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Perché dovreste recuperare Fellow Travelers

Fellow Travelers, in italiano Compagni di viaggio, è la nuova miniserie di Paramount+ (qui trovi 5 perle nascoste del catalogo), disponibile sulla piattaforma dal 28 ottobre 2023 (la trovi qui in streaming). Ben accolta dalla critica e dal pubblico, la serie sembra non aver avuto però la giusta risonanza, nonostante si tratti di una piccola opera d’arte. Un ottimo show, capace non solo di emozionare, ma anche di raccontare con attenzione uno specifico momento storico. Legando così un’epoca a storie personali e private. Protagonisti Jonathan Bailey e Matt Bomer, due uomini che non potrebbero essere più diversi e che vivono una tormentata storia d’amore nella Washington di McCarthy. Dagli anni ’50, la serie e la loro storia attraversa periodi di grande cambiamento, fino ai drammatici anni ’80 e alla diffusione dell’AIDS.

La serie è creata dallo sceneggiatore e regista Ron L. Nyswaner, che tra grande e piccolo schermo ha diretto film tra cui PhiladelphiaIl velo dipintoMy Policeman e alcuni episodi di serie tv come Ray Donovan e Homeland – Caccia alla spia. Basata sul romanzo, dal titolo omonimo, di Thomas Mallon, Fellow Travelers è una serie assolutamente da recuperare, con due magistrali interpretazioni. Caratterizzata da una grande cura dei dettagli: inquadra e fotografa un’epoca, fa riflettere, continua a sensibilizzare, entusiasma, appassiona e coinvolge dal primo minuto.

La trama di Fellow Travelers

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Fellow Travelers: scena con Tim Laughlin

I protagonisti della serie, Hawkins Fuller e Tim Laughlin, si incontrano per caso, mettendo in discussione tutto ciò che erano e sono stati. Iniziando una storia dove Hawkins dapprima esercita il proprio controllo e Tim si lascia comandare, entrambi sono ignari di come quegli appuntamenti casuali diventeranno qualcos’altro. Perché se Hawkins abbandona il suo ruolo di dominatore, dedito a nessun vero legame, deciso a tenere per sempre segreta la proprio omosessualità, Tim sembra inconsapevole di cosa rischia, alla ricerca di valori politici e sociali e di una sfera sentimentale e sessuale che possa accettare. 

Hawkins cerca di dimenticare Tim e si sposa con Lucy. Tim si arruola, viene arrestato, dichiarando il suo amore a Hawkins in una lettera che lui non leggerà mai. Le loro vite continuano a intrecciarsi, dagli anni ’50 agli anni ’90. La loro storia d’amore attraverserà momenti difficili, momenti di improvvisa e sfuggente felicità e spontaneità, ma anche momenti di puro terrore. E anche quando tutto sembrerà perduto e svanito, sarà l’AIDS a farli ritrovare, quella malattia che contrae Tim. Una notizia che porterà Hawkins a cercare il perdono di un uomo che si è sentito ingannato e abbandonato. Qualcuno che potrebbe non rivedere mai più.

Una moltitudine di temi interconnessi

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Fellow Travelers: scena con Hawkins Fuller

Oltre alle tematiche principali espresse Fellow Travelers è una serie ricca di sfumature e che tratta elementi come il disagio giovanile e il suicidio. Insieme a ovviamente l’accettazione di sé e degli altri, presentando personaggi imperfetti, sfaccettati, verso i quali l’empatia è assicurata, se non impossibile da non provare. È la spontaneità espressiva di Jonathan Bailey, che senza indugio, si cala nel ruolo di un giovanissimo pieno di entusiasmo, bisognoso di amare e di essere amato. Ma al tempo stesso travolto da una fede religiosa che condanna ciò che prova; una figura che vive quindi di continui contrasti. 

Bailey è tanto credibile nel suo attaccamento a volte morboso nei confronti di Fuller, quanto nella fede di un ragazzo cattolico con l’anima intaccata dai peccati più gravi. Diventando poi quell’uomo arrabbiato e deluso nei confronti di un Hawkins per il quale sente di aver lottato molto di più. Lo stesso spettatore troverà una sensorialità e un impeto emotivo diverso negli occhi di ghiaccio di Fuller. Personaggio al quale Matt Bomer regala un’altrettanta impeccabile interpretazione. Segretissimi i suoi incontri con altri uomini che deve disdegnare tra le mura dell’ufficio, dove è un modello esemplare. Un uomo affascinante e magnetico, moralista e serio, ma dotato di un buon cuore e un animo gentile. Colui che forse può chiudere un occhio se a farne le spese è qualcuno vicino a lui. Quando per esempio fa di tutto per aiutare il fratello della sua futura moglie, Lucy.

