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Charles Boyle: quando l’amore è il sogno di un bambino. E l’amicizia una missione di vita

Brooklyn Nine-Nine è quella perla che, una volta scoperta, ti porta a chiederti come tu abbia fatto a vivere senza. Nonostante il format della comedy targata prima Fox e adesso NBC – che vedrà presto approdare sullo schermo la sua ottava e ultima stagionerimanga bene o male lo stesso nel corso di tutti gli episodi, stancarsi dei personaggi che gravitano attorno al novantanovesimo distretto e alle loro (dis)avventure è pressoché impossibile.

Uno dei punti di forza della serie sono proprio i membri che compongono la squadra: il robotico capitano Holt, la granitica detective Diaz, l’eternamente sopra le righe Gina Linetti, il sergente Jeffords con la sua passione per lo yogurt, i nullafacenti detective Scully e Hitchcock, la puntigliosa detective (e poi sergente) Santiago e i suoi battibecchi con l’eternamente bambino Jake Peralta. E ultimo, ma non per importanza, Charles Boyle (interpretato da Joe Lo Truglio)

Boyle è il personaggio più forte di Brooklyn Nine-Nine.

brooklyn nine-nine

La sfera emotiva del detective, infatti, non conosce mezze misure ed è in grado di viaggiare solo a velocità supersoniche, una caratteristica che lo porta spesso all’eccesso, anche se è un eccesso che abbiamo imparato ad amare. Migliore amico di Jake Peralta, Boyle farebbe di tutto per lui, che è evidente rappresenti un modello oltre che un semplice amico: in più di un’occasione Charles dimostra di essere disposto a mettere Jake al primo posto, anche a discapito dei propri interessi (c’è chi si è commosso quando Boyle chiama il tenente Peanut Butter per far arrivare Peralta al distretto in tempo per la nascita di suo figlio e chi mente).

Nonostante la sua gelosia incontenibile (il cui picco più alto è stato toccato quando Boyle s’ingelosisce dell’ex compagno di cella di Peralta) e le sue stranezze, Boyle è l’amico che tutti vorremmo. Per quanto il rapporto con Peralta sia caratterizzato da gag, canzoncine e nomignoli divertenti, nel corso delle stagioni di Brooklyn Nine-Nine apprendiamo quando la loro amicizia sia profonda: è Charles che fa capire a Jake di essere innamorato di Amy ed è Jake ad aiutare Charles quando ha paura di deludere Nikolaj. Tra un siparietto comico e l’altro, quella tra Boyle e Peralta è un’amicizia autentica, fatta di molti momenti di comprensione e aiuto reciproco, come dimostra anche l’incredibile – seppur troppo elaborato – addio al nubilato organizzato da Boyle.

Anche in amore, Charles Boyle non scherza affatto quando si tratta di fare (e sentire) le cose in grande.

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C’è un’espressione che Jake utilizza quando Boyle si fa coinvolgere troppo in troppo poco tempo da una donna: full Boyle. Andare “full Boyle” vuol dire perdere la testa in un secondo, lanciandosi in grandiosi e romantici piani di conquista che, spesso, fanno impaurire la controparte, non ancora abbastanza coinvolta nella relazione per apprezzarli. Nelle sette stagioni di Brooklyn Nine-Nine, però, Charles ha la fortuna di incontrare due donne che vanno “full Boyle” insieme a lui: Vivian prima e Genevieve poi.

Le relazioni con entrambe le donne sono incredibilmente sopra le righe, fatte di esperienze culinarie, bizzarre fantasie sessuali – che il detective spesso condivide coi suoi colleghi – e strani rituali che spesso mettono a disagio gli altri personaggi, ma nei quali Boyle e le sue compagne sguazzano con agio. Molto interessante, in realtà, è anche la fugace liaison con Gina: anche se si tratta di una relazione di poco conto, Charles dimostra ancora una volta quanto sia una brava persona, rispettando la volontà di Gina e non raccontando a nessuno della loro frequentazione, che sarà poi la base per la nascita di una solida amicizia.

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Anche nel rapporto con il figlio Nikolaj, Boyle dà il mille per mille. Guidato dall’emozione per essere riuscito a realizzare il sogno di avere un bambino e toccato dal triste passato di Nikolaj, l’uomo fa di tutto per essere un padre esemplare e fa quella che potremmo definire una boylata quando gli promette un Capitan Latvia per Natale. Anche se il piano poi fallisce Nikolaj è comunque felice di avere un papà che gli vuole bene, ma lanciarsi in progetti troppo grandi e spesso irrealizzabili è una cosa incredibilmente da Boyle che, spinto dal desiderio di dare il massimo, spesso non pensa alle conseguenze.

Charles Boyle è, in un certo, senso un sognatore.

Vive l’amore in un eterno circolo di colpi di fulmine che ci ricordano a tratti Ted Mosby, accecato da un sentimento che si consuma quasi come in un film (anche se molto spesso, però, il film lo sta guardando solo lui). Il romanticismo di Boyle risulta facilmente stucchevole agli occhi dello spettatore, ciononostante finiamo per tifare per lui e ci ritroviamo felici di scoprire che Genevieve è pane per i suoi denti, perché il detective sogna un amore in grande fatto di stanze piene di mazzi di fiori e se lo merita.

Boyle sogna anche eterne amicizie segnate da patti di sangue fatti tra i cespugli del giardino, con le mani sporche di terra e la promessa che non ci sarà mai un altro amico al posto tuo. Un’amicizia che sfocia spesso nella gelosia e che sfiora l’ossessione, ma che nasconde il terrore di perdere l’amico di sempre. Charles è spesso invadente, esagerato e inopportuno, ma sappiamo tutti che per Jake Peralta si prenderebbe ben più di una semplice pallottola.

Nonostante la sua eccentricità e il suo dare sempre troppo in ogni cosa – anche nelle banalità, come i costumi di Halloween – è impossibile non affezionarsi a Charles Boyle. Probabilmente in pochi si rispecchieranno nel suo modo di vivere le emozioni e, altrettanto probabilmente, qualcuno potrebbe averlo trovato a tratti fastidioso, ma Boyle vive un sogno fatto di amori infuocati e amicizie indissolubili e, stranezza dopo stranezza, ci porta a scoprirlo e a sperare che ottenga ciò che vuole, perché sotto all’innamorato pazzo e all’amico invadente si nasconde un uomo dal cuore d’oro, che vuole solo essere amato a mille all’ora.

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