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Buffy e Halloween: le maschere che indossiamo

Ci sono solo tre episodi di Halloween in Buffy di cui due sono veramente a tema (e su questi ci concentreremo). Una cosa comprensibile dato che mostri, vampiri e demoni sono il pane quotidiano di questa serie tv. Aggiungiamoci poi che le creature della notte detestano il 31 ottobre poiché la considerano una festa troppo commerciale. Piuttosto ironico, no? E infatti il nemico del primo episodio a tema Halloween in Buffy è umano. Quell’Ethan Rayne, ex amico demoniaco di Giles, che apre un negozio i cui costumi trasformano le persone nel personaggio da cui si travestono.

È una premessa semplice ma usata perfettamente per esplorare l’identità dei protagonisti. Per vedere le maschere che indossano. E sono interessanti le scelte che fanno Buffy, Xander e Willow perché rispecchiano la percezione che hanno di loro stessi.

La Cacciatrice si traveste da nobildonna del Settecento, un costume estremamente femminile proprio perché lei non si sente affatto così. Non ha tempo per pensare al trucco o ai vestiti. Non ha tempo per essere una ragazza della sua età. La sua vita ruota intorno al combattimento, all’essere forte, alla caccia. Presentarsi all’appuntamento con Angel ricoperta di paglia e sporcizia non l’aiuta. Sente che Angel non è attratto da lei proprio perché non è abbastanza donna. Vestendosi da dama vuole impressionarlo. E quando diventa effettivamente così assistiamo a un capovolgimento di 180 gradi di Buffy. È debole, insicura, impaurita, spaventata. Sviene, rischia pure di morire. Ma quell’esperienza le serve a capire che:

È bello essere me.

Buffy

All’opposto di Buffy, Xander pensa di essere poco mascolino. In un perfetto parallelo tra i due.

Essere salvato dalla Cacciatrice dal pestaggio di Larry lo fa sentire meno uomo. Quell’insicurezza se la porta dietro per molto tempo ma mai come in questo momento viene mostrata in maniera così evidente. Reagisce vestendosi da soldato. D’altronde, cosa c’è di più virile di un uomo in divisa? E quando si trasforma in un militare mostra effettivamente di esserlo: salva Buffy dal pirata Larry, protegge Cordelia, mantiene le persone al sicuro. Se solo riuscisse a superare i suoi dubbi sarebbe capace di grandi cose. Basterebbe che credesse un po’ di più in sé.

Anche Willow dovrebbe farlo.

Halloween sarebbe l’occasione per sbocciare, ma la sua autostima è così bassa che non ci riesce. Come abbiamo appreso nella prima stagione, non ama l’attenzione. Se fosse uscita come Buffy voleva, ne avrebbe attirate tante. Così decide di coprire il suo sexy vestito con un lenzuolo da fantasma. Ovviamente, per la magia di Ethan, diviene proprio quello. Ma c’è di più: dato che gli altri si sono dimenticati chi sono, deve fare la leader. Ed è dannatamente brava. Le dà quell’autostima tale che capisce di non voler più essere invisibile e il coraggio di non rimettersi il lenzuolo. Perché lei non vuole più essere un fantasma. E finalmente viene notata.

Al contrario degli Scoobies – e in un certo senso anche di Giles che sta negoziando tra la sua nuova e vecchia identità – Cordelia non viene colpita dall’incantesimo. Ok, ha comprato il vestito in un altro negozio. Ma pensandoci attentamente, Cordelia non ha problemi di autostima o di identità. Anzi, non li ha mai avuti. Lei è quello che è ed è così per tutta la serie.

Anche nel secondo episodio di Halloween di Buffy i protagonisti sono messi a nudo, stavolta a partire dalle loro paure più profonde.

Paure e insicurezze che sono rispecchiate dai loro indumenti. Troviamo una Buffy vestita da Cappuccetto Rosso: un costume che richiama l’innocenza, la sua famiglia prima del divorzio, la sua vita prima di diventare una Cacciatrice, quando non aveva il mondo sulle spalle, quando non aveva il cuore spezzato. È ciò che vorrebbe essere: felice, spensierata, fiduciosa, circondata da amore e amici. Perché essere sola è la sua paura più grande. Purtroppo è un qualcosa con cui dovrà convivere per sempre essendo la Cacciatrice. Conciliare la Buffy persona comune e la Buffy ammazzavampiri non è facile. È una battaglia costante dove non può essere entrambe le cose, né completamente l’una o l’altra

James Bond è la maniera con cui Xander dice a tutti di non essere una nullità, di non essere un fallito. Vedere i suoi amici andare avanti con le loro esistenze, mentre lui è ancora chiuso nel seminterrato dei suoi, lo fa sentire solo e invisibile. Una paura che diviene reale nella casa stregata.

Willow (qui il suo bellissimo rapporto con Xander) e Oz temono la stessa cosa: perdere il controllo rispettivamente della propria magia e del proprio lupo interiore. Se non riescono a mantenerlo, potrebbero far male alle persone che amano. Vestirsi da Giovanna D’Arco e da Dio è un modo per rassicurarsi, sentirsi vicini. Per mantenere la calma e i nervi saldi. Ma non basta. Oz è costretto a lasciare sola Willow quando si trasforma in lupo, alimentando una delle paure della ragazza. Una Willow che non riesce a usare i suoi poteri nella casa infestata perché quella paura di fallire e di non essere abbastanza non l’hanno abbandonata nemmeno al college.

Buffy

Un po’ come successe a Cordelia, Anya e Giles non sono soggetti agli effetti della casa stregata, eppure vediamo le loro paure.

Anya sta cercando di capire chi è da umana. Sta imparando a essere un ex demone tanto quanto Giles sta imparando a essere un ex bibliotecario. Le loro paure sono simili a quelle degli altri: essere soli, non controllarsi, non essere importanti. Se la paura di Anya di perdere Xander non si concretizza, Giles invece sta vivendo la sua. È disoccupato, solo e annoiato. La gioia compare sul suo volto quando si rende conto che è in corso qualcosa di sovrannaturale. Perché spezza la monotonia. Perché si sente di nuovo necessario.

Giles dimostra che quelle paure adolescenziali non scompaiono quando cresciamo, che la negoziazione dell’identità non è finita da adulti.

In fin dei conti ad Halloween in Buffy (qui 5 elementi chiave che l’hanno resa iconica) non succede niente di diverso rispetto ad altri giorni. Si indossano costumi, si sceglie chi siamo in tanti piccoli e grandi modi, provando attività e interessi proprio come proviamo maschere e costumi per trasformarci in qualcos’altro. Affrontiamo la paura, vedendola per quella che è: un piccolo demone alto solo tre pollici. Perché la paura è molto più grande di come appare, sta a noi affrontarla per ridurla a un nonnulla. Esattamente come fanno gli Scoobies.

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