sempre. Capace di stravincere un Oscar per il suo complesso ruolo in Qualcuno volò sul nido del cuculo, e contestualmente capace di reinventarsi in interpretazioni drammatiche come per Qualcosa è cambiato e Voglia di Tenerezza. Protagonista di film cult come Shining, vera prova di ferro che inizialmente fu torchiata dalla critica che tuttavia salvò proprio Nicholson elogiandone le capacità recitative ed espressive, ma ancora Easy Rider, Chinatown, The Departed e chi più ne ha più ne metta. Si fatica a pensare che un attore con la sua reputazione se la sia mai potuta vedere con la critica. Eppure anche il buon Jack ha i suoi scheletri nell’armadio, che la maggior parte dei fan ha fatto presto a dimenticare. Nel 1993 l’attore infatti fu in gara sia per l’Academy, grazie alla sua interpretazione in Codice d’onore, sia per i famigerati Razzie Award per i suoi ruoli nei film Hoffa  e Man Trouble, che magari i fan non si ricordano nemmeno, ma che vennero appunto stroncati dalla critica e che rappresentano due delle pochissime macchioline sulla tela di un’artista del calibro di Nicholson.

4) Leonardo DiCaprio

No, non siamo qui per denigrare l’ultima prova di Leonardo DiCaprio nel film uscito lo scorso Natale su Netflix, Don’t Look Up (del quale trovate la nostra recensione qui). Il fenomenale Leo lungo la sua grandiosa ed eclettica carriera ha ottenuto praticamente solo successi, sia di critica che di pubblico. Partito alla grande con uno dei suoi primi film Buon compleanno Mr.Grape, per il quale ricevette una candidatura agli Oscar in giovanissima età, DiCaprio è poi tornato più volte sul red carpet dell’Academy per svariati ruoli indimenticabili, come Blood Diamond, The Aviator, The Wolf of Wall Street e The Revenant, con quest’ultimo che gli ha permesso di acciuffare l’attualmente unica statuetta della sua carriera, senza contare tutti gli altri successi stellari a cui ha partecipato. Ma uno dei suoi film più discussi è stato The Beach. La pellicola del regista Danny Boyle ha diviso critica e pubblico. Diviso nel senso che la critica ha stroncato il film, mentre una parte del pubblico tuttora lo considera, un po’ romanticamente, come un successo. Eppure, visto che siamo qui a cercare il pelo nell’uovo, anche Leo DiCaprio è stato vittima della spietata critica cinematografica.

5) Ralph Fiennes

Noto al grande pubblico principalmente per i suoi ruoli ne Il paziente inglese, Schindler’s List, Grand Budapest Hotel e, ultimo ma non per importanza, per essere niente meno che Lord Voldemort nella saga di Harry Potter. Ralph Fiennes è un attore molto amato dal pubblico, ma anche e soprattutto dalla critica, anche per via del suo rinomato background teatrale che lo ha visto vincere un prestigioso Tony Award a Broadway e interpretare numerosi ruoli di matrice shakespeariana. E’ pur vero che si è avvicinato più volte al mainstream (non che ci sia niente di male, anzi), così tanto detestato dagli intellettualoni critici americani e non solo, ma ad aver attirato le pesanti ire della critica internazionale è stato in particolare il suo ruolo nella bistrattata pellicola The Avengers – Agenti speciali, e no, non stiamo parlando di quegli Avengers, ma di quelli di un film di fine anni ’90 al quale partecipò un cast d’eccezione, che fu letteralmente stroncato dalla critica e dal pubblico. Ci si può dimenticare di film orrendi, ma è più difficile farlo con interpretazioni orrende in film orrendi.

6) Edward Norton

Edward Norton è in realtà uno degli attori più amati dalla critica in generale. Si tratta di un personaggio particolare che ha sempre fatto parlare di sé nei set in cui ha lavorato, per via del suo atteggiamento un po’ sui generis. Oltre ad essere un po’ particolare, Norton ha interpretato parecchi ruoli altrettanto complessi, basti pensare a Schegge di paura, Fight Club, American History X e Birdman. Tutti grandi titoli conditi da egregie e lodate interpretazioni da parte dell’attore bostoniano. Tuttavia non sempre basta essere il cocco dei prof, ed infatti la critica non risparmiò nemmeno il suo “beniamino” quando uscì Collateral Beauty di David Frankel. Per chi non lo conoscesse si tratta di un controverso film interpretato, tra gli altri, da Will Smith, Kate Winslet e Michael Peña, che venne letteralmente fatto a pezzi dagli esperti e persino dal pubblico. La pellicola rappresenta l’ennesimo fallimento di Will Smith, in realtà, ma questa volta c’è andato di mezzo anche Norton, che non si è salvato dalle male lingue.

7) Michael Fassbender

Chiudiamo la lista con un altro nome piuttosto insospettabile. Michael Fassbender è un altro attore generalmente molto amato dal pubblico e anche dalla critica. E’ divenuto celebre per le sue interpretazioni in Hunger e Shame di Steve McQueen, ed ha partecipato a grandi cult come 300, Bastardi senza gloria e la saga di X-Men. Il picco più alto fino ad ora lo ha raggiunto sfiorando la statuetta dell’Academy per ben due volte a distanza di due anni, prima con 12 anni schiavo e poi con Steve Jobs, affermandosi in quegli anni come cavallo su cui puntare ad Hollywood. Eppure nel 2017 ha fatto un passo falso non indifferente, per via della sua interpretazione in The Snowman del regista svedese Tomas Alfredson, reputato un vero e proprio fallimento dalla critica e passato piuttosto inosservato (forse per fortuna) agli occhi del grande pubblico.

Ci sono tanti altri casi di attori con la A maiuscola che sono stati stroncati dalla critica almeno una volta. Chi aggiungereste a questa selezione?

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