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10 curiosità su Doc, la fiction Rai più amata del momento

Piccolo gioiello della Rai, Doc – Nelle tue mani ha conquistato milioni di spettatori, intrattenendo gli italiani in questo critico 2020.

È forse il tempismo del suo rilascio in televisione una probabile causa del successo di questo show, ambientato proprio in quegli ospedali che tanto stanno occupando i nostri pensieri nell’ultimo periodo.
Ma se la clausura forzata e il fascino del camice hanno favorito la popolarità della fiction, mandata in onda proprio nei mesi più duri della pandemia, questi non sono certamente gli unici elementi a cui Doc – Nelle tue mani deve il suo successo.

La trama da cui la narrazione prende vita è semplice e intrigante. Al centro del racconto vi è Andrea Fanti, un brillante medico che, a seguito di un trauma cerebrale, dimentica gli ultimi dodici anni della sua vita. Puntata dopo puntata, seguiamo le difficoltà di quest’uomo che si ritrova a passare, per le sue condizioni di salute, dall’essere medico all’occupare il posto del paziente, in un mondo profondamente diverso da quello che ha lasciato prima del suo incidente.

La serie, diretta da Jan Maria Michelini e Ciro Visco, vede nel suo cast il talentoso Luca Argentero, nei panni del protagonista Andrea Fanti. Accanto a lui troviamo Matilde Gioli (Giulia Giordano), Gianmarco Saurino (Lorenzo Lazzarini), Sara Lazzaro (Agnese Tiberi), Simona Tabasco (Elisa Russo), Raffaele Esposito (Marco Sardoni), Pierpaolo Spollon (Riccardo Bonvegna), Alberto Boubakar Malanchino (Gabriel Kidane), Silvia Mazzieri (Alba Patrizi), Beatrice Grannò (Carolina Fanti), Elisa Di Eusanio (Teresa Maraldi), Luca Avagliano (Renato) e Giovanni Scifoni (Enrico Sandri).

Per conoscere ancora meglio il prodotto del momento della Rai, abbiamo deciso di raccogliere 10 curiosità su Doc – nelle tue mani.

1) La storia vera dietro la serie

Per sviluppare la trama da cui prende avvio Doc – nelle tue mani, i produttori hanno preso ispirazione dalla vera storia del primario Pierdante Piccioni.

In seguito a un incidente stradale, l’uomo ha subito una lesione alla corteccia cerebrale che lo ha portato a dimenticare gli ultimi 12 anni della sua vita.
Sulla sua storia Piccioni ha scritto tre libri: “Pronto soccorso – storie di un medico empatico“, “Colpevole di amnesia” e “Meno dodici“. Proprio questi libri sono stati usati per costruire la fiction, in cui la storia di Pierdante è raccontata tramite le vicende di Andrea, il medico interpretato da Luca Argentero.

2) Le differenze tra Doc – nelle tue mani e la vera storia di Piccioni

Doc - nelle tue mani

Tra la fiction Rai e la storia vera di Pierdante Piccioni, vi sono diverse differenze, frutto della libertà creativa dei produttori, che hanno più volte specificato come la trama sia solo liberamente ispirata alla realtà e più romanzata rispetto ai fatti realmente accaduti.

La prima differenza la si trova nell’incidente causa delle condizioni di salute del protagonista all’inizio dello show. A provocare il trauma cranico di Piccioni, fu un incidente d’auto avvenuto nella tangenziale di Pavia. Nella serie, invece, è stato scelto di creare una storia più articolata.
In Doc – Nelle tue mani, Andrea entra in coma a seguito di un colpo di pistola alla testa, sparatogli dal fratello di un paziente morto in ospedale a causa di un errore commesso da un collega del protagonista. Una soluzione molto più fantasiosa, che ricorda un altro famoso medical drama: ci riferiamo ovviamente a Grey’s Anatomy.

Ma questa non è l’unica differenza che troviamo. Nonostante le vicende di Piccioni si svolgano nel 2013, la fiction Rai ha deciso di ambientare la storia al giorno d’oggi. Questo ha portato, però, alla perdita della possibilità di evidenziare un dettaglio importante che ha caratterizzato la vicenda di Piccioni. Mentre, infatti, quest’ultimo al suo risveglio è convinto di trovarsi nel 2001 e, dunque, in un periodo tecnologicamente molto meno avanzato rispetto a quello in cui si ritroverà a vivere, questa stessa difficoltà si presenterà in maniera più ridotta per il protagonista di Doc. Il suo incidente avverrà nel 2020, mentre la sua memoria rimarrà ferma al 2008. Questa seconda decade del millennio, però, è caratterizzata da cambiamenti minori rispetto alla precedente.

