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Ma ve lo ricordate il pilot di Dr. House?

Dr. House è il tipo di Serie Tv che o si ama o si odia. Non tutti apprezzano le Serie lunghe, costruite principalmente su trame verticali e che hanno una struttura ben precisa che si ripropone in ogni episodio. Potrebbe essere facile stancarsi, con queste premesse. Sappiamo tutti, però, che Dr.  House è molto di più di una Serie medica che ruota intorno al caso da risolvere. Dr. House è Gregory House, in tutti i sensi, e questo si capisce fin dal pilot Una prova per non morire (in originale Everybody Lies).

Ma cos’è un pilot e cosa deve avere perché funzioni?

Molti usano il termine pilot per definire il primo episodio di ogni Serie Tv. In realtà il pilot ha una funzione ben precisa e in alcuni casi precede il primo episodio vero e proprio. L’episodio pilota è il primissimo di una Serie Tv che di solito viene prodotto anticipatamente rispetto al resto degli episodi per essere mostrato a una rete televisiva che potenzialmente potrebbe acquistarla. Si tratta di una sorta di banco di prova del prodotto e proprio per questo il cast o alcuni elementi potrebbero differire poi dal pilot originario in caso di conferma della produzione della Serie.

Il pilot quindi deve essere accattivante e suggestivo. Deve essere così ben fatto da assicurare la vendita di una Serie Tv solo su questa base. Fondamentale è, inoltre, che il pilot contenga tutti gli elementi caratterizzanti della Serie e che dica tutto quello che su quel prodotto c’è da sapere. Un pilot deve dare informazioni necessarie a comprendere di cosa parla la Serie e se vale la pena vederla sviluppata per più episodi e addirittura per più stagioni.

Il pilot di Dr. House è l’esempio perfetto di come dovrebbe essere un primo episodio di qualsiasi Serie Tv.

Ma procediamo con ordine, perché vale davvero la pena ripassare passo dopo passo questa puntata. L’episodio si focalizza sul tentativo di House di diagnosticare una maestra d’asilo dopo il suo svenimento avvenuto in classe. Sin da subito vediamo che House, un moderno Sherlock Holmes, ritiene che il suo tempo sia prezioso e non vuole sprecarlo su un caso poco stimolante. Wilson, il suo migliore amico, lo convince a occuparsi della maestra affermando che sia sua cugina. In realtà questa è una menzogna, preziosissima per gli spettatori perché aiuta già a capire i meccanismi molto particolari dell’amicizia tra i due medici.

House, come tipico di tutti gli episodi, non riesce a indovinare subito la malattia della paziente e procede per tentativi.

Paradossalmente durante la diagnosi gli vengono messi i bastoni tra le ruote anche dal suo capo, la Cuddy, che gli impedisce di usare la macchina per le risonanze magnetiche. Ovviamente una ragione c’è. House non vuole adempiere ai suoi doveri di servizio della clinica ospedaliera e la povera Cuddy è costretta a ricattarlo. Grazie a una visita ambulatoriale, però, House ha un’illuminazione e cura la paziente facendola temporaneamente migliorare. Non tutti i mali vengono per nuocere!

Come accade poi in ogni altro episodio della Serie, la paziente peggiora improvvisamente mettendo in discussione la diagnosi di House e del suo team. Allora il diagnosta manda i suoi collaboratori a indagare, come dei veri detective che però aggirano le regole introducendosi nelle abitazioni altrui, per scoprire le cause della malattia della maestra. Dopo aver scoperto che la paziente ha mangiato maiale poco cotto, House conclude che è affetta da neurocisticercosi: la Taenia solium presente nella carne si è riprodotta nel suo corpo e le larve sono state assorbite nel flusso sanguigno fino ad arrivarle al cervello.

Ma non sempre con la diagnosi giusta arriva l’immediata risoluzione del problema. Dr. House non è incentrata solo sulle malattie ma è luogo di confronto continuo su problemi etici e morali.

La paziente, infatti, pur convinta di essere spacciata non vuole più essere una cavia del medico, per cui gli impedisce di curarla senza avere una prova tangibile della sua malattia. Mentre House cerca di persuadere la maestra, lei gli chiede il motivo della sua zoppia. Lui, continuando la sua opera di convincimento, cerca di usare la situazione a suo favore e le spiega che il suo problema alla gamba sarebbe potuto essere evitato con una diagnosi corretta. La donna rimane della sua opinione e afferma di voler morire con dignità. House non è d’accordo con lei:

Il nostro corpo va in rovina, a volte a novant’anni, a volte nasce difettoso, ma è il nostro destino, non c’è dignità in tutto questo. Non importa che uno veda, cammini, la morte è sempre orrenda, sempre. Si può vivere con dignità, ma non morire.

Alla fine, grazie a un’intuizione di Chase, uno dei suoi collaboratori, House riesce a mostrare alla donna l’infestazione di tenie presente nel suo corpo e a curarla definitivamente.

Tirando le somme di questo primo episodio di Dr. House si può affermare che il pilot è lo specchio perfetto di quello che sarà la Serie per i successivi otto anni.

In Una prova per morire troviamo già tutti gli elementi che con il tempo sono diventati tipici del medical drama che amiamo tanto. Tutte le caratteristiche che hanno reso Dr. House una Serie iconica sono ricavabili sin dal primissimo momento: il protagonista eccentrico e burbero, le impostazioni delle diagnosi come indagini tipiche del genere crime, il cinismo di House sia con i pazienti che con i colleghi, il rapporto controverso con la propria squadra e con gli amici. House però non è l’unico personaggio volitivo della Serie. La capacità di manipolazione di Wilson e Cuddy emerge con forza sin dai primi minuti, rendendo chiara la loro centralità nella vita del diagnosta. Appare chiara anche l’audacia di questa Serie che non ha paura di giocare con i sentimenti degli spettatori facendo black humour, scherzando sulla morte e deridendo la morale altrui.

In conclusione, Dr. House è una Serie onesta con i suoi spettatori sin dal primo momento proprio come il suo protagonista. È limpida e chiara; sembra dire: Io sono così, e sarò così per il resto dei miei episodi. Se ti piaccio bene, altrimenti fuori dalle scatole. E a noi, devo proprio dirlo, ci è piaciuta davvero tanto.

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