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Serie TV - Hall of Series » Film » Captain America: The Winter Soldier è ancora uno dei migliori film Marvel

Captain America: The Winter Soldier è ancora uno dei migliori film Marvel

Ne sono passati di anni da quando Steve Rogers assumeva i poteri di un Super Soldato durante gli anni della seconda guerra mondiale. Il magrolino ragazzo di Brooklyn fu da allora l’unica speranza dell’America contro Teschio Rosso, il temibile ufficiale di Hitler che voleva impadronirsi nel Tesseract, uno dei più grandi poteri che siano mai esistiti, per annientare il mondo. Proprio il Tesseract fu uno degli espedienti narrativi più utilizzati all’interno delle pellicole Marvel – il prezioso cubo blu che ha dato il via allo scontro tra i Chitauri e gli Avengers nel primo film dedicato ai vendicatori scelti da Nick Fury. Captain America fu proprio il primo vendicatore scelto da Fury per affrontare quella e tutte le successive guerre che avrebbero messo a repentaglio la storia dell’umanità, e anche uno dei personaggi più amati nella squadra dei vendicatori. 

Prima di Avengers Endgame e dopo Iron Man, Captain America: The Winter Soldier è uno dei migliori film dell’Universo Marvel

Da quel momento – dalla brillante presentazione di Captain America – la Marvel ha creato una delle saghe più prolifiche dell’intero panorama cinematografico e televisivo, producendo una gran quantità di film e serie tv molto apprezzati da pubblico e critica. L’apice di questo strabiliante successo riguarda Avengers Endgame, un film che ha chiuso in maniera esemplare una serie di dinamiche iniziate molti anni prima, e anche la terza pellicola che ha ottenuto il maggior incasso nella storia del cinema. E se Avengers EndGame è probabilmente l’ultimo grande film prodotto dall’MCU, Captain America: The Winter Soldier è il primo vero trampolino di lancio, dopo Iron Man, per gli eroi più forti della Terra e per il mondo creato da Kevin Faige. Il secondo film dedicato a Steve Rogers si presenta come un grossa storia di spionaggio mentre ci riporta con la mente agli action-spy movie degli anni 70-80, in quei mondi pieni di azioni e adrenalina. La figura di Captain America viene calata all’interno di un film ben scritto, molto fedele alla controparte cartacea e attento a equilibrare la parte piena d’azione con punte di sana ironia. (Quelle battute che la Marvel non ha saputo gestire al meglio con il passare degli anni)

Nel film, Captain America, Vedova Nera e Falcon uniscono le forze per sventare una cospirazione ai danni dello S.H.I.E.L.D. e affrontare il misterioso assassino noto come il Soldato d’Inverno. La pellicola tiene alta la tensione dello spettatore per buona parte delle due ore grazie ai numerosi colpi di scena e attraverso la presentazione di personaggi molto importanti per il resto della storia. Da Sam Wilson, passando per Armin Zola fino alla scoperta della verità intorno all’identità del Soldato D’Inverno, Captain America: The Winter Soldier mostra quanto sia importante saper dosare i momenti di coralità all’interno dei Blockbuster che parlano di supereroi, cosicché il pregio più grande della pellicola sta proprio nel tentativo di costruire una storia in cui la presentazione di più personaggi non interferisce con la buona riuscita della storia. In questo senso, tutti i personaggi secondari hanno almeno un momento per emergere e ognuno ha la sua funzione per portare avanti l’arco narrativo: Vedova Nera, ad esempio, assume i panni di una cooprotagonista brillante e accompagna Steve in tutti i momenti più importanti della pellicola, risultando quello che nella buona parte dei film viene chiamato “braccio destro”.

Il ritratto a luci e ombre di un eroe

captain america: the winter soldier
captain america: the winter soldier

Captain America: The Winter Soldier mette a nudo le fragilità del protagonista dopo gli scontri di New York contro i Chitauri, presentando uno Steve Rogers molto più umano che eroe, un Super lacerato dalla possibilità di scegliere: da che parte stare? All’inizio del film, come se fosse un muro da saltare, la sentinella della libertà americana deve affrontare le problematiche successive al suo adattamento alla società moderna dopo i settant’anni ibernato nel ghiaccio, mentre viene dichiarato nemico dello S.H.I.E.L.D e costretto a fuggire. Il personaggio interpretato da Chris Evans sembra un uomo qualsiasi alla ricerca della propria identità – un uomo pronto a tutto pur di salvaguardare i propri ideali all’interno di un mondo in frantumi. E di questo mondo in frantumi fa parte anche e soprattutto il suo amico di sempre, quel Bucky che ora assume i tratti del cattivo di turno. Il Soldato D’Inverno sembra non ricordare niente dei giorni passati insieme a Steve nei campi di addestramento americani, sembra cieco nei confronti di un amico con cui ha combattuto Teschio Rosso nella guerra contro l’Hydra. Proprio gli uomini dell’Hydra hanno fatto il lavaggio del cervello a Bucky, rendendolo loro schiavo e cinica macchina per i loro subdoli piani. Questa ambiguità tra antieroe e villain rende Bucky un ottimo personaggio, anch’egli un uomo divorato da debolezze e traumi.

Questo incontro/scontro tra Steve e Bucky è uno dei momenti più toccanti dell’MCU, un’escalation di emozioni che culmina con la battaglia sull’ultimo Helicarrier. The Winter Soldier funziona perché parla di realtà, armi spaziali che minacciano l’universo e paradossi degli uomini attraverso un racconto politico mascherato da film sui supereroi, un perfetto disegno su cosa è giusto e cosa è sbagliato. Più di ogni altra cosa un film che parla di amicizia e perdono. La complessità delle vicende narrate è calata in un contesto adatto a tutti e retta da una sceneggiatura ottimamente costruita e bilanciata, secondo un meccanismo per cui ogni cosa diviene coerente e credibile all’interno dello sviluppo storico della pellicola. 

La tinta più matura e i contorni del thriller richiamano, per certi versi, l’ultimo show arrivato in casa Marvel: Secret Invasion. Anche nella serie, così come nel film dedicato a Steve Rogers, c’è un protagonista (in questo caso Nick Fury) inseguito dal suo passato e massacrato dai suoi traumi. Ancora una volta, così come per Captain America, il problema della scelta diviene il nemico principale del protagonista: Fidarsi o meno degli Skrull? La Marvel sembra essere tornata finalmente a sfornare un prodotto di alto livello dopo le deludenti uscite degli ultimi anni e noi speriamo che questo sia il primo segnale di una piena rinascita. Abbiamo bisogno di più storie come Secret Invasion. Più storie come Captain America: The Winter Soldier.