Star del piccolo schermo

Ciò che interessa a Fuller è mostrare la sua integrità incorruttibile. E mentre gli occhi di Bailey si perdono in quelli fissi e imperscrutabili di Bomer, in Hawkins c’è tutta la rigidezza di un uomo che, neanche per amore, può lasciarsi andare. Fellow Travelers è una love story carica di sensualità e di scene passionali, che non esula da sequenze cariche di erotismo, che si concentra sui corpi, sugli sguardi, su occhi che si riconoscono e che non riescono a sostenere l’uno lo sguardo dell’altro. Non è un caso che siano la star di White Collar e quella di Bridgerton ad alzare l’asticella di Fellow Travelers. Entrambi volti noti del piccolo schermo, entrambi bellissimi e capaci di creare un’alchimia che salta all’occhio fin da subito.

La storia d’amore tra Hawkins e Tim, o come Fuller lo chiama, Skyppy, è tanto torbida quanto sincera. È il controllo che uno esercita sull’altro. I decenni che passano senza vedersi. Le contraddizioni e le scelte che entrambi vivono e prendono. Se Fuller assiste Skyppy durante i suoi ultimi giorni tra casa e ospedale, Fuller è lo stesso che anni prima fa di tutto per allontanarlo da sé. Avevano progettato una vita parallela insieme, ma è stato poi lo stesso Fuller a far in modo che si separassero. Sapeva che non poteva lavorare a stretto contatto con l’uomo che amava, non negli anni ’50 di McCarthy.

E così decide di mentire, agli altri e a Tim. Il loro sogno romantico va in frantumi. Le rivelazioni e il racconto completo di una storia durata quarant’anni trovano compimento solo alla fine. E sono molti quelli elementi che ribaltano tutto ciò che sembrava consolidato.

La matrice storica di Fellow Travelers

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Fellow Travelers: scena con Hawkins Fuller

L’attenzione per i dettagli, dove spiccano minuziosità e studio dei costumi, della scenografia e del trucco, riprendono alla perfezione l’atmosfera anni ’50, tra terrore e caccia alle streghe. Dove per streghe si intendevano prima i comunisti, le spie russe infiltrate nel governo americano, poi gli omosessuali, uomini e donne definiti deviati e pervertiti. Tutti equamente e pericolosamente sovversivi e antiamericani, capaci di ledere uno stile di vita sano, fatto di tradizioni e moralmente giusto. Non esiste forse un’altra serie a tematica lgbtq+ che rende con la stessa accuratezza e la stessa carica di dramma il momento storico che si viveva.

I continui controlli agli impiegati del governo federale, tra denunce anonime, macchine della verità e indiscrezioni di amici, parenti, preti. E a volte gli stessi amanti, costretti a sacrificare l’altro per proteggere se stessi. C’è l’inizio del maccartismo, o per meglio dire la prima dichiarazione pubblica su come “pulire” la società da chi la stava contaminando e rovinando. C’è contemporaneamente lo sguardo freddo e (falsamente) soddisfatto di Matt Bomer, di un Hawkins Fuller che applaude, impassibile, sapendo che la sua vita e reputazione potrebbero ora essere in pericolo. E subito dopo vediamo Jonathan Bailey, Tim Laughlin, confessare i suoi peccati in un momento di sconforto, tormentato dalla profonda fede cattolica che lo fa sentire sbagliato e che lo porterà poi a controllare ogni desiderio. È per entrambi così l’inizio di una storia ancora più segreta, più nascosta e di rischi troppo alti.