Anche le vicende familiari dei due uomini sono diverse. Mentre al suo risveglio Piccioni ritroverà l’amore e il conforto della moglie, le condizioni familiari di Andrea Fanti si riveleranno molto più contorte. L’uomo, infatti, scoprirà di essersi separato dalla moglie e di aver intrapreso una relazione segreta con la collega Giulia Giordano (Matilde Gioli).

3) La colonna sonora

I brani musicali presenti in Doc – Nelle tue mani sono composti da Tony Brundo, con la supervisione del compositore catanese Paolo Buonvino.

La colonna sonora è prodotta da GoodLab Music, il laboratorio musicale creato da Buonvino nel 2013. A cantare i brani è Nico Bruno, un giovane cantante siciliano originario del piccolo paese di Santa Maria di Licodia, in provincia di Catania.

Nello show sono state introdotte tre canzoni del giovane: “I’ll find you in the dark” , “Changed at all” e “Need you right now”.

Questi tre brani sono frutto delle emozioni personali che sto vivendo in questi anni della mia vita cercando di immedesimarmi anche nel protagonista Andrea Fanti interpretato da Luca Argentero. La casa produttrice, sapendo come scrivo e come canto, ha chiesto anche questa volta la mia partecipazione per la realizzazione di queste colonne sonore. Sono felice che anche questa volta le mie canzoni con la mia voce sono state inserite all’interno di ogni episodio come sottofondo alle scene più toccanti o fondamentali dello sceneggiato televisivo. Realizzare delle canzoni per prodotti di così alto livello, per me, è una cosa veramente molto bella»

Ma non è la prima volta che il cantante lavora in televisione. Nico Bruno aveva già prestato la sua voce per la colonna sonora di una produzione Rai, precisamente nella seconda stagione di Non dirlo al mio capo.

4) Il rapporto sul set

Tra gli interpreti della fiction è nata una forte amicizia. A dichiararlo sono gli stessi attori, che in diverse interviste non hanno perso l’occasione di menzionare il rapporto che li unisce.

In un intervista per fanpage, Alberto Malanchino (interprete di Gabriel Kidane) ha dichiarato: “È stato estremamente piacevole lavorare con Luca, è un grande professionista ma non sono mancati momenti di leggerezza. Con Simona Tabasco la stessa cosa. Siamo diventati molto, molto amici. Ci sentiamo, commentiamo le puntate mandate in onda insieme, anche se a distanza. Si è creato un bel rapporto”.

L’attore ha anche raccontato alcuni retroscena dal set, descrivendoci un ambiente piacevole e divertente, in cui si riesce a lavorare con serietà ma anche con la giusta leggerezza.

Ci facevamo tantissimi scherzi. C’erano delle grandi foto nostre vestite da medici, che erano state incorniciate. Giocavamo sempre a scambiarcele, nasconderle, ad appenderle al contrario. Era diventato il nostro modo di iniziare la giornata. Una sorta di rito. Poi c’era chi rubava il cibo a Pierpaolo Spollon. Ricordo che per due giorni andò avanti a dire <<chi mi ha rubato la frutta secca?>>. Nessuno ha avuto il coraggio di confessare.

5) Il crossover tra Doc – Nelle tue mani e Don Matteo

Doc - Nelle tue mani

Per lanciare gli episodi della nuova fiction Rai sono stati chiamati anche Terence Hill e Nino Frassica.

Gli attori si sono incontrati con il cast di Doc – Nelle tue mani, realizzando un simpaticissimo crossover di pochi minuti. Il filmato si incentra sull’arrivo del Maresciallo Cecchini in ospedale, accompagnato da Don Matteo e Pippo. Ad accoglierli al loro arrivo c’è Andrea (Luca Argentero), che sarà chiamato a curare il Maresciallo da una presunta intossicazione da funghi.

Grazie al suo intuito, Fanti capirà che il malessere di Cecchini non è legato a un’intossicazione e lo curerà con della semplicissima acqua. Convinto di aver assunto un vero farmaco, l’uomo si sentirà subito meglio.

6) Le location delle riprese

Le riprese di Doc – nelle tue mani si sono svolte principalmente tra Roma e Milano, ma si sono estese anche a un piccolo paese vicino Roma.
Si tratta del comune di Formello, un borgo a una trentina di chilometri dalla capitale, in cui si trovano gli studi di Lux Vide. Proprio in questo luogo è stata creata la ricostruzione dell’ospedale in cui si svolgono i fatti narrati nella serie.

