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Probabilmente, tutti ci sentiamo un po’ degli psicologi. Indagare la mente umana è qualcosa di affascinante. Ma sareste capaci e disposti a scendere nei meandri di una mente criminale? È questo il complicato lavoro dei profiler di Criminal Minds. Criminal Minds è una avvincente serie televisiva statunitense di genere poliziesco. Formata da quindici stagioni e ideata da Jeff Davis, è stata trasmessa dal 2005 al 2020, dal network CBS e dal 2022 sulla piattaforma streaming Paramount+.
La serie segue le indagini condotte da un gruppo di criminologi dell’FBI. La sua realizzazione ha visto la collaborazione di un ex agente dell’agenzia, che ha permesso agli sceneggiatori di attingere al ricco archivio compilato in 35 anni dai profiler statunitensi. Questo è uno degli elementi più chiari all’interno della narrazione, infatti, ciò che è ancora più spaventoso dei soggetti ignoti di Criminal Minds è che molti sono basati su serial killer realmente esistiti.
Scopriamo insieme 7 episodi di Criminal Minds che si rifanno a fatti realmente accaduti.
1. 1×08 – “Assassino nato”

L’episodio otto della prima stagione di Criminal Minds, intitolato “Natural Born Killer”, è andato in onda il 16 novembre 2005. In questo episodio, la Behavioral Analysis Unit (BAU) dell’FBI indaga su una serie di omicidi apparentemente legati alla criminalità organizzata, ma che si rivelano essere opera di un serial killer solitario.
A Baltimora, due uomini lasciano un bar e un poliziotto riconosce uno di loro, Jim Baker. La BAU investiga sugli omicidi di William e Helen Dimarco, trovati smembrati nell’abitazione di Jim. Inizialmente, si sospetta che Jim sia coinvolto, ma si scopre che è un agente sotto copertura infiltrato nella criminalità organizzata. Le indagini portano a Michael Russo, un boss mafioso, e al suo sicario, Vincent Perrotta. Si scopre che Perrotta è un serial killer metodico e sadico, noto per torturare le sue vittime con i ratti. Dopo una serie di indagini, la BAU localizza Perrotta e lo cattura, salvando Jim Baker.
Il caso è ispirato alla storia di Richard Kuklinski. Soprannominato “The Iceman”, è stato un famigerato sicario della mafia statunitense e uno dei serial killer più noti del XX secolo. Nato nel 1935 nel New Jersey, è cresciuto in una famiglia violenta. Ha mostrato tendenze psicopatiche fin dall’infanzia, compiendo atti crudeli contro animali e persone. La sua attività criminale è iniziata con piccoli reati, per poi essere coinvolto con organizzazioni mafiose, in particolare con la famiglia criminale DeCavalcante e Gambino. Era noto per uccidere su commissione, ma anche per vendette personali e piacere. Kuklinski ha confessato oltre 100 omicidi, ma gli investigatori ne hanno confermati con certezza circa 5–6. Arrestato nel 1986 dopo un’operazione sotto copertura, è stato condannato all’ergastolo ed è morto in prigione nel 2006, all’età di 70 anni.
2. 1×14 – “Cavalcando il fulmine“

L’episodio quattordici della prima stagione di Criminal Minds, intitolato “Riding the Lightning”, è andato in onda il 25 gennaio 2006. In questo episodio, la BAU dell’FBI interviene nel braccio della morte della Florida per intervistare una coppia di serial killer condannati a morte, Jacob e Sarah Jean Dawes.
Mentre Jacob è un uomo arrogante e manipolatore, Sarah Jean appare remissiva e si dichiara colpevole di tutti i crimini, inclusa l’uccisione di loro figlio Riley. Tuttavia, Gideon sospetta che Sarah Jean possa essere innocente riguardo al figlio. Durante le indagini, emerge che Sarah Jean aveva dato Riley in adozione a una coppia di amici prima di essere arrestata, e che Jacob l’aveva costretta a dichiarare il falso riguardo alla sua morte. Alla fine, Sarah Jean accetta la sua esecuzione per proteggere suo figlio dalla verità sul suo passato.
L’episodio è ispirato al caso di Fred e Rosemary West, una delle coppie di serial killer più agghiaccianti nella storia del Regno Unito. La coppia ha commesso numerosi omicidi tra gli anni ’60 e ’80. Sono responsabili della tortura, abuso sessuale e omicidio di almeno 12 giovani donne e ragazze. Alcune delle vittime erano estranee attirate con false promesse di lavoro o ospitalità, altre erano membri della loro stessa famiglia, incluse le figlie. Fred aveva ucciso la sua prima moglie e la loro figlia. Nel 1994, un’indagine sulla scomparsa della figlia dei West portò alla perquisizione della casa. La polizia scoprì resti umani sepolti sotto il pavimento e nel giardino, per un totale di almeno 12 vittime. Fred West si suicidò in prigione nel 1995, prima di essere processato. Rosemary West fu processata e condannata all’ergastolo per 10 omicidi. È tuttora in carcere senza possibilità di libertà condizionale.