Edonismo anni ’70 e la diffusione dell’AIDS

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Fellow Travelers: scena con Hawkins Fuller

Il maccartismo, con la sua sfrenata e brutale repressione, fa di Fellow Travelers anche un thriller politico, che lascia poi spazio alle proteste contro la guerra del Vietnam e le 500.000 persone che si radunarono a Washington per manifestare contro quel conflitto che ostacolava una pace che da quasi un secolo si tentava di mantenere. Tim e Hawkins vivono poi un momento di complicità differente nell’edonismo anni ’70. Una ritrovata libertà, anche se ancora trattenuta dagli avanzi di un’etica e un conformismo virtuoso che aveva mietuto vittime. Nella serie si trattano così anche temi come la vergogna, il senso di colpa, il panico e il rimorso. Con l’entrata negli anni ’80 e un allontanamento quasi definitivo tra Hawkins e Tim, l’AIDS inizia a diffondersi, aumentano i contagi, poi i decessi e l’epidemia viene come associata esclusivamente agli omosessuali.

È così che Tim e molti altri come lui vengono lasciati a loro stessi, considerati anche come soggetti di “serie B” come se “se la fossero andata a cercare”. La Storia americana in Fellow Travelers attraversa così un altro buio periodo di indifferenza e emarginazione. È in quel momento, negli ultimi giorni di vita di Tim, che lui e Hawkins si ritrovano e forse per la prima volta Tim vede in Hawkins quello che aveva sempre cercato: la sincerità, la scelta, la rinuncia a ciò che aveva per essere se stesso. La serie si conclude poi nel 1996, l’anno del Names Project AIDS Memorial Quint, noto in Italia come Coperta di nomi, che ebbe luogo proprio a Washington, con i 70.000 nomi delle vittime e dell’AIDS e una diversa presa di coscienza su cosa fosse quella malattia. 

La valenza narrativa delle figure secondarie

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Fellow Travelers: scena con Hawkins Fuller

Fellow Travelers, trattando più temi e concentrandosi su più personaggi, riesce a presentare e raccontare un cast di supporto completo e ben caratterizzato, che oltre a dare maggiore realismo alla storia, arricchisce il contesto narrativo e le vite dei due protagonisti. È il caso del personaggio di Lucy Smith, moglie di Fuller, interpretata da Allison Williams; di quello di Marcus Hooks, volto di Jelani Alladin e di Frankie Hines, interpretato da Noah J. Ricketts.  Gli occhi di Lucy sono prima pieni d’amore e ammirazione per Fuller, l’uomo della sua vita, che voleva sposare, che i suoi genitori apprezzavano e adoravano e che era anche economicamente e socialmente perfetto, legato a tutti i dogmi dell’apparenza.

Ma, come anche lei, nel tempo che passa, capisce che l’essere la donna di Fuller voleva dire anche vedere qualcosa di diverso negli sguardi che lui rivolgeva a quegli uomini con i quali entrambi entravano in contatto, a sentire nell’attrazione fisica nei suoi confronti qualcosa che non riusciva a spiegarsi. Lo sguardo di un’ottima Allison Williams diventa così celato di un’amara malinconia, e nei suoi occhi si legge una latente infelicità, Quella stessa che le fa accettare, non potendo fare altrimenti, la partenza di Fuller quando Tim potrebbe andarsene da un momento all’altro. 

Più storie d’amore in Fellow Travelers

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Fellow Travelers: scena con Lucy Fuller

Marcus e Frankie invece, la cui connessione è l’amicizia tra Fuller e Marcus in quei locali segreti e nascosti dove ognuno poteva essere se stesso, sono una coppia di omosessuali e neri. Marcus più riservato e spaventato, Frankie più disinibito e combattivo. Due figure che in quegli anni dovettero difendersi e affrontare anche le discriminazioni razziali. Una storia e una narrazione con un suo corso, con due personaggi ben caratterizzati. Tra Marcus e Frankie si leggono le incertezze, i dubbi, gli equivoci e le ambiguità che anche con loro, attraversano anni. Così l’opinione pubblica cambia e in alcuni Paesi l’impossibile diventa reale.

Ma soprattuto ciò che traspare, tanto nell’amore tra Hawkins e Tim, quando in quello tra Marcus e Frankie, è il dolore di non poterlo vivere. Di doversi nascondere o di dover, un giorno, sottoporsi a quegli atroci controlli. La chimica e la passione travolgente che nasce, cresce e si trasforma tra i personaggi si lega così indissolubilmente alla Storia, a quei momenti che non vengono mostrati allo spettatore, ma che vengono percepiti, sentiti, avvertiti nei ricordi, nei dialoghi e in quegli sguardi a metà, troppo abituati a nascondere ciò che provavano. E in questo continuo tempo che passa e amore che non svanisce, Hawkins e Tim rimarranno sempre compagni di viaggio.

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