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Todd, il paradigma della fedeltà moderna

I rapporti sono difficili. Coltivare, costruire, riparare ai danni, perdonare, farsi perdonare, lasciare, allontanarsi. Tutta questa sequenza di parole è un contratto con il lungo calvario di ogni interazione umana che preannuncia sempre una tacita accettazione della sofferenza, caratteristica naturale di ogni rapporto. Mettere in conto che voler bene potrebbe portare a soffrire è una condizione necessaria e per quanto questo ci spaventi noi riusciamo comunque a tener botta, lasciandoci così sopraffare dalle nostre sensazioni. Lo sappiamo bene noi, e lo sa bene Todd, il fedele amico di BoJack Horseman.

Il cavallo antropomorfo ha devastato spesso le persone che gli sono state accanto deludendole, abbandonandole, calpestandole. C’è chi ha provato a reagire, e c’è chi come Todd ha guardato BoJack e ha pensato di doversi difendere, senza per questo però lasciarlo andare.

Per questi motivi Todd è la rappresentazione concreta dell’estrema fedeltà.

BoJack Horseman

Ne abbiamo parlato anche qui: coltivare un rapporto con BoJack Horseman è estremamente complicato. Pochi sanno come gestire un’interazione fatta di attimi obbligati a finire per via dell’essenza instabile della persona che abbiamo accanto, e tra questi pochi c’è lui: Todd, l’amico di cui BoJack forse non sapeva di aver bisogno.

“BoJack, zitto, zitto, zitto. Come sai, mi hai ferito. Ma poi ho capito che tu sei fatto così e sai, forse devo smetterla di aspettarmi che tu sia una brava persona, così non ci resterò male quando ti comporterai male.”

Todd a BoJack

Queste parole sono l’esempio concreto della fedeltà che lega il ragazzo al cavallo antropomorfo. Il discorso fatto da Todd è molto profondo e basterebbe parafrasarlo con attenzione per scoprire che non è altro che un’accettazione reale dell’essenza del suo amico con tutte le contraddizioni del caso: accetta l’animo di BoJack, ma al tempo stesso gli augura almeno la possibilità di voler cambiare. Consapevole che sia un’opzione difficile da concretizzare, impara a vivergli accanto perché – anche se fa male – senza non riuscirebbe.

Todd è ben consapevole che la natura delle persone non può essere cambiata, e proprio questa consapevolezza lo porta ad accettare l’obbligo della sofferenza nei suoi rapporti. Non aspettarsi niente, essere pronti a una delusione significa proteggersi dal frastuono del male trovando conforto nella propria ragione che aveva già premeditato tutto: questo è il piano di Todd per sopportare ancora BoJack sopperendo a tutto quanto. Questa strategia impone pazienza, dedizione, coraggio e lui, l’amico fidato, con queste tre parole cerca di salvare il rapporto dal baratro in cui potrebbe andare a finire. Perché sa che niente potrà avere un domani se lui non metterà in atto un piano per sopperire a quello che l’altro non farà mai e per quanto Todd senta il desiderio, almeno per una volta, di sentirsi rincorso e non di rincorrere, questa è l’unica condizione necessaria per sentirsi accanto a quel qualcuno che non è solo il proprietario del tetto in cui dorme, ma molto di più.

BoJack Horseman

Il suo allontanamento da casa di Bojack è stato necessario per scoprire un Todd diverso, pieno di moltitudini che mai prima di allora aveva svelato.

Un personaggio strano, spesso fastidioso e inizialmente quasi anonimo, ma che in realtà contiene dentro se stesso una profondità sottovalutata. Spesso si tende a pensare che l’assenza di lacrime o di drammi urlati valga a significare che la persona in questione non abbia alcun tipo di conflitto interiore, ma proprio Todd è l’antagonista per eccellenza a questa futile tesi: ogni “urrà” nasconde il volto di qualcuno che non sa chi sia davvero ma cerca in tutti i modi di conoscere chi gli è accanto perché spesso ha più cura di lui che di se stesso. Il rapporto con la madre, complesso e impossibile, lo porta a sentirsi in crisi e a cercare di crearsi qualcosa attorno che possa aiutarlo a creargli una famiglia fatta da gente a cui dà ogni giorno una possibilità, motivo per il quale nel finale definitivo della serie lui riesce a essere, ancora, accanto a BoJack e questa, forse, è la vera realtà della sua anima.

Dietro l’apertura di un negozio di Halloween in pieno gennaio, uno scolapasta al posto del cappello, un “urrà!” urlato completamente a caso, si nasconde l’anima di chi si sente niente e cerca di trovare il tutto al di fuori di sé e che per raggiungere tale obiettivo farebbe ogni cosa possibile. Il suo momento di crisi e di lontananza da BoJack, per questo motivo, saranno indispensabili ai fini delle sorti del suo personaggio: quello è il momento decisivo per l’evoluzione di Todd che riesce, al pari dei protagonisti, a crearsi una nuova dimensione in cui adattarsi.

Bojack Horseman

Probabilmente Todd rimarrà sempre il personaggio più sottovalutato di BoJack Horseman, ma se riuscissimo ad aprire davvero gli occhi verso la sua figura scopriremmo che in mezzo a tutto quel caos Todd è stato un porto sicuro non solo per BoJack ma per la maggior parte dei personaggi che, dietro a ogni suo “urrà!” hanno trovato la fiducia che spesso gli è mancata. La sua fedeltà rimarrà scolpita nel cuore di qualsiasi affezionato e sarà il motivo valido per riuscire a non sentirci più solo simili ai demoni di Horseman, alle fragilità di Diane, alla forza di Princess Carolyn ma anche a lui che, con semplicità, ci ha dimostrato quanto essere amici sia una posizione che va coltivata, anche quando la persona che abbiamo di fronte a noi lo rende difficile.

Todd è stata l’incarnazione di una fedeltà violenta verso se stesso: si è costretto a dare una possibilità anche quando faceva male e sulla base di questo non dovrebbe mai essere dimenticato.

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