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Dizionario: Crossover

Il crossover (dall’inglese cross=attraversare + over=oltre) è un incrocio, una fusione tra due elementi provenienti da ambienti differenti. C’è quello sportivo, automobilistico, genetico e ovviamente c’è quello narrativo. All’interno del macrogenere fantastico esistono diverse variazioni del termine: c’è il crossover letterario, quello cinematografico e musicale; può avvenire nei videogiochi, nei fumetti, negli anime e, nel nostro caso, nelle serie tv. Per crossover seriale intendiamo uno o più episodi in cui uno o più personaggi saltano da una storia all’altra. In poche parole, il crossover avviene quando una serie ospita eccezionalmente un personaggio di un’altra serie tv, sia per qualche minuto oppure come parte di un arco multi-episodio che potrebbe continuare anche nell’altra serie. Non va confuso con il cameo e con lo spin-off: con il primo termine intendiamo una breve apparizione di un personaggio famoso che può interpretare se stesso oppure un personaggio creato ad hoc, anche se in alcuni casi è difficile capire a cosa stiamo assistendo, come l’apparizione di ALF in Mr. Robot. Con spin-off invece si intende una nuova serie che nasce dalla costola della serie principale nella quale il nuovo protagonista era un personaggio secondario, come nel caso di Mork & Mindy che è spin-off di Happy Days; Daria apparsa per la prima volta in Beavis and Butt-head; Better Call Saul che si sviluppa da Breaking Bad, oppure Xena che nasceva come spin-off della serie Hercules. Anche in questo caso però le categorie sono molto limitanti.

Ci sono diversi motivi che spingono le produzioni a realizzare un crossover.

Jessica Fletcher e Magnum, P.I. crossover

Prima di tutto c’è il divertimento nel vedere interagire tra di loro dei protagonisti appartenenti a diversi universi narrativi. L’altro, la motivazione originaria e anche il più facile da realizzare in termini di copyright, è quello che avviene tra i personaggi delle stesse produzioni televisive o di serie che vengono trasmesse dalla stessa rete, come è successo nel 1986 per uno dei crossover più bizzarri di sempre tra Jessica Fletcher e Magnum, P.I., entrambi trasmessi dal network CBS. In questo ultimo caso si tratta di una scelta compiuta per finalità di marketing: ospitare all’interno di una serie tv il protagonista di un altro show televisivo porta, quasi sempre, degli ottimi risultati in termini di ascolti e notorietà perché permette di fondere due audience diverse.

I primi crossover

South Park

Se volessimo risalire alle origini potremmo addirittura parlare di crossover nella mitologia, nell’epica e perfino nei cicli narrativi medievali mentre nei fumetti e nel cinema l’incrocio narrativo è una consuetudine abbastanza diffusa. Possiamo parlare sia di crossover ufficiali che di crossover non ufficiali, cioè quelli non autorizzati da chi detiene i diritti d’autore e che nascono ad esempio su iniziativa dei fan. Ci sono casi, come avviene di frequente in South Park o in Family Guy, in cui vengono scomodati personaggi di altri franchise, come Topolino, per finalità satiriche e polemiche, quindi non si può parlare di crossover. Nei fumetti l’idea di un universo condiviso è una caratteristica distintiva già a partire dagli anni ’60, pensiamo ad esempio all’universo Marvel in cui tutti i protagonisti vivono simultaneamente nello stesso mondo e s’incontrano nel corso delle loro avventure. Oppure la Disney, la quale nel corso della sua lunga storia ha fatto incontrare tra loro moltissimi dei suoi personaggi.

I love Lucy primo crossover

Nel mondo delle serie, tra i primi esperimenti televisivi troviamo quelli di I Love Lucy, una sitcom statunitense degli anni ’50 molto celebre negli USA, ma sconosciuta in Italia. Tra gli episodi più noti, e spudoratamente promozionali, c’è l’apparizione di Superman, interpretato dall’attore George Reeves. Siamo nell’episodio 06×13, Lucy and Superman, del 1957 quando la protagonista Lucy, in competizione con un’amica, incarica suo marito di sfruttare i suoi contatti a Hollywood per convincere Superman (o meglio l’attore che lo interpreta) a venire alla festa di loro figlio. L’attore/supereroe non può partecipare, quindi la madre decide di indossare il suo costume ed entrare dalla finestra del terzo piano per non deludere il festeggiato. Purtroppo però resta chiusa fuori per errore e la donna responsabile dell’equivoco è nientemeno che l’attrice Madge Blake che nel 1966 interpreterà la zia Harriet nella serie Batman.

Nel corso degli anni ’60 gli incroci narrativi accadevano di continuo, come Buddy Sorrell di The Dick Van Dyke Show che sconfinava spesso in The Danny Thomas Show oppure nel 1963 in The Eleventh Hour con il crossover con Il dottor Kildare. Ricordiamo anche lo strano incontro tra Batman e il Calabrone Verde, dove figura anche uno sconosciuto Bruce Lee nei panni di Kato. Tra gli anni ’80 e inizi degli anni ’90 abbiamo visto diversi crossover soprattutto nelle comedy, come A cuore aperto e Cin Cin, The Jeffersons con Willy, il principe di Bel-Air oppure ne Il mio amico Arnold e altre sitcom dove sono apparsi spesso personaggi di altre storie.

I crossover più noti

The Flash e Arrow

É nei ’90 che il crossover diventa un’abitudine seriale frequente che negli anni verrà perfezionata a tal punto da diventare un espediente narrativo legato sempre più a finalità creative che commerciali, aprendo recentemente delle strade innovative e surreali. Iconico il crossover tra E.R. e Friends. Interessante anche quanto è accaduto al personaggio di Ursula Pamela Buffay, nota soprattutto per essere la gemella di Phoebe Buffay. Ursula nasce come la cameriera stravagante in Mad About You, ma lavorando a New York, quando l’attrice Lisa Kudrow viene ingaggiata per Friends, i produttori decidono di far saltare il suo personaggio nella nuova sitcom come sorella della protagonista da lei interpretata.

Ursula Pamela Buffay

Il crossover è spesso un evento standard legato a operazioni commerciali.

Nella maggioranza dei casi è un espediente che avviene in contesti plausibili per aumentare la conoscenza dei prodotti di punta della stessa casa di produzione o della stessa rete, come ad esempio tra serie spin-off oppure tra quelle dello stesso universo narrativo. Questo non significa però che il risultato non sia godibile, tutt’altro, ci sono degli esempi emblematici che hanno soddisfatto la curiosità dei fan sfociando in nuovi lidi narrativi, creando intrecci interessanti e permettendo ai personaggi di evolversi. Troviamo quindi quelli tra Buffy e Angel. Quest’ultima nasce come spin-off di Buffy, poi però corre su binari paralleli che si intrecciano più volte con la serie madre con degli artifici sorprendenti, ad esempio la protagonista interpretata da Sarah Michelle Gellar che riceve una telefonata fantasma che poi vedremo rispondere nella serie Angel e così via.

Anche CSI è un altro caso in cui i suoi spin-off si sono affermati prima come serie indipendenti per poi inaugurare un ciclo continuo di intrecci tra personaggi storici, oppure il crossover/revival tra JAG – Avvocati in divisa e il suo spin-off NCIS – Unità anticrimine. Nell’universo Shondaland, le protagoniste di Scandal e How to Get Away with Murder si sono incontrate in un doppio episodio speciale che ha regalato ai fan un momento indimenticabile di televisione. C’è il crossover in occasione di Halloween fra Sleepy Hollow e Bones. Per i più nostalgici, ricordiamo Che vita al Grand Hotel: Hannah Montana, la raccolta di tre episodi crossover delle serie televisive Disney intitolate Raven, Zack e Cody al Grand Hotel e Hannah Montana trasmesso per la prima volta nel 2006. Il crossover può nascere anche per volontà dello showrunner, come il caso di The Practice di ABC che nel 1998 incontra Ally McBeal della Fox, entrambi ideati da David E. Kelley.

John Munch

Il personaggio del detective John Munch di Homicide è apparso in ben 10 serie diverse, ricordiamo l’episodio molto curioso di X-Files, quello di Law & Order oppure in The Wire, Arrested Development e 30 Rock. Negli anni 2000 l’esempio più articolato è sicuramente quello dellArrowverse, l’universo condiviso dei supereroi firmati DC Comics iniziato quando nel 2014 The Flash compare in Arrow, crossover che ha inaugurato il media franchise dove troviamo anche Batwoman e Legends of Tomorrow. In generale, per il mondo dei fumetti sarebbe più appropriato parlare di Team-up, in quanto i supereroi si uniscono per fare gioco di squadra e combattere spesso un nemico comune, come avviene anche nelle versioni seriali della Marvel prodotte da Netflix oppure gli originali di Disney+. In quasi tutti i casi si tratta di un sapiente compromesso tra intenti promozionali e divertimento puro per lo spettatore, come quello che ha visto il detective Jake Peralta di Brooklyn Nine-Nine saltare su un’auto guidata da Jessica Day di New Girl.

I crossover più all’avanguardia

Alf e Mr. Robot

Capita che alcuni crossover non vengano affatto motivati e diventino un occasione per creare qualcosa di assurdo, uno spettacolo dove la fantasia viene lasciata correre senza cercare troppe spiegazioni. Ad esempio, in quello avvenuto tra I Simpson e Futurama la relazione tra i due universi immaginari è volutamente confusa mentre in alcuni casi il crossover diventa il pretesto narrativo per creare un’esperienza surreale unica che non rientra in nessuna categoria specifica, un momento che si pone a metà tra il cameo, il crossover e la poesia. Parliamo dell’apparizione di ALF (che ha fatto capolino anche in Gilligan’s Island) nell’episodio 02×06 di Mr. Robot, nel quale Elliot si ritrova dentro una sitcom anni ’90.

CSI crossover Mythbusters

Altri esempi estremi e giudicati all’avanguardia sono senza dubbio X-Cops, l’episodio in stile reality show in cui Mulder e Scully di X-Files ospitano il programma televisivo Cops. In CSI sono apparsi i Mythbusters e tra le serie animate i crossover più geniali sono sicuramente quello di Archer e Bob’s Burgers, Family Guy e I Simpson, e addirittura le serie live action si sono fuse con i cartoni, come I Griffin e Bones, X-Files e I Simpson. Decisamene sui generis è quello avvenuto tra i team di scrittura di CSI e di Due uomini e mezzo (detto appunto “script-crossover”) che si sono scambiati le serie scrivendo l’uno l’episodio dell’altro per un effetto cringe decisamente particolare.

Insomma, dagli anni ’50 a oggi da semplice espediente pubblicitario il crossover si è evoluto diventando non solo il regno dove tutto è possibile, ma anche uno strumento narrativo potente capace di arricchire la serie e dare un valore aggiunto alla storia per soddisfare sia l’estro creativo degli sceneggiatori che la curiosità dei fan.

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