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Cyberpunk: Edgerunners è arrivata dove il videogame ha fallito?

Forse non tutti sanno che dietro a Cyberpunk: Edgerunners, la miniserie anime che sta scalando le classifiche Netflix di 18 paesi, c’è la storia di una promessa infranta.

Tutto comincia quando CD Projekt Red, una piccola casa di software polacca, decide di produrre un videogioco per PC basato su una serie di romanzi fantasy di Andrzej Sapkowski. Il nome del gioco? The Witcher.
Rischiando persino il collasso finanziario pur di portare il titolo anche nel mondo delle console, con The Witcher 3: Wild Hunt, CD Projekt Red si aggiudica il premio “Gioco dell’anno” nel 2015.
Netflix, riconoscendo l’enorme potenziale narrativo e commerciale del gioco, decide di portare la storia nel suo catalogo dando vita a un franchising senza precedenti.
Questo incredibile successo dell’indipendente software house polacca si è tradotta per i fan in una tacita promessa di sorprendere ancora.

L’occasione non tarda ad arrivare quando la società annuncia il suo impegno in un nuovo progetto: Cyberpunk 2077, un videogame futuristico dal gameplay innovativo, basato sul gioco di ruolo carta e matita Cyberpunk 2020 ideato da Mike Pondsmith nel 1988.
L’opera videoludica segue tre possibili percorsi di gioco in cui V, il personaggio controllato dal giocatore, si troverà a rubare un biochip che dovrà inserire nel cyberwell della sua testa: da quel momento sarà perseguitato dal fantasma digitale di Johnny Silverhand, veterano e rockstar, morto nel 2023, interpretato da Keanu Reeves.
Ed è Keanu Reeves stesso ad annunciare la data d’uscita del videogame in occasione dell’E3 del 2019.

Prima ancora che il videogame sia in vendita, viene annunciata da Netflix l’uscita della miniserie spin-off

Il percorso verso un nuovo trionfo è tracciato. O così sembra.
Finalmente il 10 Dicembre 2020 il titolo viene lanciato sul mercato.
Purtroppo risulta subito chiaro che, specialmente per i giocatori di PS4 e XBox One, le aspettative sono state deluse a causa di numerosi bug e della scarsa fluidità grafica.
Cyberpunk 2077 in formato digitale viene addirittura rimosso dagli store Sony e CD Projekt Red si vede costretta a intraprendere un’onerosa campagna di rimborsi.

Cyberpunk: Edgerunners
Johnny Silverhand – Keanu Reeves (1024×675)

Due anni dopo Cyberpunk: Edgerunners ha il duro compito di redimere il videogame che avrebbe dovuto celebrare

Raccontando una storia completamente diversa, la miniserie conserva intatte le suggestive ambientazioni di Cyberpunk 2077 e le rivisita in uno stile anime accattivante.
Night City è una tela perfetta su cui delineare con luci al neon la storia di David Martinez, uno studente brillante di una scuola prestigiosa.
In un futuro distopico in cui tecnologie avanzate coesistono in perfetta disarmonia con una retrocessione dilagante, si crea un binomio sociale in cui o si è ricchi o non si può accedere ad istruzione e sanità ed è per questo Gloria, la madre del ragazzo, deve fare carte false pur di pagare la retta del figlio. Quando la donna perde la vita a seguito di un incidente la rabbia spinge l’impulsivo David a farsi installare il Sandevistan, un impianto high-tech militare in grado di garantirgli forza e velocità incredibili.
Notato per le sue abilità da Lucy, un’affascinante ladra, viene introdotto da quest’ultima al mondo dei Cyberpunk, vere e proprie gang di mercenari cibernetici al servizio del violento spionaggio tra le Corporation che dominano la città e ne fanno la loro arena.
David, che ormai ha perso tutto, trova così una nuova, seppur strana, famiglia.

Cyberpunk (1024×683)

Lo studio d’animazione giapponese Trigger tira fuori il meglio dal gioco in termini di world building optando per una palette cromatica d’impatto in grado di enfatizzare luci e ombre della distopica Night City.
L’estetica dei personaggi è curata nel dettaglio e costituisce in tutto e per tutto una prima caratterizzazione degli stessi inserendoli perfettamente nel contesto in cui vivono.
La colonna sonora del compositore Akira Yamaoka è magistrale, ritmi adrenalinici e melodie melanconiche sono incastrate alla perfezione e donano all’animazione un’ulteriore dimensione nell’alternarsi di scene di lotta cruenti e momenti di profonda riflessione.
I gamer possono dimenticare bug e scarsa fluidità grafica perché nella miniserie ogni combattimento è dinamismo puro e l’animazione scorre, diventa liquida, nella sua viaggio folle tra le vie di Night City.

Per quanto riguarda l’impianto narrativo potremmo dividere la miniserie in due blocchi

Nella prima parte Cyberpunk: Edgerunners conquista, i tuoi occhi si fanno avidi di dettagli e la trama si apre incuriosendoti attraverso un mondo tutto da scoprire.
Lucy, poi, è una scatola chiusa, affascinante come i segreti celati al suo interno, ed è la voglia di svelarli uno dei motori fondamentali che spinge verso una visione vorace.
Finiamo però con il restare in superficie, perché nella seconda metà della serie prende il sopravvento un susseguirsi di eventi che non danno il tempo ai personaggi di esprimere il loro potenziale. David risulta l’unico con un arco evolutivo completo ed equilibrato, mentre il resto della gang, a dispetto del loro look definito, rimane appena abbozzata. Anche Lucy, su cui era stato investito molto in termini di aspettative, trova un epilogo eccessivamente frettoloso.
Sembrerebbe, quindi, che il difetto di questo titolo sia da ricercare nel numero di episodi.
La formula sempre più usata della miniserie qua è limitante, la storia principale trova modo di confluire verso il suo compimento ma non si arricchisce anche se avrebbe potuto.
Cyberpunk: Edgerunners resta un titolo che merita di essere visto perché sa far emozionare al punto che anche questa sua corsa al finale finisce con il rafforzare le sensazioni contrastanti infuse da una conclusione spietata.

Ad ogni modo CD Projekt Red può dirsi soddisfatta della miniserie che ha riportato un milione di giocatori verso il videogame originale dando visibilità a due lanci importanti: una nuova espansione per il 2023 di Cyberpunk 2077 e il remake del primo gioco della saga di The Witcher.
A noi amanti delle serie TV non resta che pensare a questo ultimo titolo e aspettare la quarta stagione dopo il doloroso addio a Henry Cavill.