Ma il Policlinico, sfondo delle vicende di Doc, non è solo frutto di un’abile ricostruzione sul set. Molte scene, infatti, sono state girate in ospedali reali. Ci riferiamo, in particolare, agli spazi del Policlinico Universitario Campus Mio-Medico e All’università Campus Mio-Medico di Roma.

7) Il segreto di Pierpaolo Spollon

Indossare i panni di Riccardo Bonvegna non è stato facile per Pierpaolo Spollon. Il personaggio di Ric, infatti, ha perso una gamba in un incidente avuto da bambino e, per questo motivo, indossa una protesi.

Vedendo gli episodi, in molti si sono chiesti se anche Spollon avesse perso l’arto. Le numerose domande rivolte all’attore su come siano state girate le scene che lo coinvolgono, lo hanno portato a rivelare alcuni dettagli ai suoi fan.

In alcune scene abbiamo usato gli effetti speciali: sollevavo la gamba e appoggiavo il ginocchio sulla protesi restando in bilico. Poi in post-produzione cancellavano la gamba vera. Nelle scene di spalle, invece, hanno usato come controfigura il ragazzo con cui ho studiato il mio personaggio, che a 14 anni ha perso sul serio una gamba.

È così uscito fuori il segreto dietro alla perfezione delle scene che fanno emergere la disabilità di Riccardo. Accanto al sapiente uso degli effetti speciali, è stata la fondamentale presenza di una controfigura a permettere la realizzazione del personaggio.

Il ragazzo, inoltre, ha aiutato enormemente Spollon, permettendogli di capire meglio cosa si provi a vivere senza una gamba e regalando al personaggio di Riccardo un tocco di verità.

8) La preparazione del cast

Doc - Nelle tue mani

Prima di girare, gli attori di Doc – Nelle tue mani hanno fatto un lungo lavoro di preparazione.

Il regista Jan Michelini ha deciso che, per entrare pienamente nella parte, gli attori affiancassero per un po’ di tempo dei veri medici.

È un lavoro chiave in un progetto così. In un “medical” c’è bisogno che gli attori facciano un’esperienza reale in ospedale. Così li ho portati al Gemelli di Roma e ogni attore ha affiancato un dottore che somigliasse al personaggio che avrebbe interpretato. Anche i medici veri li ho scelti io.

Il cast si è così recato più volte in ospedale, per capire meglio cosa significhi lavorare in quell’ambiente. Gli attori hanno anche imparato a fare le punture sui manichini, hanno frequentato un corso di rianimazione e imparato a usare un defibrillatore, così da rendere gli episodi che li vedevano in azione più realistici. Gli è stato, addirittura, concesso di assistere a un piccolo intervento in sala operatoria. Il tutto si è svolto nella massima discrezione, mantenendosi in disparte ed evitando di farsi riconoscere dai pazienti.

9) Il successo di Doc – nelle tue mani

La fiction, andata in onda in Italia a partire da marzo e conclusasi nel novembre del 2020, ha raccolto un incredibile consenso tra i telespettatori, raggiungendo numeri da record. I suoi sedici episodi sono stati accolti con entusiasmo dal pubblico.

Secondo i dati, infatti, la fiction è la più vista in Italia dal 2007. A renderlo noto è la stessa Rai Fiction che ha reso pubblici alcuni dati.

L’ultima puntata, mandata in onda il 19 novembre 2020, ha superato gli 8,5 milioni di telespettatori e sfiorato il 31% di share con risultati eccezionali in particolare nel pubblico femminile. Rilevanti anche gli ascolti sulle fasce di pubblico ad alta scolarizzazione e tra i laureati.

10) L’amore di Luca Argentero per la serie

Luca Argentero, attore protagonista di Doc – nelle tue mani, ha più volte sottolineato il suo gradimento verso la serie in cui ha recitato.

Pare che la storia lo abbia affascinato particolarmente, tanto da permettergli di superare una delle sue più grandi difficoltà come attore: quella di rivedere le produzioni in cui recita.

Con Doc, Luca Argentero è riuscito, per la prima volta, a seguire in televisione una seria di cui è stato protagonista.

Faccio molto fatica a rivedermi, ma questa volta mi sono lasciato trasportare dalla storia. Mi sono guardato le puntate. Sono riuscito a farmi trasportare da qualcosa che ho fatto io.

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