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25 considerazioni semiserie sulla quarta stagione di Boris

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su Boris 4

Dopo aver fatto le pagelle (Le Pagelle molto italiane di una serie so not italian) e sviscerato la nuova stagione (disponibile su Disney+) con gli immancabili approfondimenti del caso (Segui la musica, Boris), era rimasto ancora qualche appunto sparso da raggruppare. Taccuino alla mano, abbiamo raccolto le idee in una lista rapidissima, dimessa e indolore con 25 considerazioncine semiserie su Boris 4. A dire il vero, l’attesissimo ritorno della quarta fatica di Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo (con il contributo metafisico di Mattia Torre) e con Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti e la solita troupe ce lo aspettavamo più movimentato. Se ne parla, ma troppo poco. Spesso con ammirata devozione. La maggioranza è rimasta commossa, e per questo si limita solo a esprimere la propria soddisfazione, mentre qualcun altro, senza alzare troppo la voce, afferma di essere rimasto deluso dalla mancanza di corrosività. Qualcun altro loda solo l’omaggio a Mattia Torre mentre altri sottolineano la capacità di graffiare il presente, dominato da algoritmi e presunti diktat creativi. Eppure nessuno schiamazzo, presa in giro, cicaleccio, dibattito né critica (troppo) negativa.

Sarà che davanti a quello che ormai è un cult, un faro in un mare di mediocrità molto italiana, abbiamo paura di sbottonarci troppo la lingua? Sarà che abbiamo maturato un rispetto quasi religioso tanto che non ce la sentiamo di dire qualcosa di irriverente né lievemente negativo su Boris 4? Perché diciamolo, ormai è un monumento, un’istituzione, se non addirittura un parente, un amico di famiglia, a cui voler bene malgrado tutto, proprio come facciamo con René Ferretti. Che importa! Tanto a dissacrare ci pensano loro, i quali, questa volta, hanno scomodato niente meno che Gesù Cristo (fatto che, invece, qualche polemica dagli ambienti più conservatori l’ha sollevata eccome). Boris vive di vita propria, come una creatura pericolosa a cui nessuno vuole cambiare l’acqua. Se ne sta là, nella sua bolla disillusione-free a sguazzare, osservandoci da fuori affannarci come poveri c*****i. Siamo certi, però, che non gli dispiacerà se diamo sfogo a qualche ultima considerazione sparsa sul suo ritorno. Oppure sì?

Così, poco de botto e senza troppo criterio, ecco 25 considerazioni sparse su Boris 4.

Boris 4, Disney+
Boris 4, Disney+

1) Sergio Vannucci (Alberto Di Stasio) è andato in galera per aver pagato in ritardo gli straordinari d’aprile? Oppure per le firme false sulle liberatorie? O magari per non aver chiamato l’ambulanza quando hanno quasi fulminato Alessandro (almeno gli ha portato un “foularino”)?

2) Corinna, la “cagna maledetta”, sembra essere meno cagna, ma è ancor più maledetta di prima.

3) Boris 4 non è tornata per distruggere l’algoritmo né Disney+. È tornata per ricordarci quanto siamo ancora tutti quanti molto, troppo, italiani. È tornata per ricordarci che siamo capaci di fare meglio di così, ma poi finiamo sempre per accontentarci della mediocrità, finendo per cadere nel ridicolo, come quella troupe sgangherata.

4) Come avranno liquidato il grande Russell Nagel? E pensare che sembrava essere così entusiasta di salire a bordo di Vita di Gesù? Immaginiamo che un giorno abbia ricevuto un SMS che recitava: “Sorry Russel, but the “Stanis actor” says no while the “Stanis pruducer” says yes. But “Stanis actor” is stronger and less italian. Take care Russel.”

Lalla, Aurora Calabresi
Lalla, Aurora Calabresi

5) La figlia di Mazinga è tornata. Ma c’è anche una nuova “figlia di” sul set. Anzi, in qualche modo c’è sempre stata, sin da quando seguiva il padre a lavoro oppure quando si radunava insieme al cast per guardare la nuova puntata. Boris è una famiglia e, quindi, che tutto in famiglia sia! Aurora Calabresi, la figlia di Paolo Calabresi, è Lalla, l’assistente alla regia (per davvero perché è stata assistente alla regia sul set della serie tv Esterno Notte di Marco Bellocchio e sul set del film Figli di Mattia Torre). ‘Sto nuovo Boris è pieno di Calabresi, insomma! Chissà se nell’indagine fuori dai radar, Biascica ha rivelato a Lalla di essere “retrosessuale”?

6) Il calabrese: dalle molestie allo spritz il passo è stato breve.

7) Questo è un fatto gravissimo che vogliamo venga chiarito dalla QQQ una volta per tutte. Perché non è stato chiamato Pierfrancesco Favino per interpretare Fabrizio Gifuni che interpreta Pierfrancesco Favino mascherato da Fabrizio Gifuni? Com’è andata veramente?

8) Una sola cosa volevamo (oltre Favino!). Volevamo un sonoro “Gli Occhi del sacro cuore di Gesùùùùùùùùù” cantato nella sigla rivisitata dagli stessi Elio e le Storie Tese.

9) Chi si deride a ‘sto giro? L’oggetto di derisione di Boris 4 non sembra essere tanto un sistema sociale governato dagli algoritmi. Siamo noi, forse, l’oggetto dello scherno? Noi che non capiamo il presente che, come Duccio, continuiamo a subire passivamente criticandolo, ma senza fare nulla per cambiarlo? Quand’è che inizieremo a seguire la musica?

Stanis (Pietro Sermonti), Boris 4
Stanis attore (Pietro Sermonti), Boris 4

10) Siamo rimasti davvero sorpresi dall’onestà intellettuale dimostrata dal divo dei divi. Una nota di merito per Stanis La Rochelle che si è sacrificato per noi producendo e interpretando un personaggio come Gesù anziché sé stesso. Vita di Stanis è lo spin-off di Boris 4 che meritiamo. Tanto qualche miracolo La Rochelle lo ha già compiuto, come ad esempio convincere gli americani a produrre Vita di Gesù oppure sottrarre 300mila euro alla moglie. O forse avrebbe dovuto moltiplicarli?

11) I tempi cambiano, ma Seppia resta schiavo dentro.

12) Notizia dell’ultima ora: i flussi di turismo verso Ronciglione sono calati drasticamente dall’uscita di Boris 4.

13) E anche in questa stagione non ci sono i toscani.

14) Stiamo ancora aspettando la comparsata di Wim Wenders. A quanto pare è stato chiamato, ma la risposta non è stata positiva.

Flashdance…What A Feeling, Boris 4

15) Vedere René Ferretti ballare in canotta e scaldamuscoli sulle note di Flashdance…What A Feeling ha scatenato in noi un senso indescrivibile di repulsione misto a fascino. Un po’ quello che si prova davanti a un horror giapponese che vede protagonista il nostro attore preferito a fianco di nostro zio mentre balla al prediciottesimo di un cugino acquisito. Un sentimento indefinibile che merita un neologismo: “ferrettissimo”. È la Locura palesatesi nel corpo di una versione di René Ferretti che non avremmo voluto mai vedere, ma che in fondo c’è piaciuta. C’è andata bene, avremmo potuto vederlo danzare Maniac.

16) Corinna Negri: un upgrade da Madre Teresa a una Maria scomoda. Cosa potrai mai fare dopo?

17) E così, dopo quasi quindici anni, ci siamo resi conto che di Mariano ne è pieno il mondo. Anzi, ce n’è uno in ogni famiglia.

Caterina Guzzanti, Boris 4
Caterina Guzzanti, Boris 4

18) Dopo aver visto il volto impassibile di Arianna davanti alla versione potenziata di Mariano abbiamo capito perché era così difficile far ridere Caterina Guzzanti in LOL – Chi ride è fuori. Ah, se qual ciak potesse parlare…

19) Ma prima di “‘O dimo”, come cavolo chiamavamo le scene solo raccontate e non mostrate? Come abbiamo vissuto senza?!

20) Allison Daltman (Emma Lo Bianco): un po’ Heather Parisi, un po’ Satana.

21) Muori, muori, muori” perché sì, anche noi fan di Boris della prima ora siamo invecchiati e abbiamo bisogno dello spiegone.

22) In questa stagione non tutto funziona, ma non possiamo che guardarla con gli occhi del cuore. Perché parla a noi, e perché parla di noi.

Pepperoni Corrado Guzzanti
Pepperoni – Corrado Guzzanti

23) “‘I’m the danger” is for boys, “Pepperoni” is for men.

24) Ah, quindi non erano le proverbiali fette di prosciutto ad appannargli la vista, ma la cataratta?

25) Boris è tornata. La formica rossa pure, nei panni di Tatti Barletta.

Mo’ chiudi tutto. Che altro ancora c’è rimasto da di’?

Boris 4 – La nostra recensione dell’attesissimo ritorno della fuoriserie italiana