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BoJack Horseman 6×06 – (Non) sono come tu mi vuoi

La pungente ironia che Bojack Horseman ha da sempre riservato al mondo del cinema e ai suoi retroscena torna come elemento comico preponderante nella 6×06.

È il primo giorno di sciopero per il nuovo sindacato composto dagli assistenti di tutta Hollywoo e quella che si palesa di fronte ai nostri occhi è una Los Angeles messa ferro e fuoco.

In una Hollywoo completamente persa, ormai priva di qualcuno a cui imputare ordini e colpe, Princess Carolyn – forte della nuova consapevolezza che ora ha di sé come donna e come madre – giocherà un ruolo fondamentale nel riportare ordine in quel viziato caos che ha colpito la città e le sue insoddisfatte star.

Lei, che quel mondo lo conosce bene e ha dalla sua un passato da assistente, più di tutti sa quale sia il più recondito desiderio di ogni assistente: essere più di questo.

princess carolyn

‘Sarai promossa… un giorno’ è un’illusione che Princess Carolyn ha vissuto sulla sua pelle e che non vuole sia più subita da nessuno, assistenti speranzosi soprattutto. In quello che possiamo definire il nuovo progetto senza nome di Princess Carolyn, la nostra gatta, dopo aver prima illuso quei giovani stagisti, cambia rotta avviando con il suo appoggio le negoziazioni degli assistenti.

Se Princess Carolyn riesce a combattere le sue difficoltà riaffermandosi forte e invincibile come la ricordiamo, lo stesso non possiamo dire di Todd – vero protagonista di questa puntata – che in questo episodio si mostra più fragile di quanto avremmo mai potuto immaginare.

Quello di Todd è l’eterno complesso che vive chi viene costantemente sottovalutato.

A vedere nella sua leggerezza un fallimento è in primo luogo il suo patrigno, Jorge Chavez, che vediamo far ritorno proprio da Todd dopo dieci anni di lunga assenza per chiedergli un favore, o meglio, un rene, per sua madre che si trova in coma.

Todd e Jorge

In quella che diviene una rocambolesca avventura alla ricerca del rene perduto – anzi venduto – di Todd, lui e suo padre si confrontano con una profondità che noi stessi spettatori non avevamo mai considerato potesse essere presente nel giovane Chavez.

Scambiare la leggerezza di Todd per semplice mancanza di profondità è stato l’errore fatale che Jorge ha commesso dieci anni fa.

Il ragazzo che un giorno si imbucò a una festa in casa di Bojack Horseman senza più uscirne, scopriamo qui avere alle spalle un doloroso passato con un patrigno mai davvero accettato dal quale, insieme con la madre, si è allontanato da una decina d’anni. Cosa può essere successo a quel giovane così solare per fargli prendere una decisione così drastica e dolorosa?

Seppur Jorge Chavez non sia un padre degenere come fu Butterscotch Horseman, allo stesso modo però prende le distanze da Todd, da quel figlio putativo con il quale, oltre al cognome, non ha altro in comune.

Todd e Jorge

In questa avventura che nasce come tentativo di Todd di compiacere ancora una volta il suo patrigno, scopriamo invece esserci latenti dissapori che neanche la donazione di un rene può appianare.

‘Lo vedi che non mi hai mai capito?’ dice Todd, rassegnato.

Che l’incomprensione di Jorge sia dovuta a una mancata volontà o una mancata capacità, questo rimane un labile mistero. Il tono del patrigno può infatti sembrare comprensivo ma le sue parole, dure come macigni, e quei silenzi di finta accondiscendenza fanno e continuano a fare male.

Todd semplicemente non è come suo padre vorrebbe e probabilmente non lo sarà mai, e questo lo sa.

Jorge, che con la sua durezza ha pensato di poter modellare un figlio tanto diverso da lui, ha peccato sconfinando nell’indifferenza. In quel disinteresse di chi non vedendo riflessa la propria immagine perfetta finisce per tirarsi indietro non provando neanche ad avvicinarsi a quel figlio tanto diverso da sé.

‘Ma perché devi essere orgoglioso di me alle tue condizioni? (..) Non ti basta sapere che sono felice?’

A quanto pare no, Todd, non basta.

6x06 bojack horseman

Nella costante scelta consapevole di felicità di Todd, il nostro protagonista sceglie ancora una volta sé stesso e ciò che lo fa stare bene evitando quindi l’incontro con la madre, ma ricordandogli che il suo numero è sempre lo stesso pur sapendo che il suo telefono non squillerà, anche questa volta.

Nella clinica riabilitativa Pastiches di Malibu, Bojack Horseman è invece alle prese con problemi di dipendenza, e per una volta non stiamo parlando dei suoi.

Doctor Champ, il terapista per cavalli della clinica, è ricaduto in una profonda crisi che vede nell’alcol il suo epilogo e la sua distruzione. Bojack, ora sobrio, cercherà di prendersi cura del cavallo con i ‘metodi da terapia’ che lui stesso gli ha impartito.

Cercando di fare sinceramente del bene, Bojack prova a far disintossicare Dr. Champ che lo accuserà piuttosto di avergli rovinato la vita.

‘Io lo so perché mi ha distrutto, perché ti stavo vicino e tu distruggi le persone che ti stanno vicino’.

Bojack horseman

In quella che Bojack traduce come una richiesta di aiuto, altro non si cela se non la sua continua ricerca di affermazione. Bojack che ora vorrebbe finalmente ricevere una pacca sulla spalla per aver agito con cognizione in totale sobrietà, porta a casa invece l’ennesima sconfitta della sua esistenza.

‘Voglio che te lo ricordi, voglio che ti ricordi tutto ciò che mi hai fatto’ dice Dr. Champ ricordandoci in tutto e per tutto un moribondo Herb Kazzaz ‘Io mi ricordo tutto. Sono sobrio adesso.’ risponde Bojack.

Ferito, sicuramente deluso, e tuttavia deciso a voler smettere di confortarsi con la bottiglia, Bojack Horseman, giunto nuovamente nella sua casa dopo sei mesi di rehab, infilando la chiave nella toppa sa che tornare alle vecchie abitudini sarà più facile del previsto.

Abbassa lo sguardo forse pentito di quel ritorno, ma conscio del suo destino. Scappare non è più un’opzione disponibile. Consapevolezza e perdono sono ora le chiavi della sua rinascita.

Difficile ma non impossibile, non rimane ora che domandarci: ce la farà?